All’interno dei laboratori di Science Corp. ad Alameda, in California, un gruppo di ricercatori sta lavorando su un progetto rivoluzionario: un occhio bionico chiamato Science Eye, che potrebbe ripristinare la vista e persino cambiare il modo in cui percepiamo la realtà.
L’innovativo progetto Science Eye
Il dispositivo, presentato dal CEO di Science Corp., Max Hodak, è un piccolo componente elettronico che, una volta dimostrato sicuro ed efficace, verrà impiantato all’interno dell’occhio di pazienti affetti da malattie in cui le cellule fotosensibili dell’occhio sono morte. L’obiettivo è stimolare altre cellule all’interno dell’occhio a ricevere e tradurre i segnali luminosi. La tecnologia è stata svelata al pubblico il 21 novembre dell’anno scorso.
Progressi nel campo della ricerca e sviluppo
Da allora, la società ha compiuto importanti progressi, pubblicando il suo primo articolo scientifico su bioRxiv, un archivio di articoli scientifici non ancora rivisti. L’articolo descrive il lavoro fondamentale svolto da Science Corp., dimostrando come la sua tecnologia funzioni su conigli come Leela, il soggetto utilizzato per i test, e preparandola per futuri studi clinici volti a verificare le sue capacità di ripristino della vista.
Il funzionamento dell’occhio bionico e i suoi potenziali benefici
Per consentire il ripristino della vista ai pazienti, il team di Science deve innanzitutto somministrare un gene in una specifica regione dell’occhio e dimostrare che può generare segnali elettrici nelle aree del cervello responsabili del controllo della vista. La tecnologia FlexLED, componente essenziale dell’occhio bionico, presenta 16.000 pixel, otto volte la risoluzione di un iPhone 13. Ciò potrebbe permettere a chi possiede il dispositivo Science Eye di vedere immagini come una strada o una persona che muove le mani.