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Fiona Scott Morton ha rinunciato al suo incarico di capo economista della Direzione Generale della Concorrenza (DGCOMP) della Commissione Europea. La sua decisione è stata presa in seguito a un pressing del governo francese e a critiche da parte dell’Europarlamento, che hanno sollevato preoccupazioni riguardo a un potenziale conflitto di interessi dovuto al suo precedente ruolo di consulente per le Big Tech americane.
La rinuncia di Fiona Scott Morton
Fiona Scott Morton, già capo economista per la concorrenza nel dipartimento della Giustizia dell’amministrazione americana guidata da Barack Obama, ha lavorato come consulente anche per alcuni colossi americani, tra cui Microsoft, Apple, Amazon e Pfizer. Questo suo precedente ruolo ha sollevato preoccupazioni a Bruxelles, con i capigruppo delle principali formazioni politiche all’Europarlamento che hanno chiesto a Vestager di revocare la sua nomina. Nonostante la difesa di Vestager, Morton ha deciso di fare un passo indietro.
Le implicazioni per la leadership della Banca europea per gli investimenti
La rinuncia di Morton potrebbe aprire nuovi scenari per la leadership della Banca europea per gli investimenti. In particolare, potrebbe favorire Daniele Franco, ex ministro del governo Draghi, la cui corsa era stata rallentata dalla candidatura di Vestager.
La rinuncia di Morton ha sollevato questioni riguardo all’autonomia strategica e di pensiero dell’Europa. Il presidente francese Emmanuel Macron ha sottolineato l’importanza di avere ricercatori europei di alto livello all’interno della Commissione, sostenendo che la nomina di Morton non era coerente con questo obiettivo.
L’Italia si è ribellata? Poco
I quotidiani hanno dato la notizia della nomina passando il racconto delle polemiche alle gesta politiche di Macron e dei francesi, ma il Consorzio Cloud si è opposto nei giorni scorsi con un comunicato amaro nei confronti di una scelta che andrebbe sconfessata già nella sua proposta. “La nomina di Fiona Scott Morton a capo economista della Direzione generale della Concorrenza ci appare una scelta inopportuna e dannosa per gli interessi dell’Italia e dell’Europa“, ha dichiarato Michele Zunino, presidente del Consorzio Italia Cloud. “Siamo di fronte a una grande professionista che però ha lavorato recentemente come consulente per le grandi aziende tecnologiche americane che sono oggetto di indagini e sanzioni da parte della stessa DGCOMP per le loro pratiche anticoncorrenziali. Questo potrebbe rappresentare un evidente conflitto di interessi e una minaccia alla sovranità e alla competitività dell’industria europea“, ha continuato Zunino.
Se Macron l’ha cacciata, merita una medaglia

La cacciata di Fiona Scott Morton dimostra ancora una volta che la Francia ha spirito europeo diversamente da molti altri paesi che avevano digerito una candidatura al limite della corruzione voluta dalla Commissaria Vestager che ha proposto un nome impossibile da digerire se si crede in una rappresentazione solida ed autonoma delle politiche europee. Un tentativo che, secondo alcune voci di corridoio, avrebbe anche fatto arrabbiare Gentiloni che sta spingendo per l’ex ministro Franco ricambiando più di un favore all’ex premier Draghi. In una istituzione che ha visto il Qatargate, la nomina di una ex consulente americana griderebbe un’inchiesta su tutte le attività messe in campo fino ad oggi dalla proponente Vestager: il caso Barroso ha insegnato poco o nulla. Chissà se questa rinuncia abbia tolto paracaduti d’oro quando il mnadato della commissaria danese sarà esaurito