Robotica
Il robot cane di Boston Dynamics diventa una guida turistica
Tempo di lettura: 1 minuto. Boston Dynamics presenta una versione del suo robot cane Spot con un elegante cilindro, mostrando un lato più giocoso della robotica.
Boston Dynamics, l’azienda nota per i suoi robot avanzati, ha presentato una nuova versione del suo robot cane Spot, questa volta con un accessorio inaspettato: un cilindro.
Boston Dynamics è sempre stata all’avanguardia nella creazione di robot innovativi e funzionali. Spot è uno dei loro prodotti più popolari, un robot cane che può muoversi in modo agile e svolgere una varietà di compiti. Ora, sembra che l’azienda stia aggiungendo un tocco di stile al suo robot, presentando Spot con un elegante cilindro.
Spot e il suo nuovo look
Mentre Spot è stato progettato principalmente per applicazioni industriali e di ricerca, l’aggiunta del cilindro sembra dare al robot un aspetto più giocoso e amichevole. Non è chiaro se il cilindro abbia una funzione pratica o se sia solo un accessorio estetico, ma è sicuramente un dettaglio che ha attirato l’attenzione di molti.
L’immagine di Spot con il cilindro potrebbe essere un tentativo di Boston Dynamics di mostrare il lato più leggero e divertente della robotica, o forse un modo per rendere i robot più accattivanti e meno intimidatori per il pubblico generale.
Le capacità di Spot
Indipendentemente dal suo nuovo accessorio, Spot rimane uno dei robot più avanzati sul mercato. È in grado di navigare in ambienti complessi, evitare ostacoli e svolgere una serie di compiti utili. Con la sua capacità di muoversi in modo simile a un animale reale, Spot ha trovato applicazioni in una varietà di settori, dalla ricerca scientifica alla sicurezza.
Mentre il cilindro potrebbe essere solo un dettaglio divertente, mostra che Boston Dynamics è disposta a sperimentare e giocare con il design dei suoi robot. Che si tratti di un trucco di marketing o di un vero e proprio accessorio funzionale, Spot con il cilindro è sicuramente un’immagine che rimarrà impressa nella mente di molti.
Robotica
Robot microscopico in stile kirigami: innovazione millimetrica
Tempo di lettura: 2 minuti. Cornell sviluppa un robot microscopico ispirato al kirigami, capace di trasformarsi in forme 3D e muoversi autonomamente grazie a cerniere attivabili elettrochimicamente.
Il team di ricerca di Cornell ha sviluppato un nuovo robot microscopico ispirato al kirigami, capace di trasformarsi da un foglio bidimensionale a complesse strutture tridimensionali e muoversi autonomamente. Questo robot, grande meno di 1 millimetro, è realizzato come un “metasheet” esagonale, che attraverso una scarica elettrica si piega in forme pre-programmate e può anche strisciare su superfici. Grazie al suo design innovativo, il robot utilizza tagli sottili nel materiale per piegarsi, espandersi e muoversi.
Questa tecnologia è descritta nel recente articolo “Electronically Configurable Microscopic Metasheet Robots”, pubblicato su Nature Materials. I principali autori sono Qingkun Liu e Wei Wang, due ricercatori post-dottorato, sotto la supervisione di Itai Cohen, professore di fisica alla Cornell.
Innovazione basata sul kirigami
Il kirigami, variante dell’origami, consente al robot di piegarsi in forme 3D senza dover nascondere materiale in eccesso, rendendo l’approccio molto più efficiente nella creazione di strutture tridimensionali. Questo robot è composto da circa 100 pannelli di biossido di silicio collegati tramite oltre 200 cerniere attuabili, ognuna delle quali è spessa appena 10 nanometri. Queste cerniere, attivate elettrochimicamente, permettono al robot di cambiare forma, espandersi e contrarsi fino al 40%, oltre che avvolgersi attorno a oggetti.
Uno degli obiettivi del progetto era creare una macchina microscopica in grado di muoversi autonomamente, superando le sfide del contatto e dell’attrito a livello microscopico. Il robot riesce a muoversi attraverso il suo ambiente cambiando forma, sfruttando le forze di resistenza fluidodinamica per nuotare, simile al movimento in un fluido viscoso come il miele.
Applicazioni future
Il team di Cohen prevede di combinare queste strutture flessibili con controlli elettronici, creando materiali “elastronici” in grado di rispondere in modo ultra-reattivo agli stimoli. Questi materiali potrebbero trovare applicazione in micromacchine riconfigurabili, dispositivi biomedicali miniaturizzati e materiali intelligenti che reagiscono agli impatti alla velocità della luce.
