Samsung: nuove alleanze industriali, crisi nella produzione di chip, dazi e concorrenza con Apple

di Michele Sesti matricedigitale.it
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Il panorama industriale e commerciale di Samsung si sta ridefinendo sotto la pressione di dinamiche globali sempre più complesse. L’azienda si trova al centro di un delicato equilibrio tra la necessità di diversificare la propria supply chain, la gestione delle tensioni commerciali tra Asia e Stati Uniti e la crescente competizione con Apple e i grandi brand cinesi nel mercato dei dispositivi. I recenti sviluppi includono una possibile alleanza strategica con il rivale BOE per la fornitura di LCD, il ritardo nella messa in produzione della fabbrica di chip a Taylor, Texas, la parziale salvaguardia garantita dal nuovo accordo tariffario USA-Vietnam e il crollo delle vendite degli smartwatch, mentre Apple conquista nuovamente la scena in Cina.

Alleanza Samsung-BOE: pragmatismo industriale oltre le dispute legali

Samsung si prepara a siglare un’importante intesa con la cinese BOE, nonostante anni di contenziosi su brevetti e pratiche di concorrenza. Il colosso coreano, dopo aver cessato la produzione interna di LCD, deve affidarsi a partner esterni per garantire la fornitura di pannelli alle sue divisioni TV e display. BOE, secondo fornitore di LCD per Samsung nel 2021, aveva visto ridurre il proprio peso dopo le dispute, ma oggi torna centrale nel quadro di una strategia di diversificazione che mira a non superare il 35% di dipendenza da un unico produttore. L’accordo potrebbe valere la fornitura di oltre 20 milioni di pannelli in tre anni, inclusa la condivisione dei costi di marketing per le nuove linee TV, a testimonianza di come il pragmatismo industriale spesso superi le rivalità giudiziarie per garantire la continuità e la competitività in un mercato in rapida trasformazione.

Crisi nella produzione di chip: ritardi e incertezze per la fabbrica di Taylor, Texas

L’ambizioso progetto della fabbrica di chip Samsung a Taylor, Texas, evidenzia le difficoltà dell’azienda nel settore dei semiconduttori. Nonostante investimenti miliardari e l’obiettivo di produrre chip a 2 nm destinati a contrastare la leadership di TSMC, la realizzazione dello stabilimento è stata posticipata al 2026 per mancanza di clienti certi e problemi di rendimento nella produzione su processi avanzati. Il completamento delle infrastrutture, secondo i documenti interni, era quasi ultimato già a marzo 2025, ma Samsung ha deciso di rallentare l’installazione dei macchinari finché non otterrà commesse concrete. La concorrenza asiatica, in particolare TSMC, si dimostra più efficace nel garantire partnership commerciali strategiche con giganti come Amazon, AMD, Google e Nvidia, mettendo Samsung in una posizione difensiva nel mercato globale dei chip.

Dazi USA-Vietnam e impatti su Samsung

Samsung ha evitato gravi danni economici grazie all’accordo tariffario raggiunto tra Stati Uniti e Vietnam, che scongiura per ora l’imposizione di dazi penalizzanti sugli smartphone prodotti in Vietnam. L’amministrazione Biden ha stabilito che le importazioni di dispositivi mobile assemblati nel paese asiatico non saranno colpite dalle nuove tariffe, almeno fino al completamento di un’ulteriore indagine federale. Questo scenario garantisce a Samsung la continuità produttiva per la gamma Galaxy e protegge un segmento chiave del suo export, visto che l’azienda produce oltre 100 milioni di smartphone l’anno nei siti vietnamiti. Tuttavia, l’incertezza resta elevata: in caso di mutamento politico negli Stati Uniti o di tensioni commerciali con la Cina, il rischio di tariffe potrebbe tornare a minacciare la competitività globale del gruppo coreano.

Calo delle vendite per Galaxy Watch e riorganizzazione del settore wearable

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La divisione wearable di Samsung registra segnali di crisi: nel primo semestre 2025 le vendite della serie Galaxy Watch sono diminuite del 20% rispetto all’anno precedente, anche a causa di una domanda in calo per i modelli LTE e delle performance altalenanti nei mercati europei e americani. Gli analisti attribuiscono il fenomeno sia all’intensificarsi della concorrenza (Apple, Huawei e brand cinesi in rapida crescita), sia alla saturazione del mercato smartwatch, con un rallentamento degli upgrade tra gli utenti esistenti. Samsung punta ora su una revisione della gamma, nuove funzionalità AI e una maggiore integrazione con i servizi Galaxy per rilanciare le vendite, ma il margine di recupero dipenderà anche dalle dinamiche macroeconomiche e dalla rapidità d’innovazione dei competitor.

Apple torna a crescere in Cina: la risposta al rallentamento Samsung

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Dopo due anni di contrazione, Apple ha registrato una crescita dell’8% delle vendite iPhone in Cina nel secondo trimestre 2025, secondo i dati Counterpoint Research. Il successo è attribuito a forti sconti, maggiori incentivi trade-in e sovvenzioni statali, che hanno rilanciato l’attrattività dei modelli iPhone 16 e delle offerte Mac. Sebbene Apple resti terza per unità vendute dietro Huawei e Vivo, il segnale è chiaro: la battaglia tra colossi globali si gioca sempre più su strategie commerciali aggressive, adattamento alle politiche locali e capacità di gestire una supply chain flessibile.

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