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L’intelligenza artificiale assetata: ChatGPT consuma una bottiglia d’acqua a conversazione

Tempo di lettura: < 1 minuto. L’IA di OpenAI richiede enormi quantità d’acqua per raffreddare i data center, sollevando preoccupazioni ambientali

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I software di intelligenza artificiale come ChatGPT di OpenAI e Bard di Google consumano ingenti quantità di energia e acqua a causa dei grandi data center che necessitano di raffreddamento.

L’impatto idrico dell’addestramento di ChatGPT-3

Uno studio condotto dall’Università del Colorado Riverside e dell’Università del Texas di Arlington ha scoperto che l’addestramento di ChatGPT-3 ha richiesto ben 700.000 litri d’acqua dolce per raffreddare il data center. Tale quantitativo d’acqua sarebbe sufficiente per produrre 370 auto BMW o 320 Tesla. Ogni conversazione tra un utente medio e ChatGPT equivale al consumo di una bottiglia d’acqua.

Preoccupazioni ambientali e crescente domanda idrica

I ricercatori esprimono preoccupazione per l’impatto del consumo d’acqua da parte dei chatbot sull’approvvigionamento idrico globale, considerando la crescente siccità e i problemi ambientali. Si prevede che l’utilizzo d’acqua aumenterà ulteriormente con modelli più recenti come GPT-4, che richiedono un insieme e un’elaborazione più vasta di dati rispetto ai predecessori. Anche Google presenta problemi simili: i suoi data center negli Stati Uniti hanno consumato circa 12,7 miliardi di litri d’acqua dolce nel 2021, di cui il 90% potabile.

La necessità di affrontare l’impronta idrica dell’IA

Gli autori dello studio sostengono che l’impronta idrica dei modelli di intelligenza artificiale non può più essere ignorata. È necessario affrontare la questione come una priorità nell’ambito degli sforzi collettivi per combattere le sfide idriche globali.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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