Inchieste
Tinder e la doppia truffa: criptovalute e assistenza legale che non c’è
Tempo di lettura: 6 minuti. Una donna conosciuta su Tinder gli consiglia di investire in criptovalute.
Viene truffato e si rivolge agli organi competenti che non lo possono aiutare.
Trova uno studio legale in rete che lo truffa per la seconda volta.
Un utente ha segnalato alla redazione una truffa nata su Tinder ed ha chiesto un nostro parere su un’altra attività sospetta collegata al primo evento funesto con il fine di non incombere in un’altra sottrazione indebita del suo capitale.
La storia è questa. Gennaro (nome di fantasia in onore al mitico San Gennaro patrono di Napoli) conosce una donna sul social per adulti Tinder con cui instaura un rapporto di fiducia. Per fortuna non cade in una truffa amorosa dove espone le sue parti del corpo intime, ma dialogando con la sua nuova amica riceve un’offerta su un investimento importante nel campo delle criptovalute.
Gennaro allora fornisce un capitale a 5 zeri, iscrivendosi su una piattaforma di trading suggerita dal suo contatto, e guadagna anche il 50% circa. Sposta poi il capitale su un’altra piattaforma e quando vuole riscuotere il guadagno, però, questo gli viene negato ed è qui che si accorge della truffa subita.
Ed ecco che arriva la seconda parte più interessante della storia, Gennaro cerca su internet uno studio legale che gli possa fornire una mano nel fare causa alla Jiaxing International Ltd e tramite una ricerca su Google approda al Consulting Bureau: studio legale specializzato in attività legali collegate al mondo digitale come da presentazione sul sito Internet.
Il sito internet è scritto in italiano, ad occhio non ha una versione inglese, ed ha un regolare certificato, ma anche qui notiamo che il titolare del sito è nascosto perchè il dominio è registrato nella tranquilla e sicura Islanda dove è difficile risalire al titolare della piattaforma web. Questo dettaglio l’abbiamo già incontrato quando ci siamo occupati della famosa truffa dei siti internet che sfruttavano i nomi di aziende reali su cui appoggiavano piattaforme ecommerce truffa
I siti web, falsi, delle aziende che truffano gli utenti
Andando avanti abbiamo scoperto che la sede legale non è propriamente indicata per uno studio legale soprattutto dalle foto che sono esposte nel sito istituzionale, che presentano uno sfondo incompatibile con quello dove posano gli avvocati paladini dei diritti digitali.
Dipendenti dello studio: avvocati vincenti o comparse prese in rete?
Eccoli qui gli avvocati che promettono il recupero finanziario dei soldi persi dai clienti quando questi vengono truffati.
La redazione di Matrice Digitale ha chiesto un parere al ricercatore @sonoclaudio per capire quanto possa essere reale questo sito Internet ed i suoi avvocati agguerriti. Già dalla foto è possibile capire l’incongruenza tra lo sfondo dove posano i legali rispetto a quello che può offrire un villetta a schiera nella periferia di Londra, ma per il ricercatore interpellato non è stato difficile recuperarne una copia in rete.
La similitudine tra le due foto c’è e quella uguale è pubblicata su un sito Internet di una società immobiliare ungherese.
Anche Andrea Lazzarotto, consulente informatico forense, ha fornito uno spunto importante alla verifica dell’attendibilità del “biglietto di presentazione virtuale” dello studio legale, facendo riferimento alla pagina “dicono di noi“.
La foto di Leonardo Simone non è corrispondente ad un cliente, ma ad un modello che ha prestato la sua immagine a quelle di stock in vendita sui siti di grafica e la ricerca fornita dal dott. Lazzarotto mostra la presenza dell’individuo in più piattaforme che vendono immagini coperte da copyright.
Veniamo adesso all’attività concreta ed ai servizi che l’ufficio legale Consulting Bureau ha svolto per il suo nuovo cliente Gennaro truffato su Tinder e sulle piattaforme di scambio. L’accordo prevede che la causa è gratis ed in caso di vittoria richiedono il 15% di commissione sull’importo che riescono ad ottenere come risarcimento in sede civile.
