Simona Loizzo: “AI e Digitalizzazione la migliorano sanità pubblica”

da Livio Varriale
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Il 7 giugno è vicino e la data delle elezioni al Parlamento Europeo attende gli italiani ad una scelta che deciderà le sorti del Paese nello scacchiere geopolitico continentale per i prossimi 5 anni. Tra i tanti candidati al voto, c’è la dottoressa Simona Loizzo della Lega che si confronta con Matrice Digitale sulla sua attività politica nell’attuale parlamento italiano sul fronte della Sanità proiettata verso l’innovazione digitale e l’era dell’intelligenza artificiale. L’onorevole Loizzo è un medico, primario odontoiatra, direttore dipartimento chirurgico azienda ospedaliera A.O. di Cosenza ed è stata eletta tra le fila di Matteo Salvini nell’ultima tornata politica nazionale nella circoscrizione Calabria.

In questi giorni, in cui si sente parlare di Sanità, tutto viene in mente tranne che l’innovazione visti i toni preoccupati ed i fatti di cronaca che raccontano di una assistenza sanitaria pubblica tremolante e sempre più precaria.

Da medico e da Parlamentare specializzata sul tema, lei che ne pensa? Rischiamo di perdere la sanità pubblica?

Il sistema sanitario nazionale va ripensato grazie anche alle nuove tecnologie ed attesto che questo governo, con un finanziamento di 2 miliardi in più per ogni anno dal 2023 al 2026, ha più contribuito al fondo sanitario nazionale, ma c’è la difficoltà di una contrattualistica nelle aree non emergenziali che sono meno convenienti per i medici e questo ci porta ad avere maggiori problemi di organico. La sanità italiana attrae di meno le professionalità rispetto ad altri paesi.

Perché ha deciso di passare al Parlamento Europeo durante la sua avventura in quello italiano? Eppure Meloni garantisce che questo governo durerà per tutto l’arco dei 5 anni.

Il primo dei motivi è sicuramente di spirito di servizio per il partito e per rafforzare il SUD su cui la Lega di Salvini ha investito almeno 100 miliardi di euro e nutro grandi timori per un’Europa guidata da Macron che rischia di facilitare l’ingresso nel mercato di cibi sintetici. Temo che ci possa essere meno attenzione sull’immigrazione e che possa arrivare una maggiore applicazione delle politiche green che fino ad oggi si sono dimostrate improduttive per i sistemi economici di tutti i paesi.

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Macron però ha aperto alla candidatura del nostro connazionale Draghi alla guida della Commissione Europea, non le sta bene?

Io penso che sia una iattura l’ipotesi Draghi e ritengo che lo sia anche un secondo mandato di Von der Leyen che ha dimostrato di non essere consona al ruolo ricoperto in questi anni. Più ombre che luci per intenderci e, tra l’altro, non è gradita al gruppo dei conservatori e nemmeno a quello dei sovranisti.

Mi tolga una curiosità, essendo i due gruppi diversi tra loro, la presenza di Le Pen al congresso dei conservatori ospitato da Vox può significare che la politica francese abbia scaricato proprio voi della Lega per unirsi a Meloni?

Rispondo alla sua provocazione con una domanda: “E se ci fosse qualcosa che bolle in pentola con qualche scenario che si possa aprire nel breve termine seppur attualmente non visibile?”.

Da medico e parlamentare, qual è stata la sua principale battaglia?

La mia battaglia personale che rivendico con orgoglio l’ho fatta sui farmaci innovativi, quelli a cui sono stati riconosciuti un bisogno ed un valore terapeutico aggiunto entrambi di livello “Massimo” o “Importante” ed una qualità delle prove “Alta”. Farmaci come l’Enhertu, che si utilizza nel cancro al seno ultimo stadio e che aveva dei limiti alla rimborsabilità, su cui abbiamo ottenuto che venga rimborsato senza indicazioni ristrettive consentendo di ridurre i tempi delle liste di attesa che penalizzano soprattutto i cittadini del SUD.

Veniamo alle tematiche digitali, come sarà la sanità del futuro in Italia?

La missione 6 del PNNR detta l’indirizzo con la massima “la salute si fa a casa del paziente”. Questo lo si ottiene potenziando la sanità territoriale con un processo di digitalizzazione e la medicina di prossimità che consiste nell’assistenza remota e nella telemedicina.  C’è poi una scommessa sul potenziamento della medicina di precisione che si applica al paziente seguito nel suo unicum, tenendo presente le dinamiche della multidisciplinarietà, grazie anche all’aiuto dell’AI.

Intelligenza Artificiale e Digitalizzazione: due parole inflazionate oggi da tutti quelli che vogliono mostrarsi al passo con i tempi, anzi, proiettati nel futuro. Davvero è così?

 Sulla digitalizzazione il governo sta facendo passi da gigante e noi della Lega abbiamo proposto due mozioni sui dati sanitari che ad oggi sono l’oro del presente e che i cittadini sottraggono al sistema Pubblico inconsapevoli che i privati in realtà già li usano senza suscitare scandalo. In tale direzione attualmente ci sono due mozioni riguardano la ricerca dove abbiamo eliminato il Parere per gli studi scientifici osservazionali e retrospettivi, quelli in cui il paziente è deceduto e sono inutilizzabili perché manca il parere. Per coloro che sono in vita c’è il trattamento dei dati ed il senso informato. Dobbiamo sensibilizzare la cittadinanza sulla circolazione del dato sanitario per fini pubblici, garantire come Pubblico una procedura che li renda del tutto anonimi in modo tale da renderli fruibili non solo ai soliti facoltosi centri di ricerca privati. La fruizione rappresenta un’opportunità per quelle giovani menti pregne di capacità e potenzialità, ma che sono sprovviste degli strumenti e dei dataset che altri hanno avendo di fatto una marcia in più nello sviluppo di nuove terapie.

On. Simona Loizzo
Simona Loizzo: "AI e Digitalizzazione la migliorano sanità pubblica" 7

Inoltre c’è la volontà di introdurre un parere unico del Comitato Etico Territoriale composto da più Istituti di Ricerca che attualmente richiedono più pareri in base alla composizione della loro Rete. Questo vuol dire che per un parere c’è bisogno di attendere almeno 6 mesi. Un tempo non compatibile con gli attuali e repentini tempi digitali moderni.

Sul fronte delle terapie digitali cosa prevede?

Le terapie digitali sono gestite da algoritmi, ma non comprendono quelle farmacologiche bensì i dispositivi e l’attuale regolamento prevede di creare un osservatorio con lo scopo di effettuare una valutazione dell’intera categoria con il fine di inserirle in prontuario. Tutto questo perché l’attuale progresso tecnologico e la sua digitalizzazione rendono le terapie digitali parte del percorso medicale dei pazienti, in particolare quelli cronici.

C’è una iniziativa a cui tiene e che fa parte della sua attività parlamentare che sta organizzando?

Stati generali per la sanità digitale presso il politecnico di Milano.

Chiedo scusa, perché lì e non al SUD dove lei è stata eletta?

In compenso sto spingendo per l’implementazione di un centro di elaborazione dati sanitari munito di Intelligenza Artificiale presso UNICAL dove stiamo programmando l’istituzione della prima facoltà di medicina informatica in Italia che comprenderà un biennio successivo agli studi medici per ottenere la specializzazione in Informatica.

Si può anche come

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