Tech
La novità tech che ci aspettano nel 2023

Salutiamo il 2022 e iniziamo il 2023 tech approfondendo tutte le tecnologie che avremo a nostra disposizione. Sarà interessante riscontrare durante l’anno quali di queste previsioni si saranno realizzate e quali solo in parte.
Ogni anno faccio il punto sulle tecnologie che ci hanno accompagnato fino alla fine dell’anno precedente per capire il punto di partenza del nuovo anno e cosa aspettarsi. Guardo avanti alle novità tech per ipotizzare quale tecnologia potrebbe influenzare le nostre vite e quale, probabilmente, sarà solo una moda passeggera. Facciamo subito una carrellata sull’eredità tech che ci ha lasciato il 2022.
Cosa ci lascia il 2022?
Partiamo dall’hardware dove per esempio l’iPhone di quest’anno ha portato piccoli ed utili miglioramenti in continuità con la versione precedente, ma nulla di stravolgente nel settore tech. In parallelo per esempio Meta ha rilasciato un visore per realtà virtuale da 1.500 dollari. Dispositivo che Mark Zuckerberg immaginava avrebbe cambiato il modo in cui le persone lavorano. Difficile che questo possa accadere con una durata della batteria di un paio di ore, probabile invece che resti un dispositivo utilizzato principalmente per il gaming.
Continuiamo con i social media. In questo settore le notizie che hanno tenuto banco nel 2022 hanno riguardato principalmente l’AD di Tesla, Elon Musk. Dopo diverse vicissitudini, e il rischio di una causa legale non facile, si è deciso ad acquistare Twitter per 44 miliardi di dollari. Subito dopo ha causato un terremoto nelle risorse umane dell’azienda, sospeso gli account di alcuni giornalisti e tecnici per poi riammetterli. Ha riattivato poi l’account di Trump causando la migrazione di migliaia di utenti verso altre piattaforme. Ha anche riportato la pubblicità di Apple sulla piattaforma…insomma potremmo dire genio e sregolatezza.
C’è poi TikTok il cui destino è in pericolo, poiché diversi stati, evidenziando problemi di sicurezza nazionale, hanno vietato l’uso dell’App su dispositivi forniti ad esponenti del governo.
Ma è verso la fine del 2022 che è arrivato qualcosa di veramente straordinario. OpenAI, una società di ricerca sull’intelligenza artificiale, ha rilasciato ChatGPT-3, un chatbot in grado di generare risposte coerenti alle domande poste. Ci si è subito resi conto del potenziale enorme di questa tecnologia, legata ad algoritmi di AI, che finalmente tutti possono toccare con mano.
Le persone avevano già preso confidenza negli ultimi 3 anni con gli assistenti virtuali che, ad ora, sembrano la versione 1.0 di ChatGPT. Il nuovo AI Bot è in grado di comporre saggi, scrivere righe codice, redigere proposte commerciali e traduzioni con un’accuratezza mai vista fino ad ora. Ed è solo l’inizio infatti tutto questo è solo un assaggio di ciò che ci aspetta il 2023. Possiamo aspettarci molti progressi interessanti nella tecnologia di elaborazione del linguaggio basata sull’intelligenza artificiale, progressi nella smart mobility e nel metaverso. Potrebbe anche esserci una rinascita, in forme evolute, dei social media. Ma andiamo con ordine.
Approfondiamo quindi:
- Nuovi assistenti virtuali tech e bot scrittori
- Realtà virtuale e metaverso
- Smart Mobility e auto elettriche
- Social “tech” media
Nuovi assistenti virtuali tech e bot scrittori
I primi utilizzatori sono rimasti sbalorditi dalla competenza linguistica di ChatGPT ma al tempo stesso ci si è resi conto della sua potenziale fallacità e delle necessità di una revisione accurata di quanto prodotto, ove lo si volesse utilizzare per pubblicazioni o altro. Ci possiamo aspettare un grande lavoro da parte di tutte le aziende coinvolte nella filiera, volte a migliorare i punti di forza di questi chatbot. Un settore dove questa tecnologia avrà un sicuro sviluppo sarà quello dove i chatbot saranno utilizzati come assistenti di ricerca. Per esempio si può immaginare di scrivere un documento e di voler aggiungere alcuni fatti storici. Oppure si potrebbe condividere un documento di 100 pagine con il bot e chiedergli di riassumere i punti salienti relativi a un certo aspetto. Il bot leggerà quindi il documento e genererà un riepilogo per te…qualcosa che mesi fa poteva sembrare magia.
