Truffe online
Email di phishing: notifica di rinnovo dominio Aruba
Tempo di lettura: 3 minuti. Una notifica invita a rinnovare l’abbonamento al servizio di posta elettronica, effettuando un pagamento al provider di hosting
È in corso in questi giorni una campagna di phishing mirata agli utenti Aruba, diffusa attraverso e-mail spam e allo scopo di sottrarre all’interlocutore informazioni personali (nome e indirizzo e-mail) e dati di pagamento (numero carta di credito, data di scadenza e codice di sicurezza). Vediamo come analizzando un campione e-mail.
L’e-mail di phishing
La e-mail si presenta come una notifica di Aruba (Aruba.it: Notifica nuovo messaggio ! !) proveniente dall’ “Assistenza clienti”. Il testo del messaggio riferendosi ad una presunta scadenza del dominio Aruba collegato all’account della stessa vittima invita al rinnovo.
Come si vede in figura, il tasto “clicca qui” presente alla fine del messaggio è un link “http://woodenwallet[.]ru/nik/” (IP location Mosca ) che reindirizza verso la pagina di landing finale “https://myolgina-aruba-servicaer[.]de[.]cool/chino/webcss/” (IP Location Breme) ovvero un sito fraudolento.
L’indirizzo del mittente “porttsupposuppno-replybilling(at)hyperhost.ua” che dovrebbe appartenere al provider ucraino “hyperhost.ua” al momento dell’analisi non risulta attivo/esistente.
Una curiosità
L’analisi degli header nascosti mostra una curiosità. L’e-mail risulta spedita da una macchina Windows remota WIN-344VU98D3RU.
Questo hostname, secondo una analisi riportata da un blog portoghese, oltre ad essere un nome associato a moltissime macchine sparse in tutto il mondo (ben 81.503, di cui circa 45.000 nei Paesi Bassi, 25.000 in Russia, 2.500 in Turchia e 2.000 in Ucraina) è già stato associato anche ad altri attori delle minacce.
“Dopo una rapida ricerca, l’hostname sembra essere già stato associato ad altri gruppi dannosi che gestiscono diversi tipi di malware, come il bazaar ( vedi l’articolo qui ), e anche LockBit 2.0 ransomware ( dai un’occhiata qui ).” si legge nel rapporto seguranca-informatica del ricercatore di malware Pedro Tavares.
Il sito fraudolento
La pagina di landing si presenta come una pagina di pagamento gestita da Banca Sella per conto di Aruba.
Ecco il responso restituito dal servizio online urlscan.io relativamente alla pagina di landing finale.
La pagina sostanzialmente è un semplice form che dopo avere fatto un controllo di integrità dei dati digitati (tramite una funzione apposita “checkFormSubmit()“) li raccoglie e li invia agli attaccanti tramite una richiesta “POST” verso una pagina PHP “snd1.php” ospitata sullo stesso dominio della pagina di phishing.
Consigli
Si consiglia di prestare attenzione all’inserimento delle proprie credenziali e informazioni, all’interno di portali a cui si accede seguendo link ricevuti tramite posta elettronica o altri canali di messagistica.
Aruba dal canto suo disconoscendo tale comunicazione, consiglia inoltre di:
- non rispondere all’email;
- non eseguire, in generale, le operazioni indicate;
- non aprire eventuali file allegati;
- non cliccare sui link indicati;
- prendere visione dei dettagli che seguono.
Hai subito una truffa online? Vuoi segnalarci un reato o un sito Internet illegale nel clear o nel dark web? Scrivi alla nostra redazione.
Sicurezza Informatica
Arresti in Europa per una Truffa da 645 Milioni di Euro nel Caso JuicyFields
Tempo di lettura: 2 minuti. Un’operazione coordinata ha portato all’arresto di 9 sospetti nella frode d’investimento JuicyFields da 645 milioni di euro.
