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Robotica

Metodi autonomi per il monitorare e rilevare delle balene con droni

Sistema AVATARS di Harvard usa droni autonomi per monitorare capodogli, migliorando raccolta dati vocali e comprensione del linguaggio delle balene.

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Un team della Harvard John A. Paulson School of Engineering and Applied Sciences (SEAS), guidato dalla professoressa Stephanie Gil, ha sviluppato un avanzato sistema di droni autonomi per localizzare e monitorare i capodogli, contribuendo alla comprensione della loro comunicazione e comportamento. Questo progetto fa parte di Project CETI (Cetacean Translation Initiative), con l’obiettivo di raccogliere milioni di vocalizzazioni di balene altamente contestualizzate per decodificare i loro “dialoghi”.

AVATARS: il sistema avanzato per il rilevamento delle balene

Il framework AVATARS (Autonomous Vehicles for whAle Tracking And Rendezvous by remote Sensing) utilizza droni dotati di sensori a frequenza molto alta (VHF) per identificare e seguire le balene grazie ai segnali provenienti dai tag montati sui cetacei. I sensori a VHF emulano una rete di antenne che permette di determinare la direzione di arrivo dei segnali. Combinando questi dati con modelli predittivi del comportamento di immersione delle balene, il sistema può prevedere dove e quando i capodogli riemergeranno.

Il sistema di reinforcement learning sviluppato consente ai droni di calcolare il percorso più efficiente per raggiungere il punto di emersione dei capodogli. Questo innovativo approccio permette non solo di aumentare il numero di incontri visivi con i capodogli, ma anche di raccogliere dati in tempo reale, migliorando l’efficacia della raccolta di dati critici.

Implicazioni per la conservazione e la comprensione del linguaggio delle balene

Grazie a questo avanzamento, Project CETI intende migliorare l’efficienza di raccolta di dati vocali e comportamentali, con possibili applicazioni nella conservazione marina. Le navi, ad esempio, potrebbero utilizzare tali dati per evitare collisioni con le balene in superficie. Inoltre, la raccolta di vocalizzazioni su larga scala contribuirà a decodificare la complessa comunicazione sociale dei capodogli, una delle specie marine più enigmatiche e socialmente evolute.

Project CETI dimostra come la robotica avanzata e l’intelligenza artificiale possano svolgere un ruolo essenziale nello studio e nella protezione degli ecosistemi marini, aiutando a preservare la salute e l’habitat dei capodogli con dei droni sviluppati sull’habitat delle balene.