E’ quindi molto probabile che molte della App che utilizziamo inizino ad evolversi integrando strumenti di AI in grado di arricchire i nostri testi e facilitandone la stesura.
Realtà virtuale e metaverso
Negli ultimi anni diverse aziende tech hanno proposto visori per realtà virtuale, come, per esempio, Quest 2, HTC Vive e Sony PlayStation VR, a scopo videoludico. Ora che la tecnologia si è evoluta diventando più potente e, soprattutto, wireless, le aziende stanno facendo grandi sviluppi per la produzione di nuovi dispositivi che possano rivoluzionare le nostre vite come è stato fatto dagli smartphone.
Meta, per esempio, immagina che il metaverso possa essere uno spazio virtuale in cui lavoriamo, collaboriamo e creiamo. Nella presentazione delle cuffie Quest Pro quest’anno, la società ha immaginato che questa tecnologia potesse portare a strumenti multitasking per il lavoro, facilitando la gestione delle riunioni con utenti multi-locati per esempio. La partnership con Microsoft ne è un esempio concreto.
Tuttavia, al momento del rilascio, il dispositivo ha ricevuto recensioni tiepide e resta da vedere se Meta può dare vita alla sua visione del metaverso. Nel 2023 le evoluzioni sulla VR e ancor di più sulla realtà aumentata (AR) continueranno. Apple dovrebbe rilasciare il suo primo dispositivo e, sebbene la società non abbia ancora condiviso i dettagli sul prodotto, l’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, ha fornito degli indizi, esprimendo il suo entusiasmo per l’utilizzo della realtà aumentata per sfruttare i dati digitali nel mondo fisico.
Su questo tema specifico e sulle varie possibilità reali di realizzazione avevo già commentato alcuni rumors qui:
Il primo dispositivo Apple dovrebbe quindi seguire le impronte di quelli che l’hanno preceduto almeno dal punto di vista del form-factor e del fatto che sarà dedicato alla realtà virtuale (VR) e non alla realtà aumentata (AR). E’ molto probabile quindi che nel 2023 si continui a parlare molto di metaverso e di un dispositivo per la realtà aumentata ma vedremo, appunto, solo device per la VR utilizzati nel campo videoludico, almeno per ora.
Smart Mobility e auto elettriche
Partiamo subito ricordando che Tesla ha continuato a dominare le vendite di veicoli elettrici, il 2023 però potrebbe rivelarsi un anno di svolta per il settore. Le azioni di Tesla sono crollate quest’anno e il suo marchio ha subito un duro colpo dall’acquisizione di Twitter da parte di Musk. Allo stesso tempo, la concorrenza si sta muovendo e produttori come Ford Motor, Kia, General Motors, Audi e Rivian aumentano la produzione delle loro BEV. Inoltre in diversi paesi del mondo e in Europa si è fissato il 2035 come l’anno in cui si smetterà di produrre auto con motore termico. Questo elemento, unito agli altri, potrebbe rendere il 2023 come un anno di ulteriore accelerazione sulla mobilità sostenibile.
Social “tech” Media
Chiudiamo questa rassegna delle possibili novità tech del 2023 con i Social Media. Twitter è stato, dal punto di vista mediatico, il social network più esposto per gran parte del 2022 e molto probabilmente continuerà nel prossimo anno. Il 2022 si chiude con il risultato del sondaggio, proposto dallo stesso Musk, secondo il quale lui dovrà cedere la carica di AD a qualcun altro, quindi il 2023 dovrebbe vedere il suo successore.
Anche TikTok non naviga in acque calme in questo periodo e il 2023 non comincia al meglio. E’ infatti di pochi giorni fa la notizia, fornita da ByteDance la società madre cinese di TikTok, che ha dichiarato come un’indagine interna abbia scoperto che alcuni dipendenti avevano accesso ai dati di alcuni utenti statunitensi. Tra questi utenti ci sono anche due giornalisti. La notizia aumenta la pressione sull’amministrazione Biden affinché prenda in considerazione restrizioni più severe rispetto a quelle già intraprese.