Robotica
AI riconosce i pattern cerebrali legati a specifici comportamenti
Tempo di lettura: 2 minuti. Un nuovo algoritmo AI sviluppato da USC separa i pattern cerebrali legati a comportamenti specifici, migliorando le interfacce cervello-computer.
Un team di ricercatori guidato da Maryam Shanechi, direttrice del USC Center for Neurotechnology, ha sviluppato un algoritmo di intelligenza artificiale (AI) capace di separare i pattern cerebrali legati a comportamenti specifici. Questo progresso apre nuove possibilità per le interfacce cervello-computer, con applicazioni che potrebbero migliorare la qualità della vita dei pazienti paralizzati. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience.
Come l’AI distingue i comportamenti nel cervello
Il cervello umano codifica simultaneamente molteplici comportamenti, come i movimenti del corpo o stati interni come la fame. Questa codifica simultanea rende difficile identificare i pattern associati a un comportamento specifico, come il movimento di un braccio, da tutto il resto dell’attività cerebrale. Per esempio, per ripristinare la funzione motoria nei pazienti paralizzati, le interfacce cervello-computer devono decodificare l’intenzione di movimento dal cervello e tradurla in azioni, come muovere un braccio robotico.
L’algoritmo DPAD (Dissociative Prioritized Analysis of Dynamics), sviluppato da Shanechi e dal suo ex studente di dottorato Omid Sani, affronta questo problema separando i pattern cerebrali legati a un comportamento specifico dagli altri pattern presenti. Ciò permette una decodifica più precisa dei movimenti e potrebbe migliorare notevolmente l’efficacia delle interfacce cervello-computer.
Applicazioni future per disturbi del movimento e della salute mentale
L’algoritmo DPAD non si limita al riconoscimento dei movimenti, ma può potenzialmente essere utilizzato per decodificare stati mentali come dolore o depressione. Questo potrebbe aprire la strada a nuovi trattamenti per disturbi della salute mentale, consentendo un monitoraggio più preciso dei sintomi e adattando le terapie in base ai bisogni dei pazienti.
L’algoritmo AI DPAD di Shanechi e il suo team rappresenta un importante passo avanti nel campo delle interfacce cervello-computer, con potenziali applicazioni non solo per i disturbi motori, ma anche per la salute mentale.
Robotica
Muscoli artificiali permettono ai robot di camminare e saltare
Tempo di lettura: 2 minuti. I ricercatori di ETH Zurigo hanno sviluppato muscoli artificiali per una gamba robotica che cammina e salta, offrendo efficienza energetica superiore ai motori elettrici.
Un team di ricercatori di ETH Zurigo ha sviluppato una gamba robotica in grado di camminare e saltare grazie all’uso di muscoli artificiali. Questa innovazione utilizza degli attuatori elettro-idraulici, che si comportano in modo simile ai muscoli biologici. Gli attuatori sono costituiti da sacchetti di plastica riempiti d’olio, rivestiti su entrambi i lati da elettrodi conduttivi. Quando viene applicata una tensione, gli elettrodi si avvicinano, creando un effetto elettrostatico che riduce la lunghezza del sacchetto, simulando la contrazione muscolare.
Questo sistema, combinato con una struttura scheletrica, permette alla gamba robotica di riprodurre i movimenti muscolari naturali, con una coppia di attuatori che si contrae e si allunga alternativamente, come avviene nei muscoli viventi. Il controllo dei movimenti è gestito da un codice informatico che comunica con amplificatori ad alta tensione, coordinando la contrazione e l’estensione degli attuatori.
Efficienza energetica superiore ai motori elettrici
Un aspetto rivoluzionario di questa tecnologia è l’efficienza energetica. I ricercatori hanno confrontato la gamba robotica con muscoli artificiali con una tradizionale alimentata da un motore elettrico. L’analisi ha dimostrato che il sistema elettro-idraulico consuma meno energia e genera meno calore rispetto ai motori elettrici. Questo perché i muscoli artificiali utilizzano l’elettrostatica, evitando la dissipazione di calore che i motori elettrici richiedono per il loro funzionamento. Di conseguenza, non sono necessari dispositivi di raffreddamento come dissipatori di calore o ventole.
Il sistema di muscoli artificiali sviluppato da ETH Zurigo non solo migliora l’efficienza energetica, ma rappresenta un passo avanti verso la creazione di robot più agili e autonomi, che potrebbero trovare applicazione in campi come la robotica assistiva e la riabilitazione.
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