Sinapsi artificiali autoalimentate: verso una visione artificiale a colori simile a quella umana

di Lorenzo De Santis matricedigitale.it
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Una nuova sinapsi artificiale sviluppata dal Tokyo University of Science promette di rivoluzionare la visione artificiale con capacità di discriminazione cromatica quasi umane e consumo energetico minimo. Il dispositivo, basato su celle solari sensibilizzate a coloranti, è in grado di riconoscere colori con una risoluzione di 10 nanometri nello spettro visibile e funziona senza necessità di alimentazione esterna. Questo progresso apre nuove prospettive per l’intelligenza artificiale applicata a dispositivi edge come smartphone, droni e sistemi medici indossabili, risolvendo problemi chiave legati all’efficienza energetica e alla miniaturizzazione.

Una sinapsi ispirata alla visione umana: struttura e funzionamento

Il progetto, guidato dal professor associato Takashi Ikuno, si basa su un’architettura neuromorfica che emula il funzionamento delle sinapsi biologiche, con l’obiettivo di replicare le capacità selettive ed energeticamente efficienti dell’occhio umano. Per ottenere questo risultato, i ricercatori hanno integrato due celle solari sensibilizzate a coloranti, ognuna con diversa risposta spettrale.

L’elemento chiave è la produzione autonoma di energia, possibile grazie alla conversione diretta della luce solare in elettricità. Il dispositivo genera un segnale elettrico in risposta alla luce incidente, producendo tensioni bipolari: positiva per la luce blu e negativa per quella rossa. Questa risposta differenziale permette non solo il riconoscimento dei colori, ma anche operazioni logiche di tipo XOR o AND, comunemente ottenibili solo con circuiti elettronici più complessi.

Risultati sperimentali: accuratezza cromatica e versatilità logica

Durante i test, la sinapsi ha dimostrato di distinguere con precisione tra colori separati da appena 10 nm, valore comparabile a quello della retina umana. L’effetto è stato validato in un sistema di reservoir computing fisico, utilizzato per classificare movimenti umani associati a colori RGB. Nonostante l’impiego di un solo dispositivo (contro i molteplici fotodiodi delle configurazioni tradizionali), il sistema ha raggiunto una precisione dell’82% nel riconoscimento combinato di 18 gesti e colori.

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Sinapsi artificiali autoalimentate: verso una visione artificiale a colori simile a quella umana 7

Questo esperimento sottolinea l’efficacia della sinapsi come modulo di apprendimento fisico in ambienti con risorse limitate, in particolare per l’elaborazione visiva locale in tempo reale, riducendo drasticamente il fabbisogno computazionale.

Applicazioni nei settori automotive, healthcare e consumer

Il potenziale del dispositivo va ben oltre l’ambito accademico. Tra le applicazioni immediate figurano:

  • Veicoli autonomi: il sistema può rilevare colori di semafori o segnali stradali con alta efficienza e senza bisogno di alimentazione supplementare.
  • Dispositivi medici indossabili: ad esempio per la rilevazione continua della saturazione dell’ossigeno nel sangue tramite analisi del colore, senza scaricare la batteria.
  • Elettronica di consumo: miglioramento delle funzionalità visive in smartphone o visori AR/VR, garantendo lunga autonomia operativa.

Il professor Ikuno ha sottolineato l’ambizione di creare sensori ottici intelligenti a basso consumo, autoalimentati e integrabili in dispositivi portatili, capaci di operare in autonomia anche in ambienti off-grid.

Verso un futuro neuromorfico: vantaggi dell’approccio bio-ispirato

L’approccio neuromorfico offre vantaggi fondamentali rispetto all’elaborazione convenzionale:

  • Efficienza energetica: eliminazione del consumo standby.
  • Parallelismo naturale: capacità di gestire segnali in tempo reale senza serializzazione.
  • Plasticità funzionale: possibilità di modificare la risposta del sistema in base agli input visivi ricevuti.

La combinazione tra sinapsi ottiche e architetture di reservoir computing segna una svolta nella progettazione di sistemi visivi intelligenti, in grado di combinare percezione, memoria e logica in un singolo modulo compatto.

Dettagli tecnici e pubblicazione scientifica

Lo studio è stato pubblicato nel volume 15 della rivista Scientific Reports con il titolo “Polarity-Tunable Dye-Sensitized Optoelectronic Artificial Synapses for Physical Reservoir Computing-based Machine Vision” (DOI: 10.1038/s41598-025-00693-0).

I co-autori, Hiroaki Komatsu e Norika Hosoda, hanno collaborato alla progettazione dei materiali fotosensibili e alla validazione dei circuiti sinaptici. Il team ha ricevuto fondi dal JST SPRING e dalla Japan Science and Technology Agency, a conferma dell’interesse nazionale giapponese nello sviluppo di tecnologie edge ad alta efficienza.

Il dispositivo sviluppato dal Tokyo University of Science rappresenta un’importante pietra miliare nella realizzazione di sistemi di visione intelligenti autoalimentati. L’adozione di sinapsi ottiche basate su celle solari sensibilizzate consente di superare i limiti energetici e funzionali degli approcci convenzionali, offrendo un’alternativa compatta e versatile per una nuova generazione di edge devices cognitivi. Con capacità di discriminazione cromatica comparabili alla visione umana e possibilità di logica integrata, questa tecnologia potrebbe diventare il cuore pulsante dei futuri sistemi embedded dedicati alla visione artificiale efficiente e scalabile.

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