Sommario
L’ecosistema Apple sta attraversando una fase di transizione tecnologica significativa, guidata dall’imminente rilascio di macOS Tahoe, dalla crescita rapida di iOS 18 e dalle numerose indiscrezioni sull’iPhone 17 Air. Contemporaneamente, Apple amplia la convergenza tra hardware e software con funzionalità inedite, come l’uso dell’iPhone come webcam per Nintendo Switch 2, e celebra otto anni di HomePod annunciando una nuova generazione di prodotti domotici intelligenti. Questo insieme eterogeneo di notizie rappresenta un cambio di paradigma sia per l’usabilità dei dispositivi, sia per le aspettative dell’utenza avanzata.
macOS Tahoe: addio ai vecchi Mac Intel, nuove priorità per l’ottimizzazione su Apple Silicon
Con l’introduzione di macOS 26, nome in codice Tahoe, Apple abbandonerà il supporto per diversi modelli Intel, consolidando ulteriormente la transizione verso l’architettura Apple Silicon. I modelli ufficialmente supportati includono: MacBook Air M1 e successivi, MacBook Pro 2019 e oltre, iMac dal 2020, Mac mini M1 in avanti, tutte le versioni di Mac Studio e Mac Pro 2019 o superiori. Un’eccezione non confermata riguarda il MacBook Pro 13″ 2020 con due porte Thunderbolt 3, la cui compatibilità risulta incerta.

Questa esclusione strategica evidenzia il cambio di priorità nella distribuzione del software: ottimizzare per architetture ARM, migliorando prestazioni, autonomia e stabilità su chip progettati internamente. L’effetto indiretto sarà una spinta ulteriore all’obsolescenza dei Mac Intel ancora in uso, già penalizzati sul fronte dell’efficienza energetica e delle funzionalità avanzate.
iPhone 17 Air: design ultra-sottile ma con compromessi funzionali
Tra le indiscrezioni hardware più rilevanti spicca il progetto iPhone 17 Air, descritto come il modello più sottile e leggero mai prodotto da Apple. Le sue specifiche suggeriscono un dispositivo destinato a una fascia estetica e lifestyle, più che prestazionale. Il terminale adotterà un chip A19 invece dell’A19 Pro, avrà una sola fotocamera posteriore, singolo altoparlante e batteria ridotta, rinunciando a caratteristiche avanzate per contenere dimensioni e peso.

Il design minimalista potrebbe renderlo attraente per un pubblico giovane o per chi cerca un secondo dispositivo elegante. Tuttavia, la mancanza di funzionalità “pro” e la rinuncia all’autonomia lo posizionano in modo ambiguo all’interno del lineup. Apple sembra puntare su una segmentazione di gamma sempre più differenziata, anche a costo di sacrificare la coerenza tecnica.
HomePod: otto anni dopo, Apple pianifica l’evoluzione in hub domestico con display e chip dedicati

L’HomePod compie otto anni e torna al centro delle strategie Apple. Dopo l’abbandono del modello originale nel 2021, l’azienda ha rilanciato la gamma nel 2023 con una versione aggiornata. Oggi, le prospettive si allargano a due nuovi dispositivi: una seconda generazione di HomePod mini prevista entro fine anno, dotata di chip proprietario per Wi-Fi e Bluetooth, e un inedito hub domestico intelligente con display da 6–7 pollici, A18 chip e funzioni evolute di controllo domotico, chiamate FaceTime e intercom.

Questa svolta trasforma il concetto di smart speaker in interfaccia centrale per la casa connessa, avvicinando Apple al segmento dominato da Google Nest Hub e Amazon Echo Show. L’integrazione con Siri, tuttavia, rimane il punto debole da colmare, vista la superiorità degli assistenti vocali concorrenti in termini di flessibilità e comprensione contestuale.
iOS 18: adozione record grazie a Genmoji, Image Playground e personalizzazione avanzata
I dati pubblicati da Apple confermano che iOS 18 ha superato i tassi di adozione di iOS 17 nello stesso periodo dell’anno precedente. L’aggiornamento è ora presente sull’88% degli iPhone rilasciati negli ultimi quattro anni e sull’82% di tutti gli iPhone attivi, contro i rispettivi 86% e 77% registrati per iOS 17 a giugno 2024. Anche iPadOS 18 mostra tassi superiori al predecessore.

Le funzionalità più apprezzate includono Writing Tools, Genmoji, Image Playground e nuove forme di riassunto intelligente delle notifiche. L’aumento di adozione sembra guidato dalla combinazione di funzioni AI, accessibilità evoluta e aggiornamenti frequenti che mantengono aggiornati anche i dispositivi meno recenti. Apple rafforza così il concetto di longevità software, elemento distintivo rispetto all’universo Android.
iPhone come webcam per Nintendo Switch 2: tra compatibilità e convergenza cross-device
Una delle novità tecniche più curiose riguarda la possibilità, scoperta tramite riferimenti nel codice di iOS 18, di utilizzare un iPhone come webcam esterna per Nintendo Switch 2. Il meccanismo sfrutta standard UVC (USB Video Class) per la trasmissione video e audio via USB-C, una funzionalità che consente all’iPhone di essere riconosciuto come dispositivo di input video da hardware compatibile.
Questa apertura di Apple verso interoperabilità con dispositivi non iOS rappresenta un cambio culturale: un’apertura controllata, ma significativa. Dal punto di vista tecnico, si tratterebbe di un supporto simile a quello già abilitato su macOS e iPadOS per la funzione Continuity Camera. La compatibilità con Switch 2 suggerisce una futura collaborazione indiretta o quantomeno una volontà di espandere l’utilizzo del dispositivo Apple al di fuori dell’ecosistema chiuso. Se confermata, questa funzione aumenterebbe il valore dell’iPhone come strumento multifunzione anche per il gaming, la creazione di contenuti e la comunicazione ibrida.
Evoluzione coesa o frammentazione controllata?
L’insieme delle novità in arrivo evidenzia due tendenze convergenti: da una parte, Apple accelera l’adozione delle proprie architetture ARM-native (macOS Tahoe, iPhone 17 Air), spingendo l’ottimizzazione verticale; dall’altra, estende l’apertura verso scenari d’uso esterni (webcam per Switch, domotica avanzata). L’ecosistema si fa sempre più pervasivo, ma anche più selettivo nella compatibilità: solo i dispositivi più recenti godono pienamente delle innovazioni.
In termini di progettazione tecnica, questa strategia impone una forte modularità: iOS e macOS diventano piattaforme distribuite, adattabili a usi specifici, ma basate su una core architecture comune. La gestione di compatibilità, potenza, efficienza e funzioni AI avanza come sfida ingegneristica centrale. I prodotti del 2025 mostrano come Apple intenda preservare l’integrazione verticale, accogliendo al contempo nuovi ruoli per i suoi dispositivi in ambienti eterogenei.