Tech
Nuovi iPad mini e iPad: i piccoli grandi tablet di casa Apple.
Scopriamo insieme i due nuovi tablet presentati da Apple, a prima vista sembrano normali evoluzioni ma c’è molto di più.
Il 14 Settembre scorso Apple ha presentato, durante l’evento California Streaming, la lineup 2021 di due dei suoi tablet. L’iPad mini e l’iPad di nona generazione.
Durante l’evento Tim Cook e gli altri manager Apple hanno approfondito diversi argomenti, in particolare sono partiti dalle produzioni esclusive di Apple TV+. Questo dimostra come ormai tutti i colossi del Web puntino allo streaming di contenuti ed in questo le produzioni in proprio diventano fondamentali. Alcuni competitor però fanno scelte diverse come per esempio Amazon che ha acquistato direttamente la Metro Goldwyn Mayer per ben 8,45 miliardi di dollari e un catalogo di oltre 4.000 film. Sarà molto interessante seguire anche questo settore per capire quale strategia pagherà di più.
Apple ha poi presentato il nuovo Apple Watch 7 anche se in una modalità ristretta, infatti nelle prossime settimane dovremmo avere ancora ulteriori informazione sulle caratteristiche e le funzionalità del dispositivo. Per ora abbiamo visto come il design sia allineato a quello della versione 6.
Altro pezzo forte dell’evento Apple è stata la presentazione della nuova gamma di iPhone 13 e 13 Pro. Ognuno con due varianti, normale e mini per il 13 e suddivisi in Pro e Pro Max per il 13 Pro. Dispositivi che crescono ancora nelle specifiche tecniche ma non nei prezzi, più o meno come a breve approfondiremo per i due nuovi iPad.
Ma arriviamo ai due nuovi Tablet. Nel seguire la diretta ho ripercorso mentalmente la storia dei tablet di Apple ed ho fatto alcune considerazioni che voglio condividere.
In questi anni i due tablet Apple di cui parliamo oggi hanno sempre avuto percorsi commerciali diversi. iPad mini ha cercato di ricavarsi una nicchia specifica e forse non è mai riuscito pienamente in questo intento. Da punto di vista dei freddi numeri di vendita il mini è sempre stato marginale nel paniere tablet Apple.
Completamente diversa invece la storia di iPad.
iPad è stato un successo commerciale fin dalla prima generazione tanto da diventare sinonimo di Tablet e punto di riferimento per tutti i competitor che proprio per insidiare la sua posizione dominante continuano ad innalzare gli standard tecnici e, ad oggi, possiamo trovare sul mercato ottimi rivali Android.
La leadership di Apple nel segmento tablet (37% di market share nel Q1 2021, nota a fondo post) al momento non è in discussione e se pensiamo che il 56% degli iPad venduti appartiene alla versione base, capiamo bene perché Apple continua ad aggiornare questa versione.
Ma andiamo con ordine ed analizziamo tutti i dettagli dei due nuovi nati.
Oggi approfondiamo:
iPad mini
A voler essere pignoli dovremmo dire che si tratta della sesta generazione di iPad mini. Stavolta però cambia tutto, dal design al processore, dal display all’interfaccia USB-C, quasi a ridefinire il dispositivo stesso. Piccolo nelle dimensioni ma grande per la sua flessibilità di utilizzo e potenza HW.
Come sempre analizziamo tutti gli elementi a partire da Prezzo che, a mio avviso, è l’elemento cardine sul quale pesare le specifiche del dispositivo in rapporto alle nostre esigenze.
Prezzo: il listino parte da 559€ per la versione solo WiFi con tagli di memoria da 64GB. I colori disponibili sono Grigio siderale, Rosa, Viola e Galassia. In confezione troviamo cavo di ricarica e caricabatterie da 20W, entrambi USB-C. Qui il problema della mancanza del caricabatterie non è ancora arrivato.
Design e Materiali: il design è totalmente rinnovato rispetto alle versioni precedenti. Ora troviamo delle linee stilistiche comuni tra iPhone 12 (e quindi 13), iPad Air e iPad Pro. Questo significa bordi piatti e cornici del display molto ridotte. Il tutto conferisce grande eleganza al dispositivo.
Si riducono anche le dimensioni (ad eccezione dello spessore che aumenta di 0,22mm) ed il peso (293g versione WiFi) nonostante il display più grande. Sempre da apprezzare l’alluminio 100% riciclato utilizzato da Apple per il guscio.