Indipendentemente da ciò che accade a Twitter e TikTok, è chiaro che è in corso un grande cambiamento nei social media. Molti giornalisti, tecnici e influencer sono migrati, come anticipato, su Mastodon, un social network simile a Twitter. Molti giovani sono già passati a nuove App come BeReal, dove gruppi di amici restano in contatto scattando e condividendo selfie in tempo reale.
Tante le evoluzioni in corso nel mondo social, non ultime quelle legate ai nuovi algoritmi di AI per la gestione di bot dialoganti con gli utenti. Siamo all’alba di un nuovo Web così come accadde nel 1996 e l’avvento di Google.
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Teoria della complessità: cosa è?

La Teoria della Complessità è una branca dell’informatica che si concentra sullo studio della quantità di risorse necessarie per risolvere un problema. Questa teoria è diventata importante con l’avvento dell’informatica teorica negli anni ’50 e ’60, poiché gli scienziati cercavano di comprendere meglio la natura dei problemi e i limiti delle loro soluzioni.
La Teoria della Complessità ha una vasta gamma di applicazioni, dalla programmazione al calcolo distribuito, alla sicurezza informatica. In generale, gli scienziati utilizzano la teoria della complessità per valutare la difficoltà di un problema e per stabilire il tempo di esecuzione di un algoritmo per risolverlo.Ci sono due tipi principali di complessità: la complessità temporale e la complessità spaziale. La complessità temporale si riferisce al numero di operazioni che un algoritmo deve eseguire per risolvere un problema, mentre la complessità spaziale si riferisce alla quantità di memoria che un algoritmo richiede per risolvere un problema.
Inoltre, la Teoria della Complessità ha anche una grande importanza nell’informatica teorica, poiché aiuta gli scienziati a comprendere i limiti delle soluzioni ai problemi. Ad esempio, gli scienziati possono utilizzare la teoria della complessità per stabilire se un problema è risolvibile o meno e se esiste un algoritmo efficiente per risolverlo.
In sintesi, la Teoria della Complessità è una branca importante dell’informatica che si concentra sullo studio della quantità di risorse necessarie per risolvere un problema. Questa teoria ha molte applicazioni pratiche e ha un’importante importanza nell’informatica teorica, poiché aiuta gli scienziati a comprendere i limiti delle soluzioni ai problemi.
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Virtualizzazione: come eseguire più sistemi operativi contemporaneamente su Windows 11

La virtualizzazione consente di eseguire più sistemi operativi contemporaneamente sullo stesso PC, senza la necessità di utilizzare più computer fisici. Windows 11 offre diverse funzionalità di virtualizzazione per consentire agli utenti di eseguire più sistemi operativi contemporaneamente. Ecco alcuni consigli per utilizzare al meglio le funzionalità di virtualizzazione di Windows 11.
- Utilizzare Hyper-V: Hyper-V è una funzionalità di virtualizzazione di Windows 11 che consente di creare e gestire macchine virtuali. Utilizzare Hyper-V per eseguire più sistemi operativi contemporaneamente sul tuo PC.
- Utilizzare VirtualBox: VirtualBox è un software di virtualizzazione gratuito e open source che consente di eseguire più sistemi operativi contemporaneamente sul tuo PC. Utilizzare VirtualBox per eseguire sistemi operativi diversi da Windows su un PC Windows.
- Utilizzare VMware: VMware è un software di virtualizzazione leader del settore che consente di eseguire più sistemi operativi contemporaneamente sul tuo PC. Utilizzare VMware per eseguire sistemi operativi diversi da Windows su un PC Windows.
- Utilizzare le immagini di sistemi operativi preconfigurati: molte immagini di sistemi operativi preconfigurati sono disponibili online per essere utilizzate in ambienti di virtualizzazione. Utilizzare queste immagini per installare rapidamente sistemi operativi diversi su una macchina virtuale.
- Utilizzare le funzionalità di condivisione dei file e delle stampanti: le funzionalità di condivisione dei file e delle stampanti consentono di condividere file e stampanti tra le macchine virtuali e il sistema operativo host. Utilizzare queste funzionalità per migliorare la produttività e rendere più semplice la gestione dei file.
- Utilizzare le impostazioni di risorse: le impostazioni di risorse consentono di assegnare risorse hardware, come la memoria RAM e la CPU, alle macchine virtuali. Utilizzare queste impostazioni per ottimizzare le prestazioni delle macchine virtuali.
