Linux si aggiorna con OpenMandriva, openSUSE e 4MLinux

da Redazione
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OpenMandriva, openSUSE e 4MLinux

Il panorama delle distribuzioni Linux si arricchisce di nuove versioni nel mese di aprile 2025, offrendo soluzioni diversificate per utenti desktop, server e sviluppatori. Tre progetti indipendenti, OpenMandriva, openSUSE e 4MLinux, presentano rilasci sostanziali che ridefiniscono le rispettive roadmap tecnologiche. Dalla solida base enterprise di Leap 16 alla leggerezza di 4MLinux 48, fino all’approccio integrato di OpenMandriva Lx 6.0, ogni release introduce novità tecniche di rilievo, rispondendo a esigenze diverse ma con un obiettivo comune: rendere il software libero più accessibile, efficiente e sicuro.

OpenMandriva Lx 6.0 rilascia la versione Rock con Plasma 6, ottimizzazioni server e attenzione alla privacy

La nuova versione OpenMandriva Lx 6.0 Rock segna un passaggio decisivo nella maturazione della distribuzione comunitaria controllata da OpenMandriva Association. Con KDE Plasma 6 come desktop predefinito, l’ambiente grafico si aggiorna sia in modalità X11 sia Wayland, con un’integrazione ottimale su hardware recente. Sono incluse varianti con LXQt 2.2.0, GNOME 48.1, XFCE e persino COSMIC 1.0 in fase alpha, a dimostrazione della volontà di offrire un’esperienza modulare.

Dal punto di vista tecnico, il sistema adotta il kernel Linux 6.14.2, con versioni in anteprima 6.15.0-rc2, compilate con Clang per ottimizzare le prestazioni. Il parco software preinstallato include LibreOffice 25.2.3, Chromium 135 e Firefox 137, entrambi patchati per disabilitare le componenti invasive di tracciamento e con supporto reintrodotto per JPEG-XL.

Un altro elemento di rilievo è l’OpenMandriva Server Edition, la prima versione stabile pensata esclusivamente per ambienti privi di interfaccia grafica. Distribuita come immagine disco, è progettata per installazione diretta su hypervisor come QEmu, OpenStack o hardware dedicato. Utilizza uno script shell adattabile per l’installazione, riducendo al minimo l’ingombro e offrendo massima flessibilità. È disponibile in varianti per x86_64, ARM64 e architetture Zen ottimizzate.

Lo strumento OM-Welcome, responsabile della configurazione iniziale, è stato ulteriormente perfezionato. La selezione software è aggiornata, con componenti come GIMP 3.0.2, VirtualBox 7.1.8, Falkon 25.04 e strumenti di sviluppo come LLVM 19, GCC 14, Mesa 25, Systemd 257, Glibc 2.41. Anche l’integrazione con Proton consente l’uso di giochi nativi Steam senza codice proprietario.

OpenSUSE Leap 16.0 entra in beta con Cockpit, GNOME 48 e il nuovo installer Agama

Il progetto openSUSE compie un passo significativo verso la modernizzazione della propria infrastruttura con l’annuncio della versione Leap 16.0 Beta. La nuova edizione, attualmente in fase di test pubblico, abbandona lo storico sistema di gestione YaST, sostituito da un impianto più modulare e standardizzato basato su Cockpit e sul nuovo Agama Installer, pensato per integrarsi con l’ecosistema ALP (Adaptable Linux Platform) di SUSE.

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Il passaggio non è solo tecnico, ma filosofico. Leap 16.0 intende posizionarsi come alternativa stabile, ma meno monolitica rispetto alle precedenti versioni, aprendo il sistema a una gestione più cloud-native e compatibile con ambienti containerizzati. Lo dimostra anche la decisione di rendere Cockpit l’interfaccia di amministrazione predefinita, adottata da molte distribuzioni server-oriented per la gestione remota.

