Sommario
Nonostante la Corea del Nord permetta solo a pochi fidati di accedere a Internet, il paese è un prolifico artefice di problemi online. Kim Jong Il, l’allora dittatore del paese, affermò nel 2005 che “se Internet è come un fucile, i cyber-attacchi sono come bombe atomiche”. Suo figlio, Kim Jong Un, ha preso a cuore questa osservazione, non solo studiando informatica all’università, ma espandendo significativamente le capacità di cyber-guerra del paese dopo aver assunto il potere nel 2011.
Il furto di criptovalute
Il furto di criptovalute da parte della Corea del Nord – 1,7 miliardi di dollari solo nel 2022 – fa notizia, ma un nuovo rapporto suggerisce che la Corea del Nord utilizza la sua “spada multiuso”, come il senior Kim una volta chiamò la capacità di cyber-attacco del suo paese, per cercare informazioni più che denaro.
L’espansione delle capacità di cyber-guerra
Kim Jong Un ha notevolmente ampliato le capacità di cyber-guerra della Corea del Nord dopo aver assunto il potere nel 2011. Questo ha portato a una serie di attacchi informatici di alto profilo, tra cui il famoso attacco alla Sony Pictures nel 2014 e il ransomware WannaCry nel 2017.
La ricerca di informazioni
Secondo il nuovo rapporto, la Corea del Nord utilizza le sue capacità di cyber-attacco per cercare informazioni più che denaro. Questo suggerisce che il paese è interessato non solo a rubare criptovalute per finanziare il suo regime, ma anche a raccogliere informazioni preziose che possono essere utilizzate per scopi di spionaggio o per influenzare gli eventi globali.
Il futuro della cyber-guerra nordcoreana
Nonostante le sanzioni internazionali e gli sforzi per fermare le sue attività di cyber-attacco, la Corea del Nord continua a essere una minaccia significativa nel cyberspazio. Con l’aumento dell’uso di Internet e delle tecnologie digitali, è probabile che il paese continuerà a utilizzare le sue capacità di cyber-guerra per cercare informazioni e influenzare gli eventi globali.