Europol indaga sui “servizi di violenza” online e adolescenti sicari in Scandinavia

di Redazione
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Le forze dell’ordine di Danimarca e Svezia, con il supporto di Europol, hanno smantellato una rete di “servizi di violenza” online in cui gruppi criminali reclutavano adolescenti come sicari e intermediari digitali per la realizzazione di atti violenti su commissione. L’operazione, senza precedenti in Europa, evidenzia l’evoluzione del crimine organizzato nell’era digitale: piattaforme di messaggistica, social network e servizi criptati sono diventati canali di ingaggio, comunicazione e pagamento per omicidi, aggressioni e altri atti gravi, con modalità che eludono il controllo tradizionale delle autorità.

Dinamica dei servizi di violenza: reclutamento, motivazioni e ruoli digitali

Le indagini coordinate hanno portato all’identificazione di diverse piattaforme dove i cosiddetti “violence-as-a-service” venivano pubblicizzati e contrattati da clienti anonimi. I gruppi criminali utilizzavano la promessa di denaro facile e visibilità sociale per attirare giovani, spesso minorenni, coinvolgendoli in attività criminali che spaziavano dalla minaccia all’aggressione fisica fino al vero e proprio omicidio. Le transazioni avvenivano tramite criptovalute o circuiti di pagamento difficilmente tracciabili, con i committenti e gli esecutori che operavano in ambienti digitali isolati o protetti da strumenti di anonimizzazione.

L’inchiesta ha svelato come molti adolescenti, spesso provenienti da contesti sociali fragili, siano stati manipolati e arruolati tramite piattaforme popolari, ricevendo istruzioni dettagliate sugli obiettivi e sulle modalità di esecuzione delle azioni violente. La facilità di accesso agli strumenti tecnologici e la cultura dell’anonimato online hanno abbassato la soglia psicologica per la partecipazione a reati gravi, rendendo il fenomeno particolarmente difficile da intercettare e prevenire.

Risposta istituzionale, prevenzione e impatto sociale

Danimarca e Svezia hanno risposto con task force specializzate e leggi più stringenti per combattere la violenza su commissione e l’uso strumentale delle tecnologie digitali da parte dei gruppi criminali. Europol sottolinea l’importanza della collaborazione transnazionale, dell’educazione digitale e della sensibilizzazione dei giovani sui rischi della criminalità online. La repressione dei servizi di violenza rappresenta solo il primo passo: sono necessari programmi di prevenzione mirati, supporto psicologico e politiche sociali per ridurre la vulnerabilità dei minori al reclutamento criminale nel cyberspazio.

Il caso dei “servizi di violenza” online in Scandinavia rivela come le minacce criminali si stiano adattando rapidamente all’ecosistema digitale, sfruttando anonimato, criptovalute e social media per orchestrare azioni ad alto impatto. La difesa richiede cooperazione internazionale, intelligence digitale avanzata e strategie di prevenzione integrate per proteggere i giovani e contrastare l’evoluzione del crimine organizzato nel cyberspazio.

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