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Google sperimenta link alle fonti nella Ricerca Generativa (SGE)

Tempo di lettura: 2 minuti. Google sta testando link alle fonti più evidenti nella sua Ricerca Generativa (SGE), un’esperienza che utilizza l’IA per migliorare i risultati di ricerca. Questo potrebbe rappresentare un miglioramento significativo nella trasparenza e nell’affidabilità dei risultati.

Tempo di lettura: 2 minuti.

La Ricerca Generativa (SGE) di Google, lanciata a maggio, sta sperimentando un futuro interessante per il motore di ricerca più popolare al mondo. Tuttavia, inizialmente, non mostrava chiaramente i link alle fonti. Ora, Google sembra stia testando link alle fonti più evidenti all’interno dell’SGE.

L’esperienza SGE

L’SGE in Google Search utilizza l’IA generativa per migliorare i risultati di ricerca con riassunti correlati alla ricerca dell’utente. Abner Li ha definito l’esperienza “spaventosamente sufficiente”, commentando come l’SGE renda facile ignorare i link alle fonti e accettare le risposte di Google anche se non sono completamente accurate.

Mostrare le fonti in modo più evidente

Google SGE sta iniziando a mostrare link alle fonti molto evidenti con alcune query. Il nuovo metodo di sourcing mostra il nome della pubblicazione/sito web da cui proviene l’informazione, proprio in linea con l’informazione stessa. In un test, Google ha fatto riferimento alle fonti cinque volte nella sua risposta, con un altro carosello di link alle fonti sul lato destro, come di solito appare.

Limitazioni dell’attuale sperimentazione

Notoriamente, questa funzione non appare molto diffusamente. È stato possibile attivarla solo su una singola query, con tutte le altre che mostrano ancora il solito paragrafo di risposte di Google senza fonti evidenti. Si sospetta che si tratti di una fase di test iniziale.

Un miglioramento significativo

Questo rappresenta un enorme miglioramento per la ricerca potenziata dall’IA di Google, se finirà per essere ampiamente utilizzata. I link più evidenti, specialmente in questo stile, rendono più facile fidarsi della risposta di Google e approfondire ulteriormente le informazioni. Inoltre, accredita meglio la fonte originale delle informazioni. Dopo che l’SGE è diventata operativa, l’IA ha persino plagiato direttamente alcuni contenuti, e il collegamento alle fonti non era molto evidente. Il nuovo metodo di Google, seppur non giustificando il plagio, almeno dà il giusto credito e potrebbe indirizzare più traffico alle fonti.

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