Gratis il loro compenso, ma le spese ammontano a 2.000 euro circa che Gennaro ha anticipato ed il riscontro è stato ottimo: la causa è stata vinta come da atto spedito al cliente italico in un pdf di quattro pagine di cui pubblichiamo la copertina.
Il documento sembra ben strutturato ed il giudice della causa esiste. Parliamo di Jennifer Eady, classe 1965, che però risulta essere assegnata al settore del lavoro dal 2019 e questo non rende chiaro come sia possibile che si sia espressa nel merito di una causa dove è in ballo un contenzioso civile in merito a una presunta truffa finanziaria.
Oltre a ricevere la somma investita sulla piattaforma cripto, al nostro Gennaro è stato riconosciuto anche il danno esistenziale facendo levitare l’importo da ritirare fino a tre volte più grande della somma persa. C’è però un fattore che non è stato considerato: le tasse.
Secondo quanto riferito in una mail dall’avvocato che ha seguito la causa del nostro Gennaro, la piattaforma di trading, avendo una sede a Cipro dove risiede anche il suo unico conto corrente, può effettuare un pagamento solo al di fuori del Regno Unito ed il pagamento delle tasse sono state secondo un parere della corte suddivise a metà dopo una controversia legale che ha stabilito in sintesi “per ottenere le 40.000 sterline Gennaro dovrà pagare la metà di 12.000 di tasse e precisamente 6.000 sterline“.
Gennaro dovrà pagare questi soldi?
Bella domanda, è necessario fare un passo indietro alle due piattaforme di investimento. La prima piattaforma è YIFLY TRADING LIMITED con sede a Hong Kong registrata regolarmente al Registro Imprese, ma è stato difficile risalire al sito Internet aziendale.
E’ stato molto più facile, invece, capire che non godesse di una buona reputazione facendo una ricerca veloce in rete e trovando un articolo del luglio 2021 dove un utente la sconsiglia perché il sito, che oggi non c’è, ha tutti gli standard per essere considerato scam e addirittura fa riferimento alla non conformità di licenza come operatore nel Regno Unito.
Facendo un’analisi della seconda piattaforma di Trading che dovrebbe versare il maltolto a Gennaro, ci accorgiamo che il sito Internet si presenta così:
Sito web inesistente e certificato di sicurezza scaduto. Male per una società che gestisce soldi per conto terzi.
Conclusioni
Grazie agli input degli esperti, siamo riusciti a comprendere che Gennaro è stato vittima di una doppia truffa, di cui una compiuta, l’altra ancora metà. Non è possibile consigliare al nostro lettore di pagare le tasse per riscuotere quanto promesso da uno studio che non è assolutamente noto in rete se non all’interno dei suoi siti istituzionali. Il fatto che la truffa si sia consumata su Tinder è un caso perché oramai i social ed i programmi di messagistica sono invasi da profili che propongono investimenti, anche a seguito di furto dei profili come visto nella truffa Instagram. Sarebbe una strana coincidenza se Gennaro fosse caduto in una doppia truffa dove l’organizzazione sia la stessa, ma su questo non è possibile trarre conclusioni. Il metodo è stato già visto, compreso l’utilizzo di società presenti su Hon Kong, e non è detto che l’attività sia ad opera di semplici criminali, ma è possibile ipotizzare il coinvolgimento di attori statali strutturati in tal senso come ad esempio i nord coreani di Lazarus oppure visti i tratti somatici asiatici e vista la denuncia presentata nel febbraio 2021 non è escluso che si tratti dell’organizzazione internazionale gestita da cittadini cinesi e sudcoreani smantellata dall’Interpol.
Un dettaglio curioso è che la donna arrestata nell’operazione corrisponde con l’età del contatto avuto da Gennaro su Tinder descritto da quest’ultimo come “una donna avanti con l’età e diversa in video chiamata da come appariva in foto”.
