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Rubrica smartphone: quando è a rischio con il Bluetooth

Facendo un giro su Twitter è balzato all’occhio un cinguettio di un utente esperto informatico che ha postato un avviso ai naviganti inerente l’utilizzo sconsiderato che si fa quando ci si utilizzano dispositivi bluetooth degli altri, o peggio, condivisi da molti.
Attenzione alla rubrica dello smartphone
Immaginate di entrare in una abitazione del vostro miglior amico oppure di trovarvi nella stanza di lavoro del vostro peggior nemico e di avere l’esigenza di agganciarvi alla connessione bluetooth di un dispositivo presente per poter fruire di un servizio. Quando vi viene chiesto l’accesso all’hardware, vi è anche proposto spesso cosa condividere ed ecco allora che molto spesso non ci facciamo caso e diamo tutti i permessi di accesso compreso quello della rubrica telefonica.
In base al servizio che si utilizza, è indispensabile dare i permessi della “materia prima” necessaria a farlo funzionare. Quindi se è un monitor c’è bisogno di condividere informazioni come foto e video personali o semplicemente lasciare alle app presenti sullo smartphone di girare sul chromecast per effettuare lo sdoppiamento del monitor.
Se invece si tratta di uno stereo potrebbe essere necessario condividere i file audio o dare sempre un permesso alla app musicale di diffondere i file musicali su quel dispositivo.
Il caso delle automobili
Mettiamoci invece nei panni di un automobilista che noleggia un auto di ultima generazione e per godere del bluetooth e della comodità delle telefonate in viva voce per non incorrere in multe salate e punti decurtati, come dispositivo vigente di legge prevede, si sceglie di affidare tutta la rubrica telefonica all’auto in prestito.
L’esempio dell’auto a noleggio potrebbe indurre ad un comportamento negligente vuoi per la fretta vuoi perché tanto chi la prenderà dopo sarà sicuramente un turista di un altro paese oppure una persona che vive lontano e mai la si incontrerà sul cammino della propria vita.
Ma se invece si stratta di una auto condivisa da una intera comunità per lo più piccola? Come ci si comporta in questo caso? Quali sono i rischi?
Quali rischi e quale soluzione?
Sicuramente è possibile sapere chi ha preso l’auto e quindi mostrarsi più deboli dal punto di vista della privacy, ma c’è anche il fatto che la rubrica scaricata rimanga nell’auto e per fruire il servizio, si cede anche la rubrica telefonica che resta lì e potrebbe essere utilizzata impropriamente per fini commerciali. Non ci è dato sapere se un estraneo può accedere alla nostra rubrica telefonica, solitamente è necessario agganciare il telefono proprietario di quei dati, ma comunque sarebbe sempre consigliabile dissociare completamente il dispositivo dall’auto che utilizziamo, dal dispositivo musicale degli amici o dall’apparato che utilizziamo a lavoro.
Inoltre, nelle auto, oltre ai dati citati sopra, nelle automobili sono presenti anche i dati di navigazione quindi sarebbe meglio cancellare i propri profili dalle auto prese a noleggio e dagli apparati che non afferiscono alla nostra proprietà.
Una prassi che costa poco, ma ci da la dimensione giusta dell’importanza dei nostri dati e soprattutto non ci farà riflettere troppo sul come un algoritmo possa avere una profilazione perfetta della nostra identità digitale.
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NetStat: conoscere la propria rete con Linux

Netstat è un comando Linux utilizzato per visualizzare informazioni sulle connessioni di rete attive sul sistema. Con questo comando è possibile visualizzare informazioni sui socket attivi, come l’indirizzo IP, la porta e lo stato delle connessioni. Netstat può essere utilizzato per identificare problemi di rete, trovare eventuali connessioni non autorizzate e monitorare l’utilizzo della banda.
Per utilizzare netstat, è sufficiente digitare il comando “netstat” nel terminale. Di default, netstat visualizzerà le connessioni TCP attive sul sistema.
Ecco alcune opzioni utili di netstat:
-a
mostra tutte le connessioni e le porte in ascolto.-t
mostra solo le connessioni TCP.-u
mostra solo le connessioni UDP.-l
mostra solo le porte in ascolto.-p
mostra i processi associati alle connessioni.-n
mostra gli indirizzi IP e le porte numeriche invece di risolvere i nomi.
Ad esempio, per visualizzare tutte le connessioni TCP attive sul sistema, si può utilizzare il comando “netstat -at”
Netstat può anche essere utilizzato per visualizzare statistiche sull’utilizzo della rete, come ad esempio il numero di pacchetti inviati e ricevuti.
-s
mostra statistiche sulle connessioni.
Ad esempio, per visualizzare statistiche sulle connessioni TCP, si può utilizzare il comando “netstat -s -t”
Netstat può anche essere utilizzato per visualizzare informazioni sulle tabelle di routing utilizzate dal sistema, utilizzando l’opzione -r
.
Inoltre, è possibile utilizzare netstat in combinazione con altri comandi come grep
per filtrare i risultati e visualizzare solo le informazioni pertinenti. Ad esempio, per visualizzare tutte le connessioni in entrata sulla porta 80, si può utilizzare il comando “netstat -at | grep :80”
In sintesi, netstat è un comando versatile e potente che consente di visualizzare informazioni sulle connessioni di rete attive sul sistema. Può essere utilizzato per identificare problemi di rete, trovare eventuali connessioni non autorizzate e monitorare l’utilizzo della banda. Con le varie opzioni disponibili, netstat consente di visualizzare informazioni specifiche su connessioni, statistiche e tabelle di routing. può essere utilizzato in combinazione con altri comandi per filtrare i risultati e visualizzare solo le informazioni pertinenti.
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Come utilizzare le funzionalità di streaming e condivisione di Windows 11 per lavorare in team

