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Microsoft Windows 11 ritarda ancora Windows Recall
Microsoft ritarda Windows Recall per preoccupazioni di privacy, chiede 30 euro per ritardare l’aggiornamento a Windows 11 e affronta un bug del Task Manager.
Microsoft risolve un bug di Windows 10 che bloccava app per utenti non amministratori, utilizzando Known Issue Rollback.
Microsoft sta affrontando una serie di problematiche relative a Windows 11, includendo il ritardo della nuova funzionalità “Windows Recall”, un bug nel Task Manager che visualizza informazioni errate sui processi in esecuzione e l’introduzione di un costo per chi vuole rimandare il passaggio da Windows 10 a Windows 11.
Windows Recall: funzionalità rimandata per preoccupazioni sulla Privacy
La funzionalità Windows Recall, annunciata come un’innovazione basata sull’intelligenza artificiale per la registrazione di screenshot e l’analisi dei dati, ha subito un ulteriore rinvio. Presentata per la prima volta nel maggio 2024, Recall era attesa per ottobre sui dispositivi Copilot+, ma ora il suo lancio è posticipato a dicembre. La decisione deriva dalle preoccupazioni degli utenti e degli esperti di sicurezza che temono abusi da parte di hacker, data la natura della funzionalità che memorizza schermate e dati in un database SQLite. In risposta alle critiche, Microsoft ha reso la funzione opzionale e implementato sistemi di protezione, come conferme biometriche tramite Windows Hello. Tuttavia, il lancio di Windows Recall richiederà ulteriori test e miglioramenti per soddisfare le aspettative degli utenti in termini di sicurezza e privacy.
Bug nel Task Manager di Windows 11: processi non riconosciuti
Un recente bug nel Task Manager di Windows 11, emerso con l’aggiornamento KB5044384, causa la visualizzazione di un conteggio errato dei processi attivi. Su alcuni dispositivi, Task Manager mostra erroneamente zero applicazioni e processi in esecuzione, sebbene le applicazioni siano effettivamente attive. Microsoft ha identificato il problema, limitato ai sistemi in cui è abilitata la visualizzazione “Group by Type”, e sta lavorando a una correzione che verrà rilasciata con un futuro aggiornamento. Sebbene il malfunzionamento non impatti l’effettivo funzionamento delle app, rappresenta un inconveniente visivo per gli utenti che si affidano al Task Manager per monitorare l’attività del sistema.
Pagamento per ritardare il passaggio a Windows 11
Microsoft offre agli utenti di Windows 10 la possibilità di posticipare l’aggiornamento a Windows 11 pagando una somma di 30 euro, grazie al programma di Extended Security Updates (ESU). Windows 10 terminerà il supporto ufficiale il 14 ottobre 2025, momento in cui non riceverà più aggiornamenti di sicurezza. Per prolungare la protezione, gli utenti potranno scegliere l’opzione ESU per un ulteriore anno, un vantaggio finora riservato alle versioni Enterprise e IoT del sistema operativo.
Al momento, circa il 62% dei dispositivi Windows utilizza ancora Windows 10, contro il 33% di Windows 11, suggerendo una certa riluttanza da parte degli utenti a effettuare il passaggio. La scelta di un pagamento aggiuntivo mira a incentivare gli utenti a valutare il passaggio a Windows 11 prima della scadenza del supporto.
Microsoft risolve il Bug Windows 10 che causava Blocco Applicazioni per Utenti non Amministratori
Microsoft ha recentemente corretto un problema su Windows 10 versione 22H2 che impediva l’avvio di alcune applicazioni quando utilizzate da account non amministratori. Questo bug, originato dall’aggiornamento cumulativo di anteprima di settembre 2024 (KB5043131), ha riguardato app come Quick Assist, Microsoft Teams e Narratore di Windows, limitando l’accesso per gli utenti non amministrativi.
Il problema era legato al livello di integrità basso dei processi figli generati dalle applicazioni, che richiedevano invece un livello di integrità medio per avviarsi correttamente. Microsoft ha affrontato la questione tramite la funzione Known Issue Rollback (KIR), applicabile automaticamente a dispositivi domestici e aziendali non gestiti entro 24 ore dal rilascio.
Per le aziende, l’applicazione di questa correzione richiede l’installazione di una specifica Group Policy da distribuire sui dispositivi gestiti tramite il Group Policy Editor. Microsoft continua a migliorare la stabilità dei suoi sistemi, utilizzando KIR anche per risolvere problemi prestazionali e bug critici su Windows Server e Windows 11 negli ultimi mesi.