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Google Books: accademici usano AI e abbassano la qualità della Ricerca

Tempo di lettura: 2 minuti. Google Books affronta sfide con l’inclusione di opere AI, potenzialmente influenzando l’Ngram Viewer nello studio dell’evoluzione linguistica.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Google Books, noto per la sua ampia indicizzazione di materiale pubblicato utilizzato da accademici, sta affrontando nuove sfide con l’inclusione di libri di bassa qualità, potenzialmente generati da intelligenza artificiale (IA) che incidono sulla Ricerca. Questa nuova dinamica potrebbe influenzare l’efficacia dello strumento di tracciamento linguistico di Google, l’Ngram Viewer, che analizza l’evoluzione dell’uso della lingua nei testi scritti.

Un’infiltrazione indesiderata

La scoperta, riportata da 404Media, evidenzia come Google Books abbia incluso nei suoi risultati di ricerca testi che sembrano essere stati scritti da IA. Utilizzando frasi tipiche dei chatbot, come “as of my last knowledge update”, la ricerca ha rivelato libri sui temi dell’IA mescolati a risultati irrilevanti che sembrano generati da bot, inclusi testi che raccolgono informazioni in modo simile a come farebbe Wikipedia, senza aggiornamenti recenti.

Questo fenomeno solleva preoccupazioni riguardo la qualità e l’attendibilità delle fonti indicizzate da Google Books e, di conseguenza, la precisione dell’Ngram Viewer nel tracciare l’evoluzione linguistica. Con l’ultimo aggiornamento dei dati citati da Ngram nel 2019, la possibile inclusione di questi materiali generati da IA nelle future revisioni dei dati potrebbe compromettere la validità dello strumento come risorsa di ricerca.

Implicazioni per la ricerca accademica

Mentre Google assicura che i lavori recenti su Google Books non appaiano nei risultati di Ngram, la possibilità che questi testi influenzino gli aggiornamenti futuri dei dati rimane un’area di preoccupazione. La sfida che Google Books affronta nel discernere tra opere autentiche e contenuti generati da IA sottolinea l’importanza di meccanismi di verifica più robusti per mantenere l’integrità delle risorse utilizzate dagli accademici e dai ricercatori.

La situazione evidenzia una questione più ampia relativa all’impatto della tecnologia IA sulla produzione e condivisione della conoscenza, sottolineando la necessità di un approccio critico e meticoloso nella selezione delle fonti digitali. Mentre Google e altre piattaforme continuano ad adattarsi all’evoluzione del panorama digitale, la comunità accademica rimane vigile nell’assicurare che gli strumenti di ricerca rimangano affidabili e validi per lo studio dell’evoluzione linguistica e culturale.

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