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Brasile, Interpol smantella call center che truffava i clienti

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La polizia brasiliana e la sezione portoghese dell’Interpol hanno smantellato una rete criminale che operava una falsa società a Lisbona, frodando migliaia di brasiliani in un sistema ispirato al film “The Wolf of Wall Street”. Un cittadino ceco residente a Lisbona aveva aperto un call center e assunto centinaia di lavoratori brasiliani in difficoltà che vivevano nella capitale portoghese. Questi lavoratori erano incaricati di chiamare persone in Brasile e convincerle a investire in azioni. I soldi delle vittime finivano sui conti della società, mentre loro venivano informati che erano stati persi sul mercato. A causa della disperazione, venivano incoraggiati a fare nuovi investimenti nella speranza di invertire la perdita, ma i nuovi investimenti generavano anche perdite, creando così un effetto a catena. Il gruppo operava da almeno quattro anni e aveva causato danni a migliaia di persone, molte delle quali avevano perso i loro risparmi, generando milioni di reais brasiliani. Sono stati arrestati sei leader della rete per frode e riciclaggio di denaro, sono stati bloccati i conti bancari e sono state eliminate diverse false pagine web. La polizia ha riferito che c’era un’atmosfera sociopatica al call center, che imitava il film del 2013 “The Wolf of Wall Street”, basato sulle memorie di Jordan Belfort, finito in prigione negli anni ’90 per aver truffato gli investitori di milioni di dollari. I lavoratori venivano incoraggiati a guardare il film e a replicare il comportamento del personaggio principale interpretato da Leonardo Di Caprio. “Il motto dell’azienda era: pensate a voi stessi e alle vostre famiglie, dimenticate le vittime”, ha detto il capo della polizia.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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