Windows 11 offre diverse funzionalità di streaming e condivisione per consentire agli utenti di lavorare in team in modo efficiente. Queste funzionalità possono aiutare a migliorare la comunicazione e la collaborazione tra i membri del team, indipendentemente da dove si trovino. Ecco alcuni consigli per utilizzare al meglio le funzionalità di streaming e condivisione di Windows 11.
- Utilizzare Microsoft Teams: Microsoft Teams è una piattaforma di collaborazione che consente di comunicare e collaborare in team. Utilizzare Microsoft Teams per condividere documenti, partecipare a riunioni virtuali, chattare con i colleghi e molto altro.
- Utilizzare Skype: Skype è un’applicazione di comunicazione che consente di effettuare chiamate e videochiamate con i colleghi. Utilizzare Skype per tenere riunioni virtuali, condividere documenti e scambiarsi messaggi istantanei.
- Utilizzare OneDrive: OneDrive è un servizio di archiviazione cloud che consente di salvare e condividere documenti con i colleghi. Utilizzare OneDrive per condividere documenti, foto e altri file con i colleghi, in modo che tutti possano accedervi e lavorarci contemporaneamente.
- Utilizzare SharePoint: SharePoint è una piattaforma di collaborazione che consente di creare siti web per lavorare in team. Utilizzare SharePoint per creare un sito web per il team, in modo che tutti possano accedere a documenti, calendari e altre informazioni.
- Utilizzare le funzionalità di condivisione dello schermo: le funzionalità di condivisione dello schermo consentono di condividere il proprio schermo con i colleghi in tempo reale. Utilizzare questa funzionalità per presentare documenti, demo o video durante riunioni virtuali, per condividere il proprio schermo durante una sessione di troubleshooting o per mostrare il proprio lavoro in corso.
- Utilizzare le funzionalità di controllo remoto: le funzionalità di controllo remoto consentono di controllare il PC di un collega da remoto. Utilizzare questa funzionalità per aiutare un collega a risolvere un problema o per lavorare insieme su un progetto in modo più efficiente.
- Utilizzare le funzionalità di registrazione e trascrizione: le funzionalità di registrazione e trascrizione consentono di registrare e trascrivere riunioni, chiamate e videochiamate. Utilizzare questa funzionalità per conservare una traccia scritta delle discussioni e delle decisioni prese durante le riunioni o per rivedere la conversazione successivamente.
In generale, le funzionalità di streaming e condivisione di Windows 11 possono aiutare a migliorare la comunicazione e la collaborazione in team. Utilizzando queste funzionalità, gli utenti possono lavorare insieme in modo più efficiente, indipendentemente dalla loro posizione geografica. È importante essere consapevoli delle proprie esigenze e utilizzare le funzionalità di streaming e condivisione per ottenere il massimo dal lavoro in team.
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Linux, Root e Sudo: differenze e metodo di utilizzo

In sistemi operativi Linux, il termine “root” si riferisce all’utente con i privilegi di amministratore più elevati. Questo utente ha accesso completo a tutti i file e le impostazioni del sistema e può eseguire qualsiasi operazione, comprese quelle che possono causare danni irreparabili al sistema.
Per accedere come utente root, è necessario utilizzare il comando “su” o “sudo” seguito dalla password dell’utente root. Ad esempio, per accedere come utente root utilizzando “su”, si può utilizzare il comando “su -” e inserire la password dell’utente root. Oppure utilizzando “sudo -i” o “sudo -s” si ottiene lo stesso risultato.
L’utilizzo di “sudo” è una pratica più sicura rispetto all’utilizzo di “su” perché consente di eseguire comandi specifici con i privilegi di amministratore, invece di accedere come utente root per l’intera sessione. Ad esempio, per eseguire il comando “apt-get update” con i privilegi di amministratore, si può utilizzare il comando “sudo apt-get update”.
Inoltre, l’utilizzo di “sudo” consente di registrare i comandi eseguiti con i privilegi di amministratore in un file di log, il che consente di monitorare l’utilizzo dei privilegi di amministratore e di individuare eventuali problemi di sicurezza.
Per configurare l’utilizzo di “sudo”, è necessario modificare il file “/etc/sudoers” utilizzando il comando “visudo”. In questo file è possibile specificare quali utenti possono utilizzare “sudo” e quali comandi possono eseguire.
In sintesi, “root” e “sudo” sono entrambi meccanismi per fornire accesso ai privilegi di amministratore in un sistema Linux. Tuttavia, l’utilizzo di “sudo” è considerato una pratica più sicura rispetto all’utilizzo di “su” poiché consente di eseguire comandi specifici con i privilegi di amministratore e di registrare l’utilizzo dei privilegi di amministratore in un file di log.
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