Sommario
La sicurezza delle infrastrutture di monitoraggio basate su Grafana viene messa alla prova da quattro vulnerabilità di gravità critica scoperte nel plugin Grafana Image Renderer e nell’agent Synthetic Monitoring, tutte legate a falle riscontrate nel motore Chromium integrato per il rendering delle dashboard. Grafana Labs ha rilasciato aggiornamenti urgenti che correggono queste falle — identificate come CVE-2025-5959, CVE-2025-6554, CVE-2025-6191 e CVE-2025-6192 — e invita a intervenire immediatamente per mitigare il rischio di esecuzione di codice remoto e compromissione dei dati.
Vulnerabilità e dettagli tecnici dei plugin Grafana
Secondo quanto pubblicato nei comunicati ufficiali di Grafana Labs, le vulnerabilità impattano il plugin Image Renderer nelle versioni precedenti alla 3.12.9 e l’agent Synthetic Monitoring nelle versioni inferiori alla 0.38.3. I bug sfruttano debolezze nel motore V8 di Chromium, consentendo a un attaccante di eseguire codice malevolo tramite pagine HTML appositamente costruite. Tra i rischi documentati figurano confusione di tipi, accesso arbitrario alla memoria, integer overflow e corruzione dell’heap, tutti scenari che possono portare a perdita di controllo dell’istanza o esposizione di dati sensibili.
Il plugin Image Renderer, molto usato per la generazione di report grafici e integrazione di dashboard in sistemi terzi, e il Synthetic Monitoring Agent, componente chiave per controlli proattivi in ambienti ibridi o multi-cloud, includono entrambi Chromium headless per il rendering. L’ampia adozione di questi strumenti in ambienti enterprise e cloud rende la patch una priorità assoluta.
Aggiornamento e mitigazione: versioni e procedure
Per mitigare il rischio è essenziale aggiornare il plugin Image Renderer alla versione 3.12.9 o successiva e il Synthetic Monitoring Agent almeno alla 0.38.3. L’aggiornamento va effettuato sia su installazioni locali che containerizzate, utilizzando i comandi forniti da Grafana Labs o scaricando direttamente dai repository ufficiali. Gli utenti di Grafana Cloud e Azure Managed Grafana non devono intervenire, essendo già protetti dalle patch automatiche applicate dai gestori delle piattaforme.
Grafana Labs, tramite la voce del proprio CISO Joe McManus, sottolinea l’importanza di una risposta rapida e della collaborazione tra ricercatori, vendor e clienti, ricordando come recenti campagne di attacco abbiano sfruttato la lentezza negli aggiornamenti, lasciando esposte decine di migliaia di istanze vulnerabili.
Tempistiche e processo di disclosure
Il processo di disclosure e remediation è iniziato a metà giugno con la segnalazione tramite programma bug bounty di Grafana, seguita dall’aggiornamento tempestivo del plugin e dell’agent, fino al rilascio pubblico della patch e della documentazione tecnica dettagliata il 2 luglio 2025. Grafana Labs pubblica regolarmente tutte le segnalazioni e i fix nella sezione sicurezza del proprio blog e offre un canale dedicato per il reporting responsabile di nuove vulnerabilità.
Avvisi CISA per il settore industriale
Parallelamente, la CISA ha pubblicato quattro advisory per sistemi di controllo industriale (ICS) riguardanti rischi di sicurezza, vulnerabilità e possibili exploit attivi.
- ICSA-25-184-01 Hitachi Energy Relion 670/650 and SAM600-IO Series
- ICSA-25-184-02 Hitachi Energy MicroSCADA X SYS600
- ICSA-25-184-03 Mitsubishi Electric MELSOFT Update Manager
- ICSA-25-184-04 Mitsubishi Electric MELSEC iQ-F Series
L’agenzia invita gli amministratori OT e i responsabili di sicurezza delle infrastrutture critiche a consultare gli avvisi per dettagli tecnici e raccomandazioni di mitigazione aggiornate, al fine di proteggere ambienti connessi che utilizzano Grafana e altri strumenti di monitoraggio.
Aggiornamento in ambienti container e best practice
Per garantire la sicurezza anche in ambienti container, è necessario aggiornare le immagini Docker di grafana-image-renderer:3.12.9 e synthetic-monitoring-agent:v0.38.3-browser, eliminando versioni legacy e validando le dipendenze di terze parti. Grafana raccomanda di non esporre inutilmente le istanze su internet, rafforzare l’autenticazione e monitorare log per attività anomale.