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VirtualBox 7.0.12 supporta kernel Linux 6.6 e openSUSE 15.5

Tempo di lettura: 2 minuti. Con l’introduzione di VirtualBox 7.0.12, Oracle continua a migliorare e adattare il suo software di virtualizzazione alle esigenze in continua evoluzione degli utenti, garantendo un supporto sempre più ampio per i kernel Linux.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Oracle ha rilasciato VirtualBox 7.0.12, un aggiornamento di manutenzione per la serie VirtualBox 7.0. Questo software di virtualizzazione open-source, gratuito e multipiattaforma è disponibile per sistemi GNU/Linux, macOS, Solaris e Windows.

Novità principali

A tre mesi dal rilascio di VirtualBox 7.0.10, la versione 7.0.12 è stata introdotta per offrire un supporto iniziale alla prossima serie di kernel Linux 6.6. Inoltre, migliora il supporto per le distribuzioni che utilizzano i kernel Linux 6.4 e 6.5.

VirtualBox 7.0.12 aggiunge anche un supporto iniziale per il kernel Linux 5.14 di openSUSE Leap 15.5. Viene migliorato il supporto per i kernel di Red Hat Enterprise Linux 9.3 e Red Hat Enterprise Linux 8.9, e viene introdotto il supporto per i file kickstart per Oracle Linux 8 e Oracle Linux 9, oltre ad altri sottotipi di OS Linux.

Per gli utenti Linux, questa nuova versione di VirtualBox introduce la segnalazione della versione per i comandi “rcvboxadd status-kernel” e “rcvboxadd status-user”. Sono state inoltre risolte due problematiche legate agli avvisi del kernel “field-spanning write” che influenzavano sia gli host che gli ospiti Linux.

Altre modifiche rilevanti

VirtualBox 7.0.12 ripristina il supporto per ISA SCSI HBAs nel BIOS, introduce ulteriori miglioramenti nella funzione di rilevamento Split Lock dei recenti CPU Intel su host Linux, migliora il comando “list usbfilters” e perfeziona il rilevamento di VT-x utilizzato da altri hypervisor.

Sono presenti diverse correzioni, tra cui una per un raro crash del servizio Guest Properties, l’uso di un debugger all’interno di un guest, un problema relativo alla visualizzazione dell’impostazione di virtualizzazione hardware nidificata nel pannello dettagli della macchina virtuale e un bug negli identificatori di dispositivo PCI per l’interfaccia di rete VirtIO.

L’interfaccia grafica è stata anche aggiornata con il supporto per le lingue croata, olandese, indonesiana, italiana, giapponese, coreana e turca per la NLS, oltre a miglioramenti generali nell’aspetto.

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