Ovviamente si tratta di supposizioni a mente fredda e magari si spera che siano proprio questi ultimi gli autori della truffa al malcapitato lettore di Matrice Digitale. Almeno sono stati già consegnati alla giustizia.
Gennaro, dal canto suo, ha compiuto alcuni errori e precisamente:
- Si è fidato di una sconosciuta su un social “per adulti”
- Ha dato i soldi ad una piattaforma recensita già come negativa e sconosciuta nell’ambiente
- Si è affidato ad uno studio legale in rete senza verificarne l’attendibilità pagando l’istruttoria della causa legale
Oltre ad essere caduto in una truffa, c’è però da dire anche che invece di trovarsi muri di gomma da parte della Pubblica Autorità, qualche consiglio in più da chi di dovere gli avrebbe evitato di trovare un supporto, semplicemente un consiglio, all’interno della rete dove le truffe sono sempre dietro l’angolo.
I consigli sono stati dati più volte su Matrice Digitale, vi invitiamo a segnalarci una anomalia o una truffa online
Inchieste
Attenti a Mazarsiu.com : offerta lavoro truffa da piattaforma Adecco
Tempo di lettura: 2 minuti. Dalla piattaforma Adecco ad un sito che offre lavoro attraverso le Google Ads: è la storia di Mazarsiu e di una segnalazione in redazione
Nel mese di gennaio abbiamo trattato la notizia di una offerta di lavoro fittizia che usava il blasone di Mark & Spencer. Una lettrice di Matrice Digitale ha prontamente contattato la redazione dopo che, in fase di navigazione su un sito di Adecco, società famosa per il suo servizio di lavoro interinale a lavoratori e aziende, ha cliccato su un banner pubblicitario che l’ha proiettata su questa pagina:
www.mazarsiu.com si presenta come sito web che consente di svolgere dei compiti e di guadagnare una volta finite le 38 “mansioni”. Ogni mansione ha un investimento incrementale che frutta diverse centinaia di migliaia di euro ai criminali.
L’ancoraggio alla potenziale vittima è stato fatto attraverso WhatsApp da parte di un numero italiano ( 3511580682 ) con un nome ispanico
L’utente Lara Cruz si presenta a nome di una società che reale con sede a Napoli, ma ha un volto asiatico in foto e un nominativo ispanico. E si propone di aiutare gli utenti nella loro fase di registrazione per poi indirizzarle da subito nel lavoro.
La segnalazione è stata inviata in redazione il 15 ed il sito è stato creato il 14 maggio, un giorno prima, ed il veicolo del sito truffa è stato possibile grazie all’utilizzo di una sponsorizzata su AdWords da una piattaforma legittima di Adecco e, per fortuna, la malcapitata ha letto l’inchiesta di Matrice Digitale che l’ha messa sull’attenti.
Se doveste trovarvi dinanzi a un sito che propone lavoro on line, come Mazarsiu o Mark & Spencer, e l’impiego consiste nell’anticipare dei soldi, contattate subito le Autorità o la redazione di Matrice Digitale nell’apposito form di segnalazione o via WhatsApp
Inchieste
Terrore in Campania: dati sanitari di SynLab nel dark web
BlackBasta ha pubblicato i dati esfiltrati nell’attacco informatico riuscito contro Synlab Italia dove il colosso tedesco è stato colpito nelle sedi della Campania ed i dati dei pazienti sono stati resi disponibili dalla ransomware gang russa. Un disastro annunciato dopo che si è appresa la volontà della multinazionale di non pagare riscatto così come previsto dalla procedura internazionale che vieta alle vittime di recuperare i propri dati alimentando il crimine informatico globale.
