Europol, dopo la crittografia, accusa l’home routing

di Livio Varriale
0 commenti 2 minuti di lettura

Europol ha recentemente pubblicato un documento esprimendo preoccupazioni riguardo a una tecnologia che, secondo l’agenzia, ostacola le indagini criminali. Questa volta, il bersaglio non è la crittografia end-to-end, ma il “home routing” degli SMS. Questa tecnologia permette ai fornitori di servizi di telecomunicazione di continuare a offrire i loro servizi quando i clienti visitano un altro paese, ma sta creando problemi significativi per le forze dell’ordine.

Problemi di Home Routing

La tecnologia di home routing fa sì che le comunicazioni mobili di un utente in roaming vengano elaborate attraverso la loro rete domestica. Ad esempio, se un cittadino britannico commette un crimine in Germania, la polizia tedesca non può richiedere dati non criptati come farebbe con un operatore domestico come Deutsche Telekom. Questo processo implica l’uso di crittografia a livello di servizio, rendendo difficile per le forze dell’ordine accedere ai dati in modo utile.

Europol ha evidenziato che, con la crittografia a livello di servizio, l’attrezzatura dell’abbonato scambia chiavi di crittografia basate su sessioni con il fornitore di servizi nella rete domestica. Se è abilitata la tecnologia di protezione della privacy (PET), la rete visitata non ha accesso alle chiavi usate dalla rete domestica e quindi non può recuperare i dati in chiaro.

Soluzioni proposte

Per affrontare questo problema, Europol ha suggerito due possibili soluzioni. La prima opzione, preferita dall’agenzia, è vietare legalmente le PET nel home routing, mantenendo lo stesso livello di crittografia delle comunicazioni che il sospetto avrebbe nel suo paese d’origine. Questa soluzione è considerata tecnicamente fattibile e facilmente implementabile, mantenendo l’attuale livello di sicurezza e privacy per utenti locali e in roaming.

La seconda opzione, meno preferita, prevede che uno Stato membro dell’UE possa richiedere le comunicazioni da un altro paese. Tuttavia, questa soluzione presenta diversi svantaggi, tra cui la mancanza di un metodo stabilito per condividere e interpretare i dati richiesti dalle autorità di polizia, e il rischio che gli sforzi delle forze dell’ordine dipendano dai fornitori di servizi stranieri.

Prossimi passi

Europol sottolinea l’urgenza di trovare una soluzione che consenta alle autorità di intercettare legalmente le comunicazioni dei sospetti nel loro territorio, senza compromettere in modo sproporzionato le comunicazioni sicure. L’agenzia invita a un dibattito su questo problema tecnico, che attualmente ostacola gravemente la capacità delle forze dell’ordine di accedere a prove cruciali.

Il documento di posizione di Europol mira a sensibilizzare sul problema del home routing e sulla necessità di una soluzione che equilibri le esigenze di sicurezza pubblica con la privacy delle comunicazioni. Il dibattito proposto dovrebbe considerare aspetti operativi, tecnici, di privacy e politici per trovare un compromesso efficace.

Articoli correlati

MatriceDigitale.it – Copyright © 2024, Livio Varriale – Registrazione Tribunale di Napoli n° 60 del 18/11/2021. – P.IVA IT10498911212 Privacy Policy e Cookies