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Huawei Mate 60 Pro: il chipset 5G solleva dubbi e richieste di ulteriori sanzioni
Tempo di lettura: 2 minuti. Il lancio del Huawei Mate 60 Pro con un chipset 5G solleva dubbi e richieste di ulteriori sanzioni, mentre le autorità statunitensi esprimono scetticismo sulla capacità di Huawei di produrre tali chip su larga scala.
Il recente lancio del Huawei Mate 60 Pro ha sollevato non poche domande e controversie, soprattutto per quanto riguarda il chipset 5G integrato nel dispositivo. Secondo le attuali sanzioni imposte alla compagnia, la presenza di tale chipset non dovrebbe essere possibile. Ora, le autorità statunitensi esprimono dubbi sulla capacità di Huawei di produrre su larga scala questo tipo di chip.
Dettagli sul chipset e le reazioni
Il Huawei Mate 60 Pro, lanciato di recente, ha sorpreso tutti con il suo chipset Kirin prodotto dalla Semiconductor Manufacturing International Corp (SMIC), una società con sede in Cina. Questo chip, con supporto 5G e una costruzione a 7nm, non dovrebbe essere accessibile a Huawei a causa del divieto imposto dalla legislazione vigente. Ciò solleva interrogativi su se Huawei abbia raggiunto una significativa innovazione nel design dei chipset o se abbia violato le sanzioni commerciali internazionali.
La segretaria al Commercio degli Stati Uniti, Gina Raimondo, ha dichiarato che il governo statunitense non ha “alcuna prova che [Huawei] possa produrre [chip] a sette nanometri su larga scala”. In altre parole, anche se Huawei ha trovato un modo nuovo e unico per produrre chip 5G capaci a 7nm, gli Stati Uniti dubitano che l’azienda sia pronta a produrre questi chip su una scala significativa.
Reazioni politiche e indagini in corso
La questione ha suscitato reazioni politiche significative, con alcuni repubblicani che criticano la gestione dell’amministrazione Biden nei confronti di Huawei e della Cina. Il rappresentante repubblicano Darrell Issa ha sottolineato che Raimondo era fisicamente in Cina quando è stato lanciato il Huawei Mate 60 Pro, affermando che è stata “preso alla sprovvista, per dirlo in modo gentile”, dal lancio sorpresa di un telefono che, a tutti gli effetti, non dovrebbe esistere.
Molti repubblicani a Washington ritengono che gli Stati Uniti dovrebbero porre fine a tutte le esportazioni tecnologiche sia a Huawei che a SMIC, alla luce di queste notizie.