Una vasta operazione di polizia, supportata da Europol e Eurojust, ha portato all’arresto di nove sospetti coinvolti nella frode d’investimento “JuicyFields”, una delle più grandi truffe di crowdsourcing legate alla coltivazione di cannabis a scopo medicinale. Gli arresti sono il risultato di un’indagine congiunta che ha coinvolto più di 400 agenti di polizia in 11 paesi.
Dettagli dell’Operazione
Il giorno dell’azione, l’11 aprile 2024, sono stati eseguiti nove mandati di arresto e 38 perquisizioni domiciliari. Durante l’indagine e l’operazione, sono stati sequestrati o congelati beni per un totale di circa 8.921.000 euro, tra cui 4.700.000 euro in conti bancari, 1.515.000 euro in criptovalute, 106.000 euro in contanti e 2.600.000 euro in beni immobili. Sono stati inoltre sequestrati veicoli di lusso, opere d’arte, vari oggetti di lusso, nonché un gran numero di dispositivi elettronici e documenti.
Il Caso JuicyFields
JuicyFields è stata pubblicizzata come una piattaforma di crowdsourcing per la coltivazione, la raccolta e la distribuzione di piante di cannabis per uso medicinale. Gli investitori, che dovevano investire almeno 50 euro, erano stati attratti con la promessa di profitti elevati dalla vendita di marijuana a compratori autorizzati. Nonostante le promesse di rendimenti annuali del 100% o più, la piattaforma non ha mai rivelato come avrebbe raggiunto tali risultati. Alla fine, si è rivelato un classico schema Ponzi, dove i soldi degli investitori venivano usati per pagare i rendimenti agli investitori precedenti, piuttosto che per generare profitti legittimi.
Implicazioni Legali e di Sicurezza
L’intera operazione ha richiesto una coordinazione significativa a causa della complessità della frode e della vasta gamma di paesi coinvolti. Il team di investigazione congiunto, guidato dalle autorità di polizia tedesche e spagnole, dalla Gendarmerie francese e supportato da Europol, ha dovuto ricostruire una complessa rete di evidenze digitali per preparare questo ondata di arresti. Un obiettivo ad alto valore, ritenuto uno degli organizzatori principali dello schema, è stato rintracciato nella Repubblica Dominicana e arrestato con la collaborazione delle autorità locali.
Ruolo di Europol
Europol ha avuto un ruolo cruciale nell’indagine, coordinando le operazioni e fornendo supporto analitico su misura. Inoltre, ha condiviso i risultati delle indagini finanziarie e altre informazioni di intelligence con i paesi coinvolti. Il giorno dell’azione, Europol ha dispiegato ufficiali con uffici mobili in varie località globali per assistere con la coordinazione delle misure coercitive legali.
Questa operazione dimostra l’efficacia della cooperazione internazionale nel combattere le frodi online complesse e transnazionali. Inoltre, evidenzia l’importanza per gli investitori di rimanere vigili e scettici di fronte a opportunità d’investimento online che sembrano troppo belle per essere vere.
Truffe online
Truffa dei buoni SHEIN da 300 euro, scopri come proteggerti
Tempo di lettura: < 1 minuto. La truffa dei buoni SHEIN da 300 euro sta facendo nuovamente vittime in Italia, con un’impennata di segnalazioni soprattutto su piattaforme come TikTok. In questo articolo, esploreremo le dinamiche di questa truffa e ti forniremo consigli utili su come difenderti.
Il ritorno della truffa SHEIN
Dopo essere stata affrontata nel corso del 2023, la truffa delle fake gift card SHEIN è tornata a far parlare di sé, con una nuova ondata di attacchi tra marzo e aprile 2024. Questa volta, i truffatori stanno sfruttando i social media per raggiungere le loro vittime.
