L’intelligenza artificiale di Apple attraversa una fase complessa, segnata da bug che limitano il download di Apple Intelligence su alcuni iPhone 17, dallo sviluppo interno di una versione LLM di Siri con app dedicata, da nuove feature come Visual Intelligence in iOS 26 e da una class action negli Stati Uniti per i ritardi nell’implementazione di funzioni promesse. A settembre 2025 gli utenti hanno segnalato malfunzionamenti legati a Genmoji e Image Playground, mentre Apple prepara aggiornamenti correttivi. In parallelo, l’azienda testa un’app interna simile a ChatGPT per la nuova Siri, con rilascio previsto nel 2026, e amplia le capacità di analisi contestuale del sistema operativo. Sul fronte legale, Apple respinge le accuse di pubblicità ingannevole, sostenendo che i ritardi riguardino solo due feature su oltre venti strumenti già disponibili. Questi sviluppi riflettono le difficoltà di coniugare innovazione e affidabilità, in un contesto di forte pressione competitiva.
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Bug Apple Intelligence su iPhone 17
Dopo il lancio degli iPhone 17, diversi utenti hanno segnalato l’impossibilità di scaricare l’intero pacchetto Apple Intelligence, con conseguente blocco di funzionalità come Genmoji, Image Playground e Writing Tools. Le segnalazioni descrivono errori persistenti non risolti da procedure standard come il reset delle impostazioni di rete o il cambio di regione. Apple ha riconosciuto il problema, definendolo limitato a “piccoli numeri”, e ha annunciato un fix imminente, potenzialmente rilasciato lato server o con iOS 26.0.1. Una beta di iOS 26.1 è già disponibile per sviluppatori, ma resta incerta la tempistica di una correzione definitiva. Nel frattempo, alcuni utenti hanno trovato soluzioni temporanee, mentre altri continuano a subire disservizi. Questo bug mette in discussione l’affidabilità del rollout di Apple Intelligence, generando frustrazione e rallentando l’adozione delle nuove funzionalità AI.
Test interni su LLM Siri con app dedicata
Parallelamente, Apple sta testando un’app interna che simula ChatGPT per valutare una nuova versione di Siri basata su modelli linguistici di grandi dimensioni. Questa app, non destinata al pubblico, organizza conversazioni multiple, mantiene memoria del contesto e supporta dialoghi più complessi. Apple considera l’integrazione di partner esterni come Claude e Gemini, affiancando i propri modelli interni. L’obiettivo è una Siri più naturale, capace di gestire interazioni multi-app e di adattarsi al contesto dell’utente. Il lancio ufficiale è previsto con iOS 26.4 nel 2026, dopo che la prima timeline è stata rinviata per standard qualitativi non soddisfatti. Secondo Tim Cook, l’evoluzione di Siri rappresenta una milestone per l’ecosistema Apple, ma richiede test rigorosi per bilanciare innovazione e stabilità.
Guida all’uso di Visual Intelligence su schermo
Con iOS 26, Apple amplia le funzionalità di Visual Intelligence, permettendo agli utenti di analizzare contenuti direttamente dallo schermo, non solo dalle immagini della fotocamera. Attivando l’opzione su uno screenshot, è possibile cercare elementi nel web, generare sommari, aggiungere eventi al calendario, aprire link rilevati o identificare piante e animali.

L’integrazione con strumenti AI consente di trasformare lo schermo in un hub interattivo di produttività e assistenza. Questa funzione è limitata agli iPhone 15 Pro e modelli successivi, per garantire prestazioni adeguate. Apple punta su privacy on-device, assicurando che le analisi avvengano localmente, in linea con la sua strategia di protezione dei dati personali. Visual Intelligence si presenta come una delle evoluzioni più concrete dell’AI Apple, pensata per migliorare la produttività quotidiana e l’accessibilità.
Risposta Apple a lawsuit su ritardi Siri
Sul piano legale, Apple affronta una class action consolidata negli Stