Samsung accelera sul fronte dell’innovazione, confermando lo sviluppo di un visore XR di nuova generazione basato sul chip Snapdragon XR2+ Gen 2, mentre valuta la fusione tra le divisioni System LSI e Samsung Foundry per rafforzare la competitività nel settore dei semiconduttori. Le due mosse, apparentemente separate, delineano una strategia unitaria: guidare l’evoluzione tecnologica sia sul piano dei dispositivi consumer che delle infrastrutture produttive.
Project Moohan: il visore XR con Android e chip Snapdragon XR2+ Gen 2

I benchmark pubblicati da Geekbench hanno rivelato in anteprima le specifiche del visore Samsung Galaxy XR, nome in codice Project Moohan, primo dispositivo a utilizzare Android XR come sistema operativo. Il cuore hardware è costituito dal SoC Qualcomm Snapdragon XR2+ Gen 2, una versione avanzata del chip per realtà estesa con sei core Cortex-A78C, supportati da una GPU Adreno 740.

Il dispositivo è dotato di 16 GB di RAM e punta su un display micro-OLED 4K, capace di offrire immagini nitide e profondità visiva ottimale. Il sistema prevede anche tracciamento oculare e manuale, oltre alla connettività Wi-Fi 7, per un’esperienza immersiva ad alta velocità. Il software Android XR permetterà l’accesso a un ecosistema in crescita, posizionandosi come rivale diretto dell’Apple Vision Pro.

Samsung prevede il lancio commerciale entro l’estate 2025, con un prezzo stimato inferiore ai 1.500 dollari, rendendolo competitivo rispetto alle soluzioni Apple e Meta. Si prevede che il visore sia compatibile con la suite Galaxy e con servizi cloud proprietari, alimentando l’integrazione tra mobile e realtà aumentata.
System LSI e Foundry: fusione per affrontare la sfida dei chip a 2nm
Parallelamente al lancio del visore XR, Samsung sta valutando la fusione delle sue divisioni System LSI e Samsung Foundry, in risposta alle difficoltà riscontrate nel comparto semiconduttori e alla necessità di accelerare la produzione di chip a 2 nanometri. La prima divisione è responsabile della progettazione dei chip Exynos, dei sensori ISOCELL e di altri semiconduttori specializzati, mentre la seconda si occupa della produzione su larga scala di chip per clienti come Qualcomm, Nvidia e MediaTek.
Questa ristrutturazione interna, anticipata da fonti vicine al management, è stata discussa a livello esecutivo da Chung Hyun-ho e Jeon Young-hyun, con consultazioni in corso con il presidente Jay Y. Lee. L’obiettivo è consolidare il know-how tecnico, ridurre i tempi di sviluppo e migliorare la sinergia tra progettazione e produzione, specialmente in vista della competizione con TSMC e Intel nel mercato sub-2nm.
Tuttavia, l’unione tra le due divisioni potrebbe sollevare preoccupazioni tra i clienti fabless, i quali affidano a Samsung la produzione ma non la progettazione. Il rischio è quello di un conflitto d’interessi, specie se le risorse interne vengono dirottate verso prodotti proprietari come Exynos. Per questo motivo, la scelta richiederà un delicato equilibrio tra efficienza industriale e neutralità verso i partner esterni.
Con il lancio imminente di Project Moohan, Samsung si prepara a entrare con forza nel settore della realtà estesa, introducendo un visore potente, autonomo e basato su Android XR, che promette un’integrazione profonda con l’ecosistema Galaxy. Allo stesso tempo, la possibile fusione tra System LSI e Foundry segna un punto di svolta nella strategia industriale dell’azienda, orientata a ridurre i cicli di sviluppo e sostenere la competizione sui nodi a 2nm.
Entrambe le iniziative testimoniano la volontà di Samsung di rafforzare il proprio posizionamento come leader globale nell’innovazione tecnologica, combinando soluzioni hardware consumer all’avanguardia con una filiera produttiva più integrata ed efficiente.