OpenAI rafforza la cybersicurezza nella corsa verso l’intelligenza artificiale generale (AGI)

Dalle micro-sovvenzioni per la cybersecurity all’uso di AI per contrastare minacce complesse: l’impegno strutturale di OpenAI per la resilienza digitale

da Redazione
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Mentre l’ecosistema dell’intelligenza artificiale evolve verso modelli sempre più potenti e autonomi, OpenAI ha delineato una strategia articolata di sicurezza che riflette la crescita della propria infrastruttura globale e il suo ruolo centrale nello sviluppo dell’AGI. In una dichiarazione pubblicata il 26 marzo 2025, l’azienda ha illustrato i principali aggiornamenti del proprio programma di sicurezza, che include: nuove sovvenzioni per la ricerca, espansione del programma bug bounty, collaborazioni con team offensivi e protezione avanzata per agenti AI.

Queste iniziative si inseriscono in un contesto di crescita rapida della base utenti — oltre 400 milioni di utenti settimanali attivi — e nel riconoscimento che la sicurezza non può essere un’aggiunta posteriore, ma un elemento fondante dello sviluppo tecnologico.

Evoluzione del Cybersecurity Grant Program: nuove aree prioritarie e microfinanziamenti in API

Introdotto due anni fa, il Cybersecurity Grant Program di OpenAI ha già finanziato 28 progetti, esplorando ambiti chiave come la prompt injection, la generazione sicura di codice e la difesa autonoma. Con la nuova fase annunciata a marzo, il programma si espande sia in ampiezza che in profondità, accogliendo proposte su una gamma di aree strategiche:

  • patching software tramite AI, per rilevare e correggere vulnerabilità in modo automatico
  • protezione dei dati dei modelli, contro l’esposizione involontaria dei dataset di training
  • miglioramento della detection contro APT, con sistemi di risposta rapida basati su AI
  • integrazione sicura con strumenti di sicurezza esistenti
  • resilienza degli agenti autonomi contro attacchi sofisticati

In aggiunta, OpenAI introduce le micro-sovvenzioni sotto forma di crediti API, pensate per favorire prototipi rapidi e ricerca sperimentale ad alto potenziale. Questa misura mira ad abbattere le barriere iniziali per ricercatori indipendenti e startup in fase early-stage, promuovendo innovazione distribuita.

Ricerca open-source e collaborazione con il settore per rafforzare l’intero ecosistema

La sicurezza non viene perseguita in isolamento. OpenAI ha rafforzato la propria rete di collaborazioni con laboratori accademici, governi e settore privato, partecipando a benchmark pubblici e studi condivisi per mappare lacune nelle competenze di cybersecurity AI-driven.

Tra i risultati più significativi rientrano:

  • punteggi leader di settore nei benchmark sulla sicurezza del codice
  • scoperta di vulnerabilità in progetti open source, con disclosure strutturate verso i team di sviluppo
  • sviluppo di modelli interni capaci di correggere automaticamente codice vulnerabile, con logica contestuale

Queste pratiche dimostrano un intento chiaro: spingere l’AI a diventare uno strumento difensivo attivo, capace di supportare la comunità nella protezione sistemica del software.

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Bug bounty potenziato: massimo premio innalzato a 100.000 dollari

Parallelamente, OpenAI ha aggiornato il proprio programma Bug Bounty, portando il massimo premio a 100.000 euro per le segnalazioni critiche di valore eccezionale (contro i precedenti 20.000). L’aumento riflette l’importanza crescente dell’hardening della propria infrastruttura, in un’epoca dove attacchi sofisticati richiedono ricercatori di altissimo livello.

A questo si aggiunge un periodo promozionale con bonus extra per chi segnala vulnerabilità in categorie specifiche, secondo criteri e scadenze chiaramente definiti sul portale ufficiale.

Difesa proattiva: intelligenza artificiale che protegge l’intelligenza artificiale

Uno degli aspetti più distintivi dell’approccio OpenAI è l’uso dei propri modelli AI per rafforzare la sicurezza interna. Gli agenti di difesa basati su AI sono progettati per:

  • identificare in tempo reale pattern anomali
  • automatizzare la risposta agli attacchi
  • analizzare flussi sospetti all’interno dell’infrastruttura cloud e ibrida
  • estrarre indicatori di compromissione con elevata precisione

Questi strumenti si affiancano alle tecniche tradizionali di monitoraggio, fungendo da strato di protezione dinamico capace di adattarsi a minacce non note, con reattività maggiore rispetto ai sistemi statici convenzionali.

Red teaming continuo con SpecterOps: attacchi simulati realistici e formazione avanzata

OpenAI ha formalizzato una collaborazione continuativa con SpecterOps, azienda leader nelle operazioni offensive simulate, per effettuare test regolari di sicurezza su ambienti produttivi, cloud e corporate. Questa attività di red teaming costante consente di:

  • rilevare falle di configurazione
  • simulare movimenti laterali e privilege escalation
  • testare la resilienza dei modelli e delle API pubbliche
  • identificare debolezze nella catena di approvvigionamento del software

La collaborazione si estende anche alla formazione, attraverso moduli di training per i modelli stessi, finalizzati a migliorare la loro comprensione delle tecniche offensive e a potenziare la loro efficacia difensiva.

Contrasto agli abusi e collaborazione inter-laboratorio per la sicurezza condivisa

OpenAI non si limita alla protezione dei propri sistemi: in risposta a episodi come una recente campagna di spear phishing contro il personale, l’azienda ha condiviso le tecniche e le contromisure applicate con altri laboratori di AI, promuovendo una difesa distribuita dell’ecosistema.

Questa strategia rafforza una visione secondo cui l’abuso dell’intelligenza artificiale è una minaccia sistemica e va affrontato tramite trasparenza, cooperazione e risposta coordinata.

Sicurezza degli agenti AI: visibilità in tempo reale e contenimento dei comportamenti imprevisti

Con l’introduzione di agenti come Operator e altri strumenti autonomi, OpenAI sta sviluppando pipeline modulari e strumenti di monitoraggio in tempo reale, progettati per:

  • analizzare le azioni degli agenti AI mentre operano
  • applicare controlli dinamici
  • rilevare attività impreviste o potenzialmente dannose
  • bloccare comportamenti fuori policy prima che possano propagarsi

L’attenzione è rivolta in particolare alle prompt injection, una delle minacce più attuali contro i modelli linguistici avanzati, che possono essere sfruttate per forzare output dannosi o manipolati.

Sicurezza fisica e architetturale per l’era post-scalabile

Iniziative infrastrutturali come Stargate pongono nuovi problemi di sicurezza, non solo software ma anche fisici e architetturali. OpenAI ha adottato una serie di misure avanzate, tra cui:

  • architetture zero-trust
  • hardware con sicurezza integrata (TPM, enclavi, autenticazione biometrica)
  • monitoraggio continuo delle supply chain hardware e software
  • segmentazione e compartimentazione dei moduli critici

L’obiettivo è garantire la sicurezza sin dalla progettazione, in ogni strato dell’infrastruttura.

Guardare avanti: una sicurezza che cresce insieme all’intelligenza

Il messaggio finale di OpenAI è chiaro: con l’avvicinarsi dell’AGI, la sicurezza non è un’opzione, ma una responsabilità strutturale e continua. La velocità con cui i modelli avanzano implica una necessità proporzionale di rafforzare le difese, rendendole scalabili, proattive e integrate.

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