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Sul fronte del software, Leap 16.0 Beta propone GNOME 48, KDE Plasma 6.3.4, Kernel 6.12, systemd 255, Python 3.12, e una selezione di tool aggiornati all’ultima generazione. Le immagini sono disponibili per x86_64, aarch64, ppc64le e s390x, mantenendo la vocazione multiarc dell’intero progetto openSUSE. Le installazioni possono essere effettuate tramite ISO live o netinstall, con una nuova interfaccia semplificata e predisposizione per setup automatici via autoyast-ng.

Il team di sviluppo punta a completare la fase beta entro giugno, con l’obiettivo di rilasciare la versione stabile a luglio 2025. I test attualmente si concentrano sulla stabilità del nuovo backend di installazione, sull’integrazione delle nuove funzionalità di amministrazione remota, e sulla compatibilità del sistema con il nuovo layout delle directory di usr-merged, già adottato da altre distribuzioni come Fedora.

L’abbandono di YaST rappresenta uno spartiacque storico. Sebbene apprezzato per la completezza e l’accessibilità grafica, il tool risultava complesso da mantenere nel contesto di ambienti cloud e infrastrutture moderne. Il nuovo impianto, basato su moduli standardizzati, semplifica la manutenzione, facilita l’automazione ed è più coerente con i flussi DevOps contemporanei.

4MLinux 48.0 è stabile: leggerezza, compatibilità e multimedia senza compromessi

Nel panorama delle distribuzioni leggere, 4MLinux rappresenta da tempo una delle soluzioni più minimali e complete. Con il rilascio della versione 48.0 stabile, il progetto continua a perseguire una filosofia che abbina essenzialità strutturale e supporto esteso a strumenti multimediali, diagnostici e da ufficio.

4MLinux 48.0
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La release integra LibreOffice 25.2.0, GIMP 2.10.36, DropBox 199.4.6287, e il lettore Audacious 4.3.1, con backend audio ottimizzato per sistemi con risorse limitate. Il cuore del sistema è costituito da Kernel Linux 6.12 LTS, scelto per la stabilità e il supporto a driver aggiornati senza appesantire l’ambiente runtime.

Dal punto di vista multimediale, la versione 48 introduce supporto nativo per VVC/H.266 grazie all’adozione di VVenc, encoder open source che consente la decodifica efficiente dei contenuti video compressi di nuova generazione. Questo rende 4MLinux una delle prime distribuzioni leggere a includere un’implementazione stabile di questa tecnologia.

Il sistema include anche l’editor video Kino, strumenti per la manipolazione grafica rapida, e un ambiente desktop JWM estremamente snello, adatto a macchine datate o ambienti virtualizzati a basso consumo. La scelta di non includere systemd conferma l’approccio indipendente e la compatibilità con scenari d’uso molto specifici, tra cui live CD, rescue system e ambienti embedded.

4MLinux 48.0 è disponibile come ISO avviabile, sia in versione standard che in edizione “full” con applicazioni aggiuntive. La sua installazione non richiede partizionamento manuale complesso, e il sistema può essere eseguito anche completamente da memoria RAM, caratteristica che lo rende adatto a contesti di emergenza o di test hardware intensivo.

Distribuzione Versione Kernel Desktop principale Novità principali
OpenMandriva Lx 6.0 Rock 6.14.2 KDE Plasma 6 versione server, patch privacy, JPEG-XL, Proton
openSUSE Leap 16.0 Beta 6.12 GNOME 48 / KDE Plasma 6.3.4 Cockpit, Agama, abbandono YaST, usr-merged
4MLinux 48.0 6.12 LTS JWM VVenc, LibreOffice 25.2, Kino, nessun systemd

Questa panoramica mostra come le tre distribuzioni condividano la scelta di Kernel 6.12 o superiore, ma divergano profondamente in termini di struttura, scopo e approccio. OpenMandriva punta a un ecosistema integrato per desktop e server, openSUSE Leap ridefinisce la propria architettura per scenari cloud-ready, mentre 4MLinux si conferma una soluzione compatta, ideale per ambienti minimali o sistemi legacy.

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