Matrice Digitale ha dedicato una serie di approfondimenti sulla vicenda e, pur non essendo entrata in possesso dei dati visualizzati già da circa 4000 persone all’interno della piattaforma dark web dei criminali, ha potuto constatare che la maggior parte delle informazioni riguardano le sedi della Campania sia lato sedi sia fornitori sia pazienti. Un’altra informazione che potrebbe essere utile ed anche allo stesso tempo rincuorante per tutti i pazienti coinvolti, è che la dimensione dei dati non è scaricabile da chiunque visto il tera e mezzo di gigabyte necessari per portare a termine il download completo. Un altro punto di favore in questa terribile vicenda è il fatto che il server sembrerebbe essere poco capace di distribuire simultaneamente la grande mole di informazioni che BlackBasta ha messo a disposizione di tutti coloro che ne hanno accesso attraverso il link dark web.
Qual è stata la reazione dell’azienda ?
SynLab ha annunciato di non voler pagare il riscatto e di essere stata vittima da di un attacco matrice russa, aspetto ininfluente quando si parla di crimine informatico, e di essere in contatto costantemente con le Autorità. Almeno loro hanno acquisito tutte le informazioni esfiltrate dagli aguzzini. L’azienda promette e si impegna nel comunicare, così come previsto da legge vigente, ad ogni singolo paziente l’eventuale esposizione in rete. I risvolti della vicenda però non sono positivi per l’azienda nonostante abbia agito secondo procedure. Dal punto di vista della credibilità e della fiducia dei clienti, quest’ultimi continueranno ad avvalersi delle prestazioni private e convenzionate, ma all’orizzonte si configura una sanzione salata da parte del Garante della Privacy che si spera sia utile nel sensibilizzare gli altri colossi del nostro paese nel correre ai ripari prima di un attacco informatico.
Non basteranno, purtroppo, gli avvisi dell’azienda circa la perseguibilità penale di coloro che entreranno in possesso dei dati per motivi di ricerca, di business o di ulteriori crimini informatici.
Cosa abbiamo imparato da quest’attacco?
Tra le varie criticità emerse in queste settimane c’è quella di attivarsi predisponendo al meglio le proprie infrastrutture per ripristinare quanto prima i servizi dopo un attacco informatico, a maggior ragione quando riguardano settori vitali, ma allo stesso tempo c’è l’esigenza di implementare tecnicamente una infrastruttura di rete che in caso negativo possa essere penetrata in parte perché strutturalmente composta da più sezioni. Da quello che è accaduto, non è ancora chiaro se solo l’intera Campania sia stata compromessa da BlackBasta nell’attacco a Synlab, in attesa di ulteriori risvolti potenzialmente possibili anche in altre regioni dove la società multinazionale tedesca ha ereditato anamnesi intere di una buona fetta della popolazione italiana attraverso in seguito alle acquisizioni di quelli che un tempo erano i centri di analisi e diagnostica più importanti del territorio.
Inchieste
Melinda lascia la Bill Gates Foundation e ritira 12,5 Miliardi di Dollari
Tempo di lettura: 5 minuti. Melinda French Gates lascia la Gates Foundation, portando con sé 12,5 miliardi di dollari per le sue iniziative filantropiche
Melinda French Gates ha annunciato il suo ritiro dalla Bill and Melinda Gates Foundation, portando con sé un capitale di 12,5 miliardi di dollari. Questa decisione arriva tre anni dopo il suo annuncio di separazione da Bill Gates, il cofondatore di Microsoft.
Dettagli della transazione
Melinda ha comunicato che investirà i 12,5 miliardi di dollari in iniziative filantropiche personali, focalizzate principalmente sul supporto a donne e famiglie. Le disposizioni per questo trasferimento di fondi sono state già messe in atto. In seguito alla sua uscita, la fondazione subirà anche un cambio di nome da Bill and Melinda Gates Foundation a Gates Foundation, un titolo già in uso non ufficiale per brevità e chiarezza. Bill Gates rimarrà l’unico amministratore della fondazione.
Impatto e prospettive future
La Gates Foundation, una delle maggiori organizzazioni filantropiche private del mondo, detiene un patrimonio di 75,2 miliardi di dollari e ha contribuito con 77,6 miliardi di dollari a vari progetti nel corso di quasi tre decenni, con un focus particolare su progetti medici. Melinda French Gates, dal canto suo, continua il suo impegno per la promozione delle opportunità per donne e minoranze negli Stati Uniti tramite la sua iniziativa Pivotal Ventures, fondata nel 2015.
