Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha dichiarato il 31 agosto che l’amministrazione Biden “non ha bloccato le vendite di chip al Medio Oriente”, secondo un report di Reuters.
Dettagli sulle esportazioni di chip AI
La dichiarazione arriva dopo che sono state rivelate informazioni in un rapporto di Nvidia, indicando che il governo statunitense aveva ampliato i requisiti per le licenze di esportazione per i chip di intelligenza artificiale (AI). Advanced Micro Devices (AMD), un concorrente diretto di Nvidia, ha ricevuto una lettera simile dai regolatori.
Il Dipartimento del Commercio non ha commentato se i requisiti fossero stati imposti a specifiche aziende statunitensi. Tuttavia, le nuove regole richiederebbero a Nvidia e AMD di ottenere licenze prima di vendere chip di punta a “alcuni paesi del Medio Oriente”, secondo quanto riportato.
Né Nvidia né AMD hanno rivelato se hanno richiesto tali licenze o se ci sono stati feedback sulle licenze per quella regione.
Reazioni e movimenti precedenti
Nvidia ha avvertito i regolatori nel suo rapporto trimestrale che essere “effettivamente esclusi da tutta o parte della Cina” potrebbe potenzialmente “danneggiare” i risultati a lungo termine dell’azienda.
Nell’ottobre 2022, l’amministrazione Biden ha emesso i controlli iniziali sull’esportazione nel tentativo di rallentare la Cina nello sviluppo di sistemi AI di alto livello con potenti chip semiconduttori prodotti da aziende statunitensi.
Gli ufficiali a Washington hanno dichiarato di stare considerando di stringere ulteriormente le suddette regolamentazioni, limitando ulteriormente la potenza di calcolo sui chip disponibili nel mercato cinese.
Le mosse fatte dal governo statunitense sono state attentamente monitorate da altri regolatori in tutto il mondo. Poco dopo l’entrata in vigore delle regolamentazioni iniziali degli Stati Uniti, è stato raggiunto un accordo con i Paesi Bassi e il Giappone per limitare le esportazioni di attrezzature per la produzione di semiconduttori alla Cina.
Ufficiali nel Regno Unito, Francia e Germania hanno dichiarato apertamente di considerare la possibilità di esaminare gli investimenti diretti esteri cinesi in settori cruciali come l’AI.
In risposta, la Cina ha dichiarato che controllerà l’esportazione di prodotti a base di gallio e germanio, materie prime principali necessarie per produrre chip AI.