Tech
Oneplus 12: foto incredibili con il nuovo sensore Sony
Tempo di lettura: 2 minuti. Oneplus 12 anticipa il sensore Sony lyt-808 e le prestazioni fotografiche di alto livello con display 2k proxdr e qualità hasselblad.
L’attesa sta per finire: il Oneplus 12 si fa strada nel mercato, soprattutto in Cina, dove le anticipazioni e i teaser ufficiali si susseguono con fervore compreso l’accordo con Sony per un sensore fotografico. L’ultima novità arriva direttamente da Oneplus su Weibo, che mette in luce la potenza della fotocamera e l’alta qualità del display del nuovo dispositivo.
Sensore Sony lyt-808: rivoluzione fotografica
Il debutto del sensore sony lyt-808 segna un’innovazione significativa per il oneplus 12, sviluppato in collaborazione con oneplus e non solo frutto dell’ingegneria sony. Il sensore principale si propone come il migliore nella sua categoria e viene accompagnato da un secondo sensore da 64mp 1/2.0″ con lente telefoto. Quest’ultima, realizzata attraverso un processo produttivo all’avanguardia, migliora le performance del modulo telefoto che, grazie alla tecnologia “periscopica”, promette un’escursione oltre il tradizionale zoom 3x.
Hasselblad e Oppo: sinergia per l’eccellenza
Le fotocamere oneplus, regolate da Hasselblad, integreranno le tecnologie oppo per hdr e ritratto, elevando la qualità dell’elaborazione delle immagini. Questa collaborazione tra oneplus, sony, hasselblad e Oppo è una promessa di eccellenza nel panorama fotografico degli smartphone.
Display 2k proxdr: un salto qualitativo
Il display del Oneplus 12, definito 2k proxdr, è stato oggetto di un breve accenno nel teaser. Informazioni più dettagliate sono state fornite da boe, ma Oneplus assicura che il pannello risponderà alle aspettative più esigenti.
Sebbene la data di lancio ufficiale non sia stata ancora comunicata, è chiaro che il Oneplus 12 è vicino al debutto. Gli esperti del settore attendono con impazienza di testare le promesse di Oneplus e di vedere come queste si tradurranno in realtà, rafforzando la posizione dell’azienda nel mercato globale degli smartphone.
Smartphone
Vivo T3 Ultra e Vivo V40 Lite: due nuovi smartphone
Tempo di lettura: 2 minuti. Vivo lancia il T3 Ultra in India e si prepara al lancio del V40 Lite con varianti 4G e 5G, puntando su specifiche avanzate e prezzi competitivi.
Il mercato degli smartphone continua a evolversi con il lancio di nuovi modelli da parte di Vivo, come il Vivo T3 Ultra e il Vivo V40 Lite. Mentre il T3 Ultra si rivolge al mercato con specifiche elevate e un prezzo competitivo, il V40 Lite, nelle varianti 4G e 5G, mira a espandere la presenza internazionale di Vivo.
Vivo T3 Ultra: caratteristiche e disponibilità in India
Il Vivo T3 Ultra è stato lanciato ufficialmente in India come parte della serie Vivo T3, che include già modelli come il Vivo T3x e il T3 Lite. Con un prezzo iniziale di circa 31.999 INR (circa 365 euro) per la versione base da 8GB di RAM e 128GB di memoria interna, il dispositivo si posiziona nel segmento medio-alto del mercato. Tra le caratteristiche principali troviamo un display AMOLED curvo 3D da 6,78 pollici con una risoluzione 1.5K e supporto HDR10+, una batteria da 5.500 mAh con ricarica rapida da 80W e un processore Mediatek Dimensity 9200+. Il comparto fotografico è composto da una fotocamera principale Sony IMX921 da 50MP con stabilizzazione ottica e una fotocamera frontale da 50MP.
Le vendite inizieranno il 19 settembre tramite Flipkart e il sito ufficiale di Vivo. Il Vivo T3 Ultra si distingue per il suo design elegante e il suo hardware avanzato, confrontandosi con modelli come il Realme GT 6T e il Motorola Edge 50 Pro.
Vivo V40 Lite: fuga di notizie su design e specifiche
Il Vivo V40 Lite, nelle varianti 4G e 5G, è stato recentemente al centro di indiscrezioni che ne hanno rivelato il design e alcune specifiche chiave. Il modello 4G sarà dotato di un processore Snapdragon 685, mentre la versione 5G includerà il chip Snapdragon 4 Gen 1. Entrambi i modelli avranno una batteria da 5.000 mAh e fotocamere da 50MP sul retro e 32MP sul fronte.
