Maxi operazione contro frode criptovalute da oltre 100 milioni di euro

di Redazione
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Eurojust ha coordinato una delle operazioni più significative degli ultimi anni nel contrasto alla criminalità finanziaria basata su criptovalute, smantellando una rete criminale transnazionale che aveva truffato centinaia di investitori in Europa per una cifra stimata di oltre 100 milioni di euro. L’intervento, richiesto inizialmente dalle autorità spagnole e portoghesi, si è trasformato in un’azione congiunta che ha coinvolto un ampio numero di paesi europei, con l’arresto di cinque sospetti, tra cui il presunto leader della frode.

Una frode elaborata con piattaforme di investimento online

Il sistema fraudolento, in azione almeno dal 2018, si basava su piattaforme di investimento online progettate con estrema cura, al punto da sembrare del tutto legittime agli occhi delle vittime. Gli autori della truffa promettevano alti rendimenti sugli investimenti in criptovalute come Bitcoin ed Ethereum, attirando investitori in Germania, Francia, Italia, Spagna e in altri paesi. Le vittime, convinte dalla professionalità dei siti, trasferivano somme ingenti con l’aspettativa di guadagni rapidi. In realtà, la maggior parte dei fondi veniva deviata su conti bancari in Lituania, utilizzati per operazioni di riciclaggio del denaro. Quando gli investitori cercavano di recuperare i propri capitali, gli autori chiedevano ulteriori commissioni con la scusa di procedure di sblocco o tasse da pagare. Subito dopo, i siti web sparivano improvvisamente, lasciando gli utenti senza possibilità di recupero. Molti hanno perso gran parte o addirittura l’intero ammontare investito.

Coordinamento europeo e indagini congiunte

Per fronteggiare una rete criminale così radicata e diffusa, Eurojust ha favorito la creazione di un team investigativo congiunto tra Spagna e Lituania, che ha consentito uno scambio rapido di informazioni e una visione completa dello schema fraudolento. L’agenzia ha organizzato riunioni di coordinamento e supportato le autorità nazionali nell’esecuzione di mandati d’arresto europei, ordini di indagine e misure di congelamento di conti e beni. Le operazioni sul campo hanno portato al sequestro di asset finanziari e dispositivi digitali utili alle indagini.

Ruolo di Europol e expertise sulle criptovalute

Il supporto di Europol è stato determinante per la parte tecnica e operativa. Dal 2020, l’agenzia europea di polizia ha fornito analisi avanzate e assistenza agli investigatori nazionali, contribuendo a tracciare i flussi finanziari illeciti attraverso blockchain e wallet digitali. Durante il giorno d’azione, Europol ha anche dispiegato un esperto di criptovalute in Portogallo, che ha collaborato con le autorità locali e spagnole nel sequestro di asset digitali, un passaggio fondamentale per impedire ulteriori trasferimenti di denaro e ridurre il margine operativo della rete criminale.

Paesi e autorità coinvolte

L’operazione ha avuto un carattere marcatamente europeo, coinvolgendo 23 paesi in vari ruoli: alcuni come luogo di residenza delle vittime, altri come hub per il riciclaggio dei proventi. In Spagna, hanno partecipato il Tribunale Investigativo n. 1 dell’Audiencia Nacional, l’Ufficio del Procuratore Anticorruzione e la Policia Nacional. In Portogallo, sono stati protagonisti il Dipartimento Centrale di Investigazione e Procedura Penale di Lisbona, il Tribunale Centrale di Investigazione Penale e la Polizia Giudiziaria.

Anche altri paesi hanno avuto un ruolo cruciale:

  • in Italia, l’Ufficio del Procuratore di Torino e la Guardia di Finanza;
  • in Bulgaria, l’Ufficio del Procuratore di Sofia e quello di Plovdiv;
  • in Romania, la Direzione per l’Investigazione del Crimine Organizzato e del Terrorismo;
  • in Lituania, il Procuratore Generale e il Servizio di Investigazione sui Crimini Finanziari.

Questa rete di cooperazione, guidata da Eurojust, ha permesso di superare le complessità giuridiche e operative delle indagini transfrontaliere.

L’impatto della truffa e le vittime

La truffa ha avuto conseguenze devastanti su oltre cento vittime accertate, molte delle quali hanno perso tutti i propri risparmi. Gli investitori, provenienti soprattutto da Germania, Francia, Italia e Spagna, sono stati ingannati dall’apparente legittimità delle piattaforme, che spesso imitavano portali di trading professionali. La fiducia nelle criptovalute e la speranza di guadagni rapidi hanno reso più vulnerabili le vittime, che spesso non erano consapevoli dei rischi. La dinamica, con l’aggiunta di richieste di commissioni extra per sbloccare i fondi, ha reso la truffa particolarmente insidiosa, prolungando le perdite e rendendo ancora più difficile accettare la realtà del raggiro.

Un caso emblematico di criminalità finanziaria digitale

L’operazione coordinata da Eurojust rappresenta un precedente importante nella lotta alle frodi finanziarie digitali, dimostrando come la cooperazione europea possa produrre risultati concreti contro reti criminali sofisticate. Dal 2018, gli autori avevano affinato il loro metodo, spostando capitali attraverso paesi diversi e sfruttando le caratteristiche delle criptovalute per aumentare l’anonimato e la difficoltà di tracciamento. L’intervento congiunto di Eurojust ed Europol ha dimostrato che, con strumenti adeguati e collaborazione, anche queste reti possono essere smantellate. La maxi-operazione contro la frode da oltre 100 milioni di euro segna un successo significativo per le istituzioni europee. Non solo ha permesso di arrestare i presunti responsabili e sequestrare asset critici, ma ha anche inviato un segnale chiaro alle organizzazioni criminali: l’uso delle criptovalute non garantisce impunità. Le indagini proseguono per individuare altri complici e recuperare ulteriori fondi. Nel frattempo, l’operazione ha rafforzato la cooperazione giudiziaria e investigativa europea, consolidando il ruolo di Eurojust ed Europol come pilastri nella difesa contro le nuove forme di criminalità economica digitale.

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