Il Touch ID abbandona la sua classica posizione frontale sotto il display per trovare posto in alto a destra sul telaio esattamente come su iPad Air. Questo spostamento ha consentito ad Apple di ridurre le cornici e poter alloggiare un 8,3″ senza aumentare le dimensioni. La posizione risulta molto comoda come ho avuto modo di sperimentare direttamente su iPad Air.
Display: abbiamo finalmente un’unità Liquid Retina da 8,3″ (contro i 7,9″ della versione precedente). Diverse le caratteristiche da apprezzare come il supporto alla gamma cromatica P3 ed il True Tone utile per una luminosità più naturale che può raggiungere i 500 nits. Insieme, queste funzioni, conferiscono al dispositivo una vocazione nativa per la fruizione di contenuti in mobilità e con diverse condizioni di luce ambientale.
Il display supporta la Apple Pencil di seconda generazione (la stessa utilizzata dagli iPad Air e Pro) che trova la sua collocazione lateralmente dove resta collegata magneticamente e può ricaricarsi in modalità wireless, semplicemente fantastica per qualità e sensibilità di scrittura e praticità. Unico appunto che possiamo fare (che ho verificato personalmente con iPad Air) è la forza dell’ancoraggio magnetico della penna che spesso non è sufficiente a mantenerla in sede e questo richiede attenzione per non perderla magari se ci si sposta molto da un luogo ad un altro.
Altro punto a favore di questo display è il processo produttivo di “laminazione completa” che, analogamente agli iPad Air e Pro, annulla la distanza fisica tra la punta della penna ed il display stesso. La differenza può sembrare di poco conto ma, nei fatti, rende ancora migliore l’esperienza di scrittura/disegno su questo tipo di display…suggerisco di provarla magari in un negozio Apple.
Processore, Connessioni e Audio: non a caso i nuovi iPad mini sono stati presentati insieme agli iPhone 13, il processore infatti è lo stesso A15 Bionic. I risultati pratici indicati da Apple parlano del 40% di maggiore capacità di calcolo, con la CPU a 6-core, ed un 80% in più sulle prestazioni grafiche grazie alla GPU a 5-core. Grande potenza in taglia mini.
Apple promette anche, con il Neural Engine 16-core, un machine learning fino a due volte più rapido.
Il nuovo processore consente anche la compatibilità con reti 5G per la versione Cellular, le versioni standard godono invece del WiFi 6.
Altra grande evoluzione è la presenza del connettore USB-C…finalmente. Ovviamente non sono contento solo per una questione pratica ma anche per la velocità di trasferimento dati che ora è 10 volte superiore rispetto al precedente iPad mini. Questo può essere particolarmente utile per la gestione di file video 4K che questo iPad mini può gestire e manipolare agevolmente.
Come dispositivo votato alla multimedialità non poteva mancare un Audio all’altezza del compito, troviamo infatti 4 speaker, 2 per lato, che conferiscono all’audio stereo una valida spazialità, come confermato da alcune prove sul campo che possiamo trovare sulla rete.
Comparto Fotocamere: anche sul fronte fotocamere abbiamo delle novità utili. La singola Cam posteriore è ora da 12 MP con apertura f/1.8 e flash True Tone. Può registrare video 4K e non manca lo Smart HDR 3 reso possibile dal nuovo processore ISP nel chip A15 Bionic.
La Cam frontale è da 12 MP e consente, finalmente, videochiamate con risoluzione accettabile. Utilissima la possibilità di avere un’inquadratura dinamica grazie alla funzione Center Stage. Questa funzione sfrutta l’ultra-grandangolo (da 122°) per mantenere il soggetto al centro della scena simulando lo spostamento dell’inquadratura.
Batteria: come sempre Apple è avara di informazioni specifiche e si limita a dirci che la batteria è ai polimeri di litio da 19,3 Wh. Dovrebbe consentire 10h di navigazione Web sotto WiFi o riproduzione video. Sarà il nostro personale utilizzo a fornirci dati reali ma su tutti gli iPad la durata della ricarica completa non è mai stata un problema.
Da quanto detto sarà più chiara la grandezza di questo piccolo iPad mini ed ognuno potrà interpretare questo dispositivo secondo le proprie esigenza anche grazie all’iPad OS 15 che porta diverse novità spendibili come per esempio la note rapide in pop up sullo schermo, solo per fare un esempio.