Dalla medicina alla rappresentanza femminile
Pivotal Ventures è un’impresa di investimento e incubazione fondata da Melinda French Gates nel 2015. La missione di questa organizzazione è accelerare il progresso sociale negli Stati Uniti, rimuovendo le barriere che impediscono alle persone di realizzare il loro pieno potenziale. Pivotal Ventures opera attraverso investimenti ad alto impatto, partenariati e iniziative di advocacy, focalizzandosi in particolare sul potenziamento delle donne e delle minoranze.
Le attività di Pivotal Ventures sono diverse e comprendono sia il sostegno a iniziative volte a promuovere la diversità e l’inclusione nei settori della tecnologia e della politica, sia l’investimento in soluzioni innovative che mirano a risolvere problemi sociali complessi. L’organizzazione lavora in stretta collaborazione con altri filantropi, fondazioni e aziende per creare un impatto duraturo e significativo. Tra le iniziative di spicco vi sono programmi per aumentare la rappresentanza femminile nelle posizioni di leadership e per sviluppare strumenti educativi e risorse che supportano i giovani svantaggiati. Pivotal Ventures si impegna così a creare un futuro più equo e inclusivo, utilizzando una combinazione di capitali privati e collaborazione pubblica per catalizzare il cambiamento sociale.
Filantropia o elusione fiscale?
Non ci sono informazioni specifiche sulle cifre esatte del risparmio fiscale di Bill e Melinda Gates attraverso le loro fondazioni. Tuttavia, possiamo discutere di come funzionano generalmente le fondazioni private e il loro impatto fiscale negli Stati Uniti.
Le fondazioni private, come la Bill & Melinda Gates Foundation, sono organizzazioni filantropiche esenti da tasse federali sul reddito. Queste fondazioni beneficiano di diversi incentivi fiscali, che includono la deducibilità delle donazioni e l’esenzione da tasse sui redditi d’investimento, soggetti a una tassa di excise dello 1,39%. Questi vantaggi fiscali incentivano la creazione e il sostegno di fondazioni filantropiche, consentendo ai donatori, come Bill e Melinda Gates, di detrarre le donazioni dalle loro imposte personali.
Il processo funziona così: quando i Gates donano denaro o altri beni alla loro fondazione, possono ricevere una detrazione fiscale significativa. Questo riduce l’imposta sul reddito che devono pagare. Inoltre, le risorse trasferite alla fondazione crescono e vengono utilizzate esentasse, permettendo alla fondazione di aumentare il suo impatto filantropico. Tuttavia, le fondazioni sono obbligate a distribuire almeno il 5% del loro patrimonio netto medio di mercato ogni anno per scopi caritatevoli per mantenere il loro status di esenzione fiscale.
Perchè c’è del marcio in questa operazione?
Negli Stati Uniti, il trasferimento di capitali tra fondazioni, come nel caso di donazioni da una fondazione privata a un’altra entità caritatevole, è regolato da specifiche normative fiscali che mirano a incoraggiare le attività filantropiche pur mantenendo un certo livello di controllo sugli abusi.
Quando una fondazione privata effettua una donazione a un’altra organizzazione esentasse, come un’altra fondazione privata, un’università o un ente di beneficenza, queste donazioni sono generalmente deducibili dalle tasse della fondazione donante. Ciò significa che tali trasferimenti possono ridurre l’ammontare del reddito imponibile della fondazione donante, diminuendo così l’ammontare delle tasse dovute, a patto che l’organizzazione ricevente sia riconosciuta dal Servizio delle Entrate Interne (IRS) come un’entità esente da tasse.
