Sommario
Xiaomi sta ridefinendo la propria strategia software e hardware con una serie di novità anticipate da leak e certificazioni ufficiali. L’azienda cinese, tra le più aggressive nel settore mobile e dei dispositivi indossabili, prepara il rilascio di HyperOS 26, un cambio di rotta nel naming system, un nuovo tablet premium con chip proprietario, un fitness tracker potenziato e un gaming phone sotto il brand POCO. Il 2025 si conferma un anno cruciale per il consolidamento dell’ecosistema Xiaomi, sempre più integrato e orientato alle performance.
HyperOS 3 diventa HyperOS 26: naming annuale per chiarezza e marketing
Xiaomi sta per abbandonare la numerazione sequenziale delle versioni del suo sistema operativo HyperOS in favore di una nomenclatura legata all’anno di rilascio. La prossima versione, basata su Android 16, non si chiamerà HyperOS 3 ma HyperOS 26, in coerenza con l’anno previsto per la sua diffusione.

Questo approccio, simile a quanto si vocifera per Apple con iOS e macOS, mira a rendere più immediata l’identificazione cronologica delle versioni e a ridurre la confusione tra numero di release e anno di pubblicazione. La scelta impone però un ciclo di aggiornamenti annuale stringente: eventuali ritardi rischierebbero di compromettere la coerenza tra versione e calendario, generando incertezza per partner e utenti.
HyperOS 26 è atteso per il quarto trimestre 2025, con rilascio previsto tra ottobre e novembre, probabilmente a bordo di dispositivi di punta tra cui tablet, smartphone e indossabili della linea Smart Life.
Xiaomi Pad 7S Pro: tablet con chip proprietario e ricarica da 120W
Un altro punto cardine della strategia Xiaomi è rappresentato dalla transizione verso chip progettati in-house. Il nuovo tablet Xiaomi Pad 7S Pro, apparso in recenti certificazioni e leak, sarà equipaggiato con il XRing O1, il primo SoC proprietario Xiaomi, già impiegato su modelli premium come il Pad 7 Ultra.

Il Pad 7S Pro presenterà un display LCD da 12,5 pollici e si posizionerà tra le varianti “Pro” e “Ultra” della serie Pad 7. Il supporto alla ricarica rapida da 120W, confermato dalla piattaforma 3C cinese, lo colloca tra i dispositivi più veloci della categoria, superando molti laptop in termini di velocità di ricarica.

La combinazione di chip proprietario e ampia superficie di dissipazione permetterà un incremento delle prestazioni sostenute, rendendo il dispositivo adatto a multitasking intensivo, disegno digitale e gaming avanzato. L’integrazione nativa con HyperOS promette inoltre ottimizzazione lato software, simile all’approccio Apple con i chip M-series.
Smart Band 10: schermo AMOLED più grande, 150 sport e 21 giorni di autonomia
Sul fronte wearable, Xiaomi Smart Band 10 è ormai trapelata in ogni suo dettaglio tecnico. Il dispositivo monterà un display AMOLED da 1,72 pollici a 60 Hz, con luminosità di picco di 1.500 nit e cornici simmetriche ultrasottili. La batteria da 233 mAh promette fino a 21 giorni di autonomia, nonostante l’aumento delle dimensioni del pannello.

Il software sarà basato su HyperOS 2.0 e supporterà oltre 150 modalità sportive, incluso nuoto professionale e trasmissione della frequenza cardiaca in tempo reale. Tra le novità lato salute, il nuovo sistema di monitoraggio del sonno fornirà analisi dettagliate e suggerimenti personalizzati per migliorare il recupero notturno.

Il design prevede una scocca in alluminio sabbiato e cinturini intercambiabili, disponibili in tre colori principali: nero, bianco e rosa. Secondo le indiscrezioni, il prezzo europeo si posizionerà tra i 40 e i 50 euro, rendendolo competitivo anche rispetto ai fitness tracker di fascia media.
POCO F7: design aggressivo, Snapdragon 8s Gen 4 e display da gaming
Un’altra novità emersa nelle scorse ore riguarda il brand POCO, parte dell’ecosistema Xiaomi ma con una linea indipendente orientata al pubblico gamer. Il POCO F7, già trapelato in immagini non ufficiali, si presenta con un design posteriore angolare, un modulo fotocamera ovale e una finestra trasparente che lascia intravedere il chipset Snapdragon, per sottolineare l’anima prestazionale del dispositivo.

Secondo fonti industriali, si tratterebbe di una riedizione del Redmi Turbo 4 Pro, rimarchiato sotto il marchio POCO. Il processore integrato sarà il Snapdragon 8s Gen 4, una variante ottimizzata del più potente Snapdragon 8 Gen 3. Il compromesso tra potenza ed efficienza permetterà di contenere i costi senza rinunciare alle performance elevate in ambito gaming e multitasking spinto.

Il display sarà un pannello LTPS OLED da 6,83 pollici, con risoluzione 1.5K e refresh rate a 120 Hz. Il telefono monterà una batteria da 6.550 mAh con supporto alla ricarica cablata da 90W, e sarà equipaggiato con HyperOS 2.0 su base Android 15.
La resistenza sarà certificata IP68 o IP69, e non mancheranno elementi tipici dei dispositivi Xiaomi come emettitore IR, fotocamera principale da 50 MP con stabilizzazione ottica, e un design esplicitamente ispirato al mondo gaming.
Lancio e strategia commerciale
Secondo quanto riportato dai leaker cinesi, il POCO F7 dovrebbe essere presentato a livello globale tra il 17 e il 19 giugno, con priorità per il mercato indiano. Non è escluso che venga distribuito anche in Europa, dove POCO ha già una base utenti consolidata grazie al successo di modelli precedenti come F3 e F5.

La logica di rebranding di modelli Redmi per il mercato internazionale permette a Xiaomi di ottimizzare tempi di sviluppo e distribuzione, adattando la strategia commerciale alle diverse regioni geografiche. Il risultato è una gamma ampia, scalabile, e con forti sinergie tra software, chip e servizi cloud dell’ecosistema Xiaomi.
Tecnologia integrata, software unificato, e controllo su ogni livello
L’insieme di queste novità evidenzia un trend chiaro nella strategia Xiaomi: integrazione verticale e controllo dell’intero stack tecnologico. Con il debutto dei chip XRing, l’espansione di HyperOS e la standardizzazione dei nomi delle versioni, il gruppo si allinea a modelli già adottati da Apple e Huawei, in cui hardware e software sono progettati in sinergia.
Ciò consente ottimizzazione delle prestazioni, riduzione delle dipendenze da fornitori esterni e maggiore coerenza dell’esperienza utente. In parallelo, dispositivi come Smart Band 10 o POCO F7 confermano l’attenzione per segmenti specifici del mercato: fitness, multimedialità e mobile gaming.
Mentre l’approccio modulare e multi-brand permette di rispondere a diverse fasce di prezzo, la spinta verso l’hardware proprietario suggerisce un obiettivo di lungo periodo: l’indipendenza tecnologica e la costruzione di un ecosistema unificato e scalabile.