La variante 4G sarà disponibile a partire da un prezzo di circa 18.000 INR (circa 206 euro), mentre la versione 5G costerà intorno ai 24.000 INR (circa 275 euro). Le differenze tra le due versioni si riflettono anche nel design: mentre entrambe saranno disponibili in tonalità Violet e Silver, la versione 5G avrà un design con effetto cangiante.
Tech
Micro reattori nucleari: soluzione da 20 milioni di euro per i data center e l’industria dell’AI?
Con la crescita esponenziale dell’intelligenza artificiale e dei data center, la necessità di fonti di energia affidabili e pulite diventa sempre più urgente. Nano Nuclear Energy sta sviluppando micro reattori nucleari che potrebbero rappresentare una soluzione concreta a partire dal 2031, con prototipi previsti già per il 2027. Questi reattori, compatti e trasportabili via terra, mare o ferrovia, offrono energia sicura e scalabile, ideale per alimentare data center in località remote.
Progettati per essere plug-and-play, i micro reattori di Nano Nuclear Energy richiedono un’infrastruttura minima per l’installazione e offrono un funzionamento sicuro grazie a tecnologie avanzate che evitano il rischio di surriscaldamento. Uno degli ostacoli principali resta l’approvazione normativa, ma i cambiamenti regolatori, come il Progetto Pele del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, potrebbero semplificare il percorso verso il loro impiego commerciale. Il costo previsto di questi reattori è di circa 20 milioni di euro, rendendoli accessibili per un’ampia gamma di industrie.
Sicurezza e gestione dei rifiuti nucleari
James Walker, CEO di Nano Nuclear Energy, ha sottolineato che i reattori nucleari, inclusi quelli su scala micro, rappresentano la forma di energia più sicura in termini di morti per gigawatt ora. Inoltre, ha affrontato la questione dei rifiuti nucleari, affermando che la quantità generata da tutti i reattori operativi negli Stati Uniti, comprese le unità navali, potrebbe essere contenuta in un solo campo da calcio.
Robotica
Robot microscopico in stile kirigami: innovazione millimetrica
Tempo di lettura: 2 minuti. Cornell sviluppa un robot microscopico ispirato al kirigami, capace di trasformarsi in forme 3D e muoversi autonomamente grazie a cerniere attivabili elettrochimicamente.
Il team di ricerca di Cornell ha sviluppato un nuovo robot microscopico ispirato al kirigami, capace di trasformarsi da un foglio bidimensionale a complesse strutture tridimensionali e muoversi autonomamente. Questo robot, grande meno di 1 millimetro, è realizzato come un “metasheet” esagonale, che attraverso una scarica elettrica si piega in forme pre-programmate e può anche strisciare su superfici. Grazie al suo design innovativo, il robot utilizza tagli sottili nel materiale per piegarsi, espandersi e muoversi.
Questa tecnologia è descritta nel recente articolo “Electronically Configurable Microscopic Metasheet Robots”, pubblicato su Nature Materials. I principali autori sono Qingkun Liu e Wei Wang, due ricercatori post-dottorato, sotto la supervisione di Itai Cohen, professore di fisica alla Cornell.
Innovazione basata sul kirigami
Il kirigami, variante dell’origami, consente al robot di piegarsi in forme 3D senza dover nascondere materiale in eccesso, rendendo l’approccio molto più efficiente nella creazione di strutture tridimensionali. Questo robot è composto da circa 100 pannelli di biossido di silicio collegati tramite oltre 200 cerniere attuabili, ognuna delle quali è spessa appena 10 nanometri. Queste cerniere, attivate elettrochimicamente, permettono al robot di cambiare forma, espandersi e contrarsi fino al 40%, oltre che avvolgersi attorno a oggetti.
Uno degli obiettivi del progetto era creare una macchina microscopica in grado di muoversi autonomamente, superando le sfide del contatto e dell’attrito a livello microscopico. Il robot riesce a muoversi attraverso il suo ambiente cambiando forma, sfruttando le forze di resistenza fluidodinamica per nuotare, simile al movimento in un fluido viscoso come il miele.
Applicazioni future
Il team di Cohen prevede di combinare queste strutture flessibili con controlli elettronici, creando materiali “elastronici” in grado di rispondere in modo ultra-reattivo agli stimoli. Questi materiali potrebbero trovare applicazione in micromacchine riconfigurabili, dispositivi biomedicali miniaturizzati e materiali intelligenti che reagiscono agli impatti alla velocità della luce.
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