Passiamo ora al veterano dei tablet Apple.
iPad
Da possessore di iPad di seconda e settima generazione posso riassumere il carattere di questo iPad così: evoluzione in continuità.
Sarebbe prolisso riassumere le tante caratteristiche distintive di un dispositivo che è diventato sinonimo di tablet. Vediamo quindi solo cosa cambia rispetto alla versione precedente.
In generale ci troviamo difronte ad un dispositivo grande nelle dimensioni e nelle possibilità di utilizzo ma piccolo nel prezzo consentendo così a tutti di entrare nell’ecosistema Apple.
Prezzo: invariato rispetto al precedente 389€…ma si parte da 64GB di memoria e non più 32GB! I colori restano Argento e Grigio Siderale. In confezione troviamo cavo Lightning-USB-C e caricabatterie USB-C da 20W.
Design, Materiali, Display e Connessioni: form factor e materiali sono invariati, così come la dimensioni del display IPS da10,2″ che ora però si arricchisce del True Tone (molto utile nell’utilizzo serale).
Si conferma il Touch ID sulla parte frontale, utile, affidabile, veloce nella risposta.
Resta la connessione fisica Lightning e la compatibilità con la Apple Pencil di prima generazione (quella con ricarica fisica che non si aggancia magneticamente al guscio)
Confermati anche i connettori laterali per la tastiera Smart Keyboard, utilissima.
Processore, Comparto Fotocamere e Batteria: si evolve il processore che ora è l’A13 Bionic con promessa di prestazioni superiori del 20%.
Sul fronte fotocamere migliora la posteriore ora da 8 MP (valida per utilizzo di base), mentre frontalmente abbiamo una ultra-grandangolo da 12MP e angolo di campo 122°, dotata della funzione Center Stage, come per i fratelli maggiori.
Un bel passo avanti sul fronte videochiamate (sul mio di settima generazione siano al livello minimo accettabile per esempio) anche nell’ottica didattica a distanza e smart working.
Sul fronte batteria siamo in continuità con il precedente con un’unità da 32,4 Wh.
Con questo iPad Apple porta un dispositivo universale ad uno step più in alto…allo stesso prezzo.
Vedremo nei prossimi mesi come e se questi due dispositivi contribuiranno agli obiettivi di vendita Apple nel settore Tablet, saremo qui a commentare puntualmente anche quei dati.
Smartphone
iPhone 16 ottimo audio e pieghevole con Face ID sotto il display
Tempo di lettura: 2 minuti. L’iPhone 16 Pro trasforma l’audio grazie al trucco del calzino, mentre Apple lavora al Face ID sotto il display per i futuri modelli pieghevoli.
Apple continua a innovare con la sua linea di dispositivi, tra cui l’iPhone 16 e i futuri modelli pieghevoli come nel caso dell’uso creativo del microfono e dell’audio unitamente alla possibilità di un Face ID nascosto sotto il display nei futuri modelli foldable.
iPhone 16: trucco del calzino per migliorare il microfono
L’iPhone 16 Pro ha sorpreso molti con il suo innovativo sistema di microfoni quad, che, insieme alle funzionalità Audio Mix, offre un’esperienza audio straordinaria, soprattutto per i creatori di contenuti. Secondo alcune recensioni, gli utenti hanno scoperto un trucco curioso: inserire l’iPhone in un calzino può migliorare significativamente la qualità audio, trasformandolo in un microfono di livello professionale. Questo trucco sfrutta le capacità avanzate del microfono dell’iPhone 16 Pro per registrare un audio più bilanciato e spaziale, rendendolo una scelta ideale per vlog, podcast e registrazioni professionali.
Il sistema hardware-software di Apple, in particolare il mix tra i microfoni e il software Audio Mix, riesce a catturare un audio di alta qualità, sorpassando anche soluzioni come l’Audio Magic Eraser di Google presente nei dispositivi Pixel. Questo rende l’iPhone 16 Pro un dispositivo particolarmente interessante per chi desidera creare contenuti con audio di alto livello, senza dover investire in microfoni esterni.
