Google sfida finalmente Samsung nel mercato degli smartphone pieghevoli con il suo Pixel Fold, un dispositivo che promette di portare una ventata di novità nel settore. Tuttavia, dopo un primo hands-on con il dispositivo, emergono alcuni aspetti critici che potrebbero influenzare l’esperienza utente.
Design esterno e materiali di qualità
Il Google Pixel Fold presenta un design esterno molto curato, con un aspetto premium che lo avvicina alla serie Galaxy S23 Ultra di Samsung. La scocca in vetro opaco e i bordi metallici conferiscono al dispositivo un’ottima sensazione di solidità e qualità costruttiva.
Display esterno comodo e funzionale
Google ha optato per un display esterno da 5.8″ con un rapporto d’aspetto di quasi 2:1, risultando più comodo e pratico rispetto ai display esterni dei dispositivi Samsung. Questa scelta facilita la digitazione e rende l’utilizzo del display esterno decisamente più confortevole.
Il display interno: tra pregi e difetti
Una volta aperto, il Pixel Fold rivela il suo display interno che, purtroppo, presenta alcune criticità. I bordi del display risultano spessi e irregolari, conferendo al dispositivo un aspetto datato e poco equilibrato. Inoltre, il display è leggermente incassato rispetto al bordo, il che può risultare fastidioso durante l’utilizzo.
La piega e la riflettività del display
Il Pixel Fold non riesce a nascondere la piega del display interno, che risulta molto visibile e potenzialmente fastidiosa durante la visione di contenuti. Inoltre, il display interno è particolarmente riflettente, il che può rendere difficile la visione in determinate condizioni di luce.
Software e prestazioni
In termini di software e prestazioni, il Pixel Fold sembra offrire un’esperienza fluida e priva di lag, grazie al processore Tensor G2. Tra le funzionalità interessanti, spicca un wallpaper animato che si piega e si dispiega all’apertura e chiusura dello schermo.