- Utilizzare le funzionalità di sicurezza: le funzionalità di sicurezza consentono di proteggere le macchine virtuali da eventuali minacce. Utilizzare queste funzionalità per proteggere i dati sensibili e garantire la sicurezza delle macchine virtuali.
La virtualizzazione con Windows 11 è una grande opportunità per gli utenti di eseguire più sistemi operativi contemporaneamente sullo stesso PC. Utilizzando le funzionalità di virtualizzazione disponibili, gli utenti possono ottimizzare le prestazioni del proprio PC, migliorare la produttività e proteggere i propri dati. È importante essere consapevoli delle proprie necessità e utilizzare le funzionalità di virtualizzazione per sfruttare al meglio il proprio PC.
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Replika non può più usare i dati degli utenti italiani

Il Garante della privacy ha recentemente preso un’importante decisione vietando l’uso in Italia di Replika, una piattaforma di conversazione basata sull’intelligenza artificiale.
Il Garante della privacy ha identificato un reale rischio per i minori e le persone emotivamente fragili. Replika è un’applicazione che promette di fornire ai propri utenti una sorta di amico virtuale tramite un’interfaccia scritta e vocale.
Basandosi su algoritmi di intelligenza artificiale l’App è in grado di generare risposte elaborate che “promettono” di migliorare il benessere emotivo, in particolare Replika afferma: ”Crea il tuo unico compagno di intelligenza artificiale chatbot, aiutalo a sviluppare la sua personalità, parla dei tuoi sentimenti o di qualsiasi cosa tu abbia in mente, divertiti, calma l’ansia e cresci insieme. Puoi anche decidere se vuoi che Replika sia tua amica, partner romantico o mentore.”
Il Garante ha anche verificato che non vi è alcun meccanismo che vieti l’utilizzo a minori. Inoltre le risposte fornite da questo chatbot possono essere assolutamente inappropriate per i minori e non adatte al loro livello di sviluppo, stesso discorso per soggetti in uno stato di fragilità emotiva.
La società sviluppatrice di questa piattaforma, la statunitense Luka Inc, al momento delle verifica non richiedeva l’inserimento di alcun dato personale per creare un account. Ci si limita a chiedere solo nome, email e genere. Ciò impedisce, di fatto, l’eventuale verifica dell’età dei suoi utenti. Sembra poi siano presenti nei due principali App Store, Apple e Android, recensioni che lamentano contenuti sessualmente inopportuni e questo, se confermato, porrebbe un ulteriore rischio per i minori.
Quanto sopra violerebbe il regolamento europeo sulla privacy, non rispettando le tutele rafforzate dei minori e non sarebbe neppure basato su un contratto che i minori siano in grado di concludere.
Cosa succede ora?
Conseguentemente al provvedimento del Garante della Privacy, Luka Inc è obbligata ad interrompere il trattamento dei dati degli utenti italiani entro 20 giorni. In questo caso la pena per la mancata osservanza del provvedimento, prevede una sanzione di 20 milioni di euro o del 4% del suo fatturato annuale globale.
Per evitare altri rischi simili, è necessario mettere in atto tutte le precauzioni possibili per garantire l’utilizzo privo di pericoli delle piattaforme di questo tipo. In particolare quelle che prevedono l’utilizzo dell’intelligenza artificiale dovrebbero essere sottoposte a rigidi controlli e prevedere delle procedure di verifica come ad esempio almeno le verifiche anagrafiche per determinare l’età dei propri utenti.
La creazione di un account dovrebbe richiedere informazioni più dettagliate, come ad esempio un numero di telefono o un documento di identità, per verificare la reale identità dell’utente e bloccare l’accesso a chi appartiene a una fascia d’età inferiore rispetto a quella prevista dalle linee guida e dalle leggi in materia. Sarebbe importante che l’interfaccia fosse progettata in modo tale da riuscire a escludere utenti che dichiarino esplicitamente di essere minorenni. Dovrebbero anche esserci filtri per prevenire, in questi casi, l’accesso a contenuti inopportuni.
In definitiva mettendo insieme tutte le misure del caso specifico e adattando le misure prese fino ad ora alle nuove casistiche, si può pensare a come prevenire il rischio di situazioni in cui minori o persone fragili possano essere esposte a rischi irragionevoli.
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