OpenZFS 2.2, il sistema avanzato di file e gestore di volumi, è stato rilasciato oggi con il supporto per l’ultima serie di kernel Linux e varie nuove funzionalità e miglioramenti.
La notizia più importante di OpenZFS 2.2 è il supporto per l’ultima serie di kernel Linux 6.5, già utilizzata come predefinita da molte popolari distribuzioni GNU/Linux, tra cui la recentemente rilasciata Ubuntu 23.10. Attualmente, OpenZFS supporta i kernel Linux dalla versione 3.10 alla 6.5.
Nuove funzionalità e miglioramenti
OpenZFS 2.2 introduce diverse nuove funzionalità, tra cui la clonazione di blocchi, che permette di clonare un file o parti di esso, creando una copia superficiale in cui i blocchi di dati esistenti vengono referenziati invece che copiati. Questa funzionalità viene utilizzata per implementare i “reflinks” o “file-level copy-on-write”. Molti programmi di copia di file comuni, tra cui le versioni più recenti di /bin/cp su Linux, cercheranno di creare cloni automaticamente. Questa release aggiunge anche il supporto per le interfacce specifiche dei container Linux, come renameat(2), il supporto per OverlayFS, il supporto per i montaggi idmapped in uno spazio dei nomi utente e il supporto per la delega dello spazio dei nomi per i container.
Il nuovo OpenZFS aggiunge anche il comando zpool status per consentire la segnalazione di tutti i filesystem, gli snapshot e i cloni interessati da un blocco corrotto condiviso. Gli sviluppatori spiegano che il comando zpool scrub -e può essere utilizzato dagli utenti per eseguire la scrub solo dei blocchi danneggiati noti nel registro degli errori, per eseguire una riparazione rapida e mirata.
Altre caratteristiche e miglioramenti
OpenZFS 2.2 introduce anche le proprietà Vdev per fornire l’osservabilità dei singoli vdev in modo programmatico, le proprietà utente Vdev e zpool per consentire agli utenti di impostare proprietà personalizzate su vdev e zpool, e aggiunge un nuovo tipo di zfs receive che può essere utilizzato per curare i dati corrotti nei filesystem, negli snapshot e nei cloni.
Un’altra nuova funzionalità interessante è il supporto per i checksum BLAKE3, un moderno algoritmo di hash crittografico incentrato su alte prestazioni. Secondo gli sviluppatori, BLAKE3 è molto più veloce di SHA256 e SHA512, e può essere fino a tre volte più veloce di Edon-R.
Sono presenti anche alcuni miglioramenti delle prestazioni in questa release, tra cui l’ARC completamente adattivo, l’ottimizzato checksum SHA2 che ora utilizza l’accelerazione hardware e i checksum Edon-R rinnovati che sono ora più veloci.
Infine, OpenZFS 2.2 aggiunge una nuova funzionalità di interruzione anticipata ZSTD per permettere di rilevare più velocemente i dati che non possono essere compressi quando si utilizza l’algoritmo di compressione ZSTD. Il prefetching I/O è stato migliorato e ci sono anche numerosi altri miglioramenti delle prestazioni.
È possibile scaricare OpenZFS 2.2 ora dalla pagina GitHub del progetto, che richiede di compilarlo dalle fonti. Se non fa per voi, dovrete attendere che la nuova versione di OpenZFS arrivi nei repository software stabili della vostra distribuzione GNU/Linux preferita.