Come funziona la truffa
I malintenzionati contattano le persone tramite social media, email e WhatsApp, proponendo la possibilità di vincere buoni del valore di 200, 300 o 500 euro spendibili su SHEIN. Tuttavia, dietro queste promesse si cela un inganno: i link forniti reindirizzano a siti falsi che imitano il vero sito di SHEIN. Una volta lì, viene chiesto agli utenti di compilare sondaggi o fornire dati sensibili, con la falsa promessa di ricevere i premi promessi. In realtà, gli hacker possono accedere ai dati delle carte di credito o di debito degli utenti, utilizzandoli per effettuare transazioni non autorizzate.
Come proteggerti
Per evitare di cadere vittima di questa truffa, è importante seguire alcuni semplici accorgimenti. In primo luogo, ricorda che SHEIN non richiede mai pagamenti tramite email, ma solo attraverso la sua applicazione ufficiale. Inoltre, controlla sempre che i contatti da parte di SHEIN avvengano tramite account ufficiali, identificabili dai domini di posta elettronica @shein.com o @sheingroup.com. Infine, evita di cliccare su link inviati da mittenti sospetti e non fornire mai dati sensibili a siti web non affidabili.
Consigli
La truffa dei buoni SHEIN continua a rappresentare una minaccia per gli utenti di internet, ma seguendo alcuni semplici accorgimenti è possibile proteggersi efficacemente. Ricorda sempre di prestare attenzione ai segnali di allarme e di verificare l’autenticità delle comunicazioni prima di fornire qualsiasi tipo di informazione personale online.
Truffe online
CERT-AgID scopre campagna di Phishing mirata alle PA tramite Email di Outlook
Tempo di lettura: 2 minuti. Il CERT-AgID avverte di una campagna di phishing che prende di mira le PA italiane, cercando di rubare credenziali di Outlook tramite email ingannevoli.
Il CERT-AgID (Centro di Certificazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale) ha rivelato dettagli su una campagna di phishing attualmente in corso, mirata specificamente alle Pubbliche Amministrazioni italiane. L’obiettivo degli aggressori è di sottrarre credenziali di accesso agli account di posta elettronica MS Outlook, camuffando le loro email fraudolente da comunicazioni ufficiali di reparti HR o contabilità.
Metodologia dell’attacco
Le email di phishing inviate fingono di informare i destinatari su presunti aggiustamenti salariali o accessi a buste paga elettroniche. Questo approccio è calcolato per attrarre l’attenzione dei destinatari e convincerli ad agire, aprendo gli allegati o seguendo link dannosi.
Oggetto dell’email: “Avviso di adeguamento delle buste paga di marzo” Allegato: presenta una doppia estensione .pdf.html, indicando un tentativo di mascherare un file HTML come un innocuo PDF.
Indicatori di Phishing
Per riconoscere questi tentativi fraudolenti, il CERT-AgID mette in evidenza alcuni campanelli d’allarme:
- Sollecitazioni all’azione urgente.
- Allegati sospetti con doppie estensioni.
- Richieste di inserimento credenziali.
- Uso di un linguaggio generico e presenza di errori grammaticali.
Meccanismo dell’Allegato
Una volta aperto l’allegato, l’utente viene indirizzato a una pagina di phishing che simula l’aspetto di una legittima richiesta di login, tentando di catturare le credenziali inserite.
Tecniche di Abuso
Gli aggressori hanno abusato dei servizi di Form builder online, come il sito gratuito formester.com, per creare e gestire le pagine di phishing, rendendo più semplice la raccolta delle informazioni inserite dalle vittime.
Indicatori di Compromissione (IoC)
Per assistere le Pubbliche Amministrazioni nella difesa contro queste minacce, il CERT-AgID ha condiviso gli Indicatori di Compromissione rilevati, facilitando l’identificazione e il blocco di ulteriori tentativi di phishing.
Raccomandazioni
Il CERT-AgID sottolinea l’importanza della vigilanza e dell’adozione di buone pratiche di sicurezza, come il controllo accurato di email e allegati, la verifica dell’attendibilità delle richieste di login e l’uso di soluzioni anti-phishing, per proteggere le infrastrutture delle Pubbliche Amministrazioni da questi attacchi.
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