Aspetti chiave della regolamentazione:
- Status di Esenzione Fiscale: Perché i trasferimenti siano deducibili, entrambe le fondazioni devono mantenere lo status di esenzione fiscale sotto l’Internal Revenue Code Section 501(c)(3). L’organizzazione ricevente deve essere qualificata come esente da tasse e non deve operare per il profitto personale dei suoi membri.
- Distribuzione Minima Richiesta: Le fondazioni private sono soggette a una regola di distribuzione minima annuale, che richiede loro di distribuire almeno il 5% del valore del loro patrimonio netto non caritativo per scopi caritativi ogni anno. I trasferimenti a altre organizzazioni caritative possono essere utilizzati per soddisfare questo requisito.
- Documentazione e Conformità: Le fondazioni devono mantenere una documentazione accurata di tutte le donazioni per garantire la conformità con le regole IRS. Questo include la conservazione dei record che confermano lo status di esenzione fiscale dell’organizzazione beneficiaria.
- Evitare Benefici Personali: È essenziale che i trasferimenti di fondi non risultino in benefici personali per i dirigenti o i donatori della fondazione. Le regole di auto-dealing dell’IRS cercano di prevenire situazioni in cui i fondi delle fondazioni sono usati per benefici personali piuttosto che per scopi caritativi.
Queste regolazioni aiutano a garantire che il trasferimento di fondi tra fondazioni sia utilizzato per promuovere effettivamente attività filantropiche e non per eludere gli obblighi fiscali o per fini personali. L’IRS monitora attentamente queste attività per prevenire abusi del sistema di esenzione fiscale.
L’amicizia tra Gates ed Epstein
Il divorzio tra Bill Gates e Melinda French Gates, annunciato nel maggio 2021, ha suscitato grande attenzione non solo per le sue implicazioni finanziarie, ma anche per i dettagli personali emersi, inclusi i rapporti di Bill Gates con Jeffrey Epstein. Secondo vari report, tra cui uno del New York Times, Melinda aveva espresso preoccupazioni riguardo alla relazione del marito con Epstein, un finanziere noto per le sue condanne per reati sessuali. Queste preoccupazioni sono emerse dopo che Bill Gates aveva partecipato a numerosi incontri con Epstein, che si sono protratti fino a tarda notte e sono stati descritti come tentativi di Epstein di lavorare con la fondazione Gates.
Questi incontri sono avvenuti nonostante le precedenti condanne di Epstein e la sua reputazione discutibile, fatti che hanno aggravato le tensioni all’interno del matrimonio Gates. Melinda ha rivelato in un’intervista di aver avuto incubi dopo aver incontrato Epstein una volta, sottolineando che aveva chiarito a Bill la sua disapprovazione per qualsiasi ulteriore interazione con lui. Questi elementi hanno contribuito a creare un contesto complesso che ha influenzato la decisione di Melinda di procedere con il divorzio, un processo che, secondo le rivelazioni, era in preparazione da alcuni anni prima dell’annuncio ufficiale.
Il precedente di Bezos e l’ex Lady Amazon
I divorzi nel mondo delle Big Tech sono stati spesso fonte di interesse pubblico, data la loro portata finanziaria e mediatica. Ad esempio, uno dei divorzi più noti è stato quello tra Jeff Bezos, fondatore di Amazon, e MacKenzie Scott. Dopo 25 anni di matrimonio, la coppia si è separata nel 2019, con un accordo che ha visto MacKenzie Scott ricevere circa il 4% delle azioni di Amazon, valutate allora circa 36 miliardi di dollari. Questo accordo ha reso MacKenzie una delle donne più ricche del mondo.
L’uscita di Melinda French Gates dalla fondazione che ha co-fondato segna un nuovo capitolo sia per lei che per l’organizzazione. Questo movimento riflette un cambiamento significativo nel panorama filantropico globale e pone le basi per future iniziative indipendenti da parte di Melinda che continueranno a influenzare positivamente le comunità di tutto il mondo. Questi sviluppi rappresentano un momento significativo per la filantropia globale, evidenziando come anche i leader del settore possono evolvere e adattarsi a nuove realtà e sfide personali e professionali.
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