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Il settore sanitario è in ritardo nell’utilizzo dell’intelligence del dark web

Tempo di lettura: < 1 minuto. Solo il 57% delle organizzazioni sanitarie ha integrato l’intelligence del dark web nelle proprie strategie di sicurezza, rispetto all’85% delle entità finanziarie.

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Il settore sanitario mostra un ritardo nell’adozione dell’intelligence del dark web per rafforzare la sicurezza informatica, con solo il 57% delle organizzazioni che ne fanno uso, a differenza dell’85% delle entità finanziarie, come riporta HealthITSecurity.

Minore fiducia e consapevolezza nel settore sanitario

A differenza di altri settori, i responsabili della sicurezza delle informazioni nel settore sanitario mostrano una minore fiducia nella loro comprensione dei profili dei potenziali avversari e un’attenzione inferiore all’impatto delle attività criminali del dark web sulle loro aziende. Inoltre, attribuiscono meno importanza all’intelligence sulle minacce per rafforzare le loro difese informatiche, come rivelato da un rapporto di Searchlight Cyber.

Cambiamenti nel panorama della sicurezza informatica

Secondo Ben Jones, co-fondatore e CEO di Searchlight Cyber, il panorama della sicurezza informatica è cambiato notevolmente negli ultimi anni. Gli attori delle minacce non si concentrano più solo su organizzazioni ricche di risorse come banche e compagnie assicurative, ma colpiscono sempre più settori come la sanità, il petrolio e il gas e la produzione, sfruttando la natura critica di queste aziende per estorcere riscatti.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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