L’incontro in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin ha scatenato una vera e propria ondata di reazioni sui social. Grazie alla piattaforma Antares per l’estrazione dei tweet su X e ad Aldebaran per l’analisi del sentiment, Matrice Digitale ha realizzato una rilevazione immediata sulle prime ore di conversazioni globali.
Cosa leggere
Una raccolta massiva di dati
L’analisi ha coperto il periodo tra le 20:30 del 15 agosto e le 15:00 del 16 agosto, concentrandosi sui post che menzionavano esplicitamente Trump o Putin. In sole dodici ore sono stati estratti 17.230 tweet, che hanno generato 4.619.105 like, 657.270 retweet, 61.004 citazioni e 319.492 commenti. Questi numeri testimoniano la straordinaria capacità dell’evento di catalizzare l’attenzione globale, rendendo l’incontro tra i due leader non soltanto un fatto politico ma anche un fenomeno mediatico di proporzioni eccezionali.
Il ruolo di X come cassa di risonanza
L’analisi mostra come la piattaforma di Elon Musk, rimasto in silenzio sull’evento, sia stata invece il principale palcoscenico della discussione pubblica. La mole di interazioni registrate sottolinea ancora una volta la centralità di X nel definire e amplificare il dibattito internazionale, trasformando l’incontro in Alaska in un tema dominante nel flusso globale delle conversazioni online.
Polarizzazione globale sui social dopo l’incontro Putin-Trump in Alaska
L’incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin ad Anchorage, in Alaska, ha acceso un’ondata di reazioni sui social che riflettono una profonda polarizzazione internazionale. L’analisi dei venti tweet più letti, unita allo studio complessivo del sentiment, mostra come l’evento sia stato vissuto in maniera opposta da sostenitori e oppositori, con un impatto che va ben oltre i confini statunitensi.
I tweet più letti: tra celebrazione e satira
Tra i post che hanno ottenuto più visibilità, dominano due filoni narrativi contrapposti. Da un lato, i contenuti pro-Trump, spesso celebrativi e carichi di entusiasmo. Il tweet con più like, firmato da Geiger Capital con oltre 260.000 interazioni, descrive Trump che fa volare un bombardiere stealth sopra Putin definendo la scena “incredibile”. Altri account, come Eric Daugherty o Breaking911, hanno rilanciato le parole di Putin secondo cui con Trump presidente non ci sarebbe stata la guerra in Ucraina, rafforzando la narrativa del repubblicano come garante di stabilità.

Dall’altro lato emergono i post satirici e critici, che hanno preso di mira soprattutto la figura di Trump. Il Governor Newsom Press Office ha pubblicato contenuti ironici sulla sua presunta “debolezza”, con tweet che hanno superato i 120.000 like. MeidasTouch e altri account progressisti hanno invece insistito sulla salute dell’ex presidente, ironizzando sulla sua difficoltà a camminare in linea retta verso Putin. Nel mezzo, alcuni post neutrali e informativi – come quelli di Fox News e dell’account ufficiale della Casa Bianca – hanno documentato i momenti istituzionali, dalle foto ufficiali allo scambio di inviti per futuri incontri.
Gli account più influenti
La classifica per somma di interazioni conferma il ruolo centrale degli account istituzionali e mediatici, ma evidenzia anche la forza virale dei contenuti polarizzati. Al primo posto si trova la Casa Bianca, con oltre 432.000 like cumulativi, seguita dal Governor Newsom Press Office, che con la satira ha superato i 320.000.

Tra gli influencer pro-Trump spiccano Election Wizard, Jack Poso e Gunther Eagleman, tutti capaci di amplificare la narrativa positiva sull’incontro. Sul fronte opposto, MeidasTouch e Angry Staffer hanno catalizzato l’attenzione critica, dimostrando che la viralità non è appannaggio esclusivo dei sostenitori.
Un sentiment complessivamente negativo
Se i singoli tweet pro-Trump dominano le classifiche di like, l’analisi del sentiment complessivo dipinge un quadro diverso. Su un campione di oltre 16.000 commenti, il 48% è risultato negativo, il 41% positivo e solo l’11% neutro.

Questo significa che, pur in presenza di un nucleo molto attivo di sostenitori, la maggioranza delle interazioni esprime diffidenza o opposizione, confermando la polarizzazione che da anni accompagna ogni apparizione pubblica dell’ex presidente.
Differenze tra scenari: Trump, Putin e l’incontro congiunto
Il sentiment varia in modo significativo a seconda che i tweet menzionino solo Trump, solo Putin o entrambi. Quando il focus è su Trump, i commenti negativi si attestano al 47%, spesso legati a critiche sulla sua salute o sulla sua affidabilità politica. Con Putin al centro, la quota negativa sale addirittura al 52%, segno che la figura del leader russo resta percepita come fortemente problematica, soprattutto in relazione al conflitto in Ucraina. Il quadro cambia quando i due vengono menzionati insieme: la percentuale positiva cresce fino al 33%, la più alta tra i tre scenari, mentre il negativo si riduce al 48%. In questo caso prevale l’idea che l’incontro possa avere un valore diplomatico, riducendo almeno in parte le critiche.
Le differenze per lingua
Il dato più interessante emerge dall’analisi per lingua, che mette in luce prospettive geopolitiche diverse.

Nei tweet in inglese, che costituiscono la maggioranza, il sentiment resta ampiamente negativo, con oltre metà dei commenti critici. In tedesco il tono migliora quando si parla di Trump, ma peggiora sensibilmente quando l’attenzione si sposta su Putin.

In italiano e spagnolo la polarizzazione è evidente: i commenti restano in gran parte negativi, ma l’incontro congiunto riduce le critiche, trasformandolo in un evento percepito come rilevante dal punto di vista diplomatico.

Il quadro cambia radicalmente in lingue non europee. In indonesiano, ad esempio, il sentiment positivo supera il 60% quando vengono citati entrambi i leader, segnalando che in aree lontane dal conflitto ucraino l’incontro viene letto come segnale di stabilità. All’opposto, nei tweet in turco prevale la sfiducia: oltre sei commenti su dieci sono negativi, riflettendo le tensioni geopolitiche della regione.
Una polarizzazione globale
L’analisi conferma che l’incontro in Alaska è diventato un evento simbolico, capace di catalizzare narrazioni opposte in tutto il mondo. Nei paesi occidentali domina la critica, mentre in alcune aree extra-occidentali prevale un giudizio positivo, soprattutto quando i due leader vengono percepiti come protagonisti di un tentativo di distensione. La conclusione è netta: l’incontro non ha prodotto un consenso diffuso, ma ha amplificato le divisioni esistenti. Trump e Putin restano figure polarizzanti, e ogni loro apparizione pubblica diventa terreno di scontro tra celebrazione e condanna, tra speranza di stabilità e paura di nuove tensioni.