Google svela Gemini 2.5 Pro, Sphere e Geospatial Reasoning e prende forma tra spettacolo, scienza e immaginazione

Google presenta Gemini 2.5 Pro, lo spettacolo immersivo dello Sphere e Geospatial Reasoning: intelligenza artificiale tra ricerca, intrattenimento e ambiente.

di Lorenzo De Santis matricedigitale.it
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Google svela Gemini 2.5 Pro, Sphere e Geospatial Reasoning e prende forma tra spettacolo, scienza e immaginazione

Google continua a ridefinire i confini dell’intelligenza artificiale generativa, e lo fa annunciando tre iniziative di impatto globale: Gemini 2.5 Pro in versione “Experimental”, la prima grande produzione cinematografica immersiva al Sphere di Las Vegas creata con Veo e Imagen, e la nuova piattaforma Geospatial Reasoning, che promette di rivoluzionare il modo in cui interpretiamo il nostro pianeta. Tre esempi concreti di come Google stia trasformando la potenza dei suoi modelli in strumenti tangibili per la ricerca, l’intrattenimento e la pianificazione urbana.

Gemini 2.5 Pro: la versione “Experimental” orientata alla ricerca profonda

Nel tentativo di spingere i limiti della modellazione multimodale, Google ha annunciato Gemini 2.5 Pro Experimental, una nuova variante del modello sviluppata specificamente per scopi di ricerca avanzata. Questa release, ora disponibile tramite AI Studio e Vertex AI, include diverse funzionalità estese, tra cui un contesto aumentato fino a 1 milione di token e una capacità potenziata di comprensione dei file, inclusi documenti complessi in formato PDF, CSV, codice e presentazioni. Inoltre, è in grado di elaborare e sintetizzare informazioni da dati non strutturati grazie a un’architettura ottimizzata per il ragionamento multistadio.

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Secondo Google DeepMind, questa versione sperimentale di Gemini è in grado di “mantenere il contesto su lunghe interazioni, fornendo una struttura di pensiero coerente tra un prompt e l’altro”. Questa caratteristica la rende particolarmente adatta a contesti di analisi accademica, strategica e ingegneristica, con un potenziale enorme per applicazioni nei settori legale, finanziario e scientifico.

Il “Mago di Oz” rinasce in 16K allo Sphere di Las Vegas grazie all’IA generativa

In parallelo, Google ha collaborato con DeepMind, Google Cloud, Warner Bros. Discovery, Sphere Studios e altri partner per riportare in vita il film del 1939 “The Wizard of Oz” in una versione completamente rielaborata per la gigantesca sfera LED 16K di Las Vegas, chiamata Sphere. Questa esperienza immersiva, senza l’aggiunta di nuove battute o colonne sonore, utilizza i modelli Veo, Imagen e Gemini per convertire la pellicola originale a tre negativi in contenuti visivi ultra-HD, ricostruendo le scene tagliate e ampliando il campo visivo per adattarlo alla dimensione di 160.000 piedi quadrati del display.

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Attraverso un processo chiamato AI-based super resolution e tecniche avanzate di outpainting e composizione di performance, Google ha permesso di riempire ogni angolo dello Sphere con contenuti coerenti, realistici e fedeli allo spirito dell’opera originale. L’iniziativa non rappresenta solo un’impresa tecnica, ma un esperimento culturale, che eleva l’intelligenza artificiale da strumento funzionale a mezzo espressivo per il cinema del futuro.

Geospatial Reasoning: la comprensione del mondo reale attraverso il linguaggio naturale

Nel contesto della ricerca scientifica, Google ha presentato Geospatial Reasoning, un progetto guidato da Google Research che sfrutta modelli AI di nuova generazione per decifrare immagini satellitari e aeree e fornire analisi dettagliate attraverso il linguaggio naturale. Integrando Gemini 2.5, questo sistema è in grado di rispondere a domande complesse sull’ambiente urbano e climatico, come l’analisi dei danni causati da eventi metereologici estremi o la pianificazione ottimale di nuove infrastrutture.

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A differenza degli strumenti geospaziali tradizionali, questa piattaforma combina immagini remote sensing con dati socioeconomici e modelli multimodali, offrendo risposte visive e testuali direttamente interpretabili. I modelli fondazionali sono stati addestrati su immagini ad alta risoluzione e riescono a individuare variazioni invisibili all’occhio umano, come piccole modifiche nelle strutture o strade bloccate, supportando un ventaglio di applicazioni che vanno dalla gestione urbana alla resilienza climatica.

Un ecosistema AI che connette creatività, potenza computazionale e conoscenza geospaziale

L’interconnessione tra le tre iniziative di Google è chiara: Gemini 2.5 Pro porta la ricerca AI a nuovi livelli di profondità; il “Mago di Oz” al Sphere rappresenta un punto di rottura nell’intrattenimento immersivo guidato dall’intelligenza artificiale; e Geospatial Reasoning apre scenari finora impensabili per l’analisi ambientale e urbana.

Tutte queste esperienze sono basate su un principio comune: trasformare i modelli generativi da strumenti di output a sistemi di interazione e ragionamento strutturato, capaci di dialogare con l’essere umano, comprendere dati multimodali e influenzare decisioni in tempo reale. Si tratta, a tutti gli effetti, di una nuova fase dell’intelligenza artificiale, in cui la generatività è messa al servizio della realtà, della cultura e della sostenibilità.

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