Apple e il futuro Face ID Sotto il Display nei Modelli Foldable
Guardando al futuro, Apple sembra intenzionata a introdurre il Face ID sotto il display, ma non è ancora chiaro su quale modello avverrà il debutto di questa tecnologia. Secondo un recente rapporto, Apple sta lavorando su un dispositivo pieghevole con un sistema di Face ID nascosto sotto il display. Tuttavia, né Samsung né LG sono ancora pronti a produrre in massa schermi con la qualità richiesta da Apple per integrare il Face ID sotto il display.
Attualmente, Samsung ha già implementato una fotocamera sotto il display nei suoi modelli Galaxy Z Fold, ma la risoluzione di 4MP e la qualità dell’immagine non sono all’altezza delle aspettative di Apple. L’azienda sta collaborando con OTI Lumionics per rendere lo strato OLED sopra la fotocamera trasparente, consentendo a più luce di raggiungere il sensore. LG, d’altra parte, sta sviluppando lenti freeform per migliorare la raccolta di luce.
Apple non ha ancora deciso se introdurre questa tecnologia sul suo modello pieghevole o sulla linea tradizionale di iPhone. Le difficoltà tecniche suggeriscono che il debutto di un iPhone pieghevole con Face ID sotto il display potrebbe essere ancora lontano nel tempo, ma la tecnologia è già in fase avanzata di sviluppo e potrebbe cambiare il panorama dei dispositivi mobili nei prossimi anni mentre sull’audio siamo già ad ottimi livelli di qualità.
Smartphone
Xiaomi Redmi Note 14 Pro, Smartphone Tri-Fold e 15 Pro in arrivo
Tempo di lettura: 3 minuti. Xiaomi si prepara al lancio del Redmi Note 14 Pro e del flagship Xiaomi 15 Pro, mentre lavora a un innovativo smartphone tri-fold atteso per il 2026.
Xiaomi sta preparando il lancio di una serie di nuovi dispositivi che spaziano dagli smartphone tradizionali a quelli pieghevoli, con un’attenzione particolare alle prestazioni e all’innovazione tecnologica. Di seguito analizziamo le specifiche trapelate di tre dispositivi chiave: il Redmi Note 14 Pro, il primo smartphone tri-fold e il flagship Xiaomi 15 Pro.
Redmi Note 14 Pro: potenza Mid-Range con il chip Snapdragon 7s Gen 3
Il Redmi Note 14 Pro, che farà il suo debutto il 26 settembre, promette di essere uno dei dispositivi di fascia media più completi sul mercato. Alimentato dal chipset Snapdragon 7s Gen 3 e accompagnato da fino a 16GB di RAM LPDDR5 e 512GB di memoria UFS 3.1, questo smartphone offre un’esperienza fluida, adatta sia al multitasking che al gaming.
Uno dei punti forti è il display AMOLED da 6,67 pollici, con una frequenza di aggiornamento di 120 Hz e una luminosità di picco di 2500 nits, caratteristiche che garantiscono immagini vivaci e un’esperienza utente reattiva. La batteria da 5.500 mAh, con supporto per la ricarica rapida cablata a 67W, assicura una lunga autonomia e tempi di ricarica ridotti.
Dal punto di vista fotografico, il Redmi Note 14 Pro sarà dotato di un sensore principale da 50 MP, affiancato da una fotocamera ultragrandangolare da 12 MP e una macro o sensore di profondità da 2 MP. La fotocamera frontale sarà da 16 MP. Inoltre, il dispositivo è progettato per resistere a polvere e schizzi d’acqua grazie alla certificazione IP e al vetro Gorilla Glass Victus 2.
Smartphone Tri-Fold di Xiaomi: altra rivoluzione nei pieghevoli?
Xiaomi sta lavorando anche su un nuovo smartphone tri-fold, che dovrebbe essere lanciato nel 2026. Il dispositivo è stato avvistato sulla piattaforma di certificazione IMEI con il numero di modello 26013VP46C, suggerendo una data di lancio prevista per gennaio 2026.
Questo smartphone potrebbe essere alimentato dal chipset Snapdragon 8 Gen 5 e sarà privo di pulsanti fisici, un design che suggerisce una possibile innovazione nell’interfaccia utente. Il telefono dovrebbe inoltre presentare un design pieghevole con tre display, simile a quanto visto sul Huawei Mate XT. Le specifiche precise sono ancora poco chiare, ma è probabile che includa una configurazione di fotocamere a tre sensori e una capacità di batteria notevole per garantire un’esperienza senza compromessi.
Xiaomi 15 Pro: ricarica veloce e display di Alta Qualità
Infine, il Xiaomi 15 Pro è stato recentemente avvistato sulla certificazione 3C in Cina, rivelando dettagli importanti sulla sua capacità di ricarica. Il dispositivo supporterà la ricarica rapida a 90W, una leggera riduzione rispetto ai 120W del modello precedente Xiaomi 14 Pro. Questo suggerisce che Xiaomi stia cercando di trovare un equilibrio tra velocità di ricarica e durata della batteria.
Il Xiaomi 15 Pro sarà dotato di un display OLED micro-curvo da 6,74 pollici con risoluzione 2K e una frequenza di aggiornamento di 120Hz. Sarà alimentato dal futuro chipset Snapdragon 8 Gen 4 e integrerà il nuovo sistema operativo HyperOS 2 basato su Android 15. La fotocamera principale sarà da 50 MP, supportata da un’ultragrandangolare e un teleobiettivo periscopico da 50 MP con zoom ottico fino a 5x. Un altro punto forte sarà la batteria da 6.000 mAh, una significativa evoluzione rispetto ai modelli precedenti.
Tech
MediaTek Dimensity 9400: lancio confermato mese prossimo
Tempo di lettura: 2 minuti. MediaTek: lancio del chipset Dimensity 9400 il 9 ottobre promette prestazioni elevate grazie alla nuova architettura octa-core e GPU Immortalis G925 MC12.
L’azienda taiwanese MediaTek ha confermato che il prossimo 9 ottobre presenterà un nuovo chipset, molto probabilmente con il lancio del Dimensity 9400 SoC. Questo evento ha generato grande attesa, soprattutto per le prestazioni che si prospettano notevoli rispetto ai precedenti modelli. Il nuovo chipset dovrebbe essere accompagnato dalla GPU Arm Immortalis G925 MC12, promettendo un notevole incremento in termini di potenza e efficienza. Vediamo nel dettaglio le caratteristiche tecniche e ciò che ci si può aspettare da questo lancio.
Prestazioni potenziate: architettura e benchmark
Il nuovo Dimensity 9400 si basa su un’architettura a otto core, composta da un singolo core Cortex X5 a 3,4GHz, tre core Cortex X4 a 3,3GHz e quattro core Cortex A720 a 2,4GHz. Questa combinazione è progettata per offrire alte prestazioni, pur mantenendo un consumo energetico efficiente. Il SoC è stato individuato su diverse piattaforme di certificazione e ha già fatto parlare di sé per i risultati ottenuti nei benchmark. Secondo i test condotti su Geekbench, il chipset ha ottenuto un punteggio di 2.876 punti in single-core e 8.987 in multi-core, rendendolo uno dei più promettenti sul mercato.
Una delle caratteristiche più interessanti è la sua fabbricazione tramite il nodo N3E a 3 nm di seconda generazione della TSMC, che promette un’efficienza del 35% superiore rispetto al suo predecessore. Questo aspetto si tradurrà in una maggiore autonomia e prestazioni, sia per i produttori di smartphone che per gli utenti finali.
GPU Immortalis G925 MC12: sfida a apple e Qualcomm
Un altro elemento distintivo del Dimensity 9400 è la GPU Immortalis G925 MC12, che dovrebbe garantire prestazioni superiori rispetto alla GPU del Apple A18 Pro e al Qualcomm Snapdragon 8 Gen 3. I risultati trapelati dai benchmark suggeriscono che la nuova GPU potrebbe rivoluzionare il settore gaming su mobile e offrire una grafica avanzata per applicazioni ad alto impatto visivo.
Il Dimensity 9400 potrebbe debuttare insieme alla serie OPPO Find X8, il primo dispositivo a sfruttare tutte le potenzialità di questo chipset. Tuttavia, molti dettagli restano ancora da confermare, e ulteriori informazioni ufficiali saranno rilasciate solo in occasione del lancio.
MediaTek Dimensity 9400 e le Novità di Ottobre
MediaTek sta puntando in alto con il lancio del suo nuovo Dimensity 9400, un chipset che combina potenza e efficienza grazie alla nuova architettura octa-core e alla GPU Immortalis G925 MC12. Con la serie OPPO Find X8 pronta a integrare questo nuovo SoC, il futuro delle prestazioni mobile sembra promettente. Il 9 ottobre sarà la data chiave per svelare ufficialmente tutti i dettagli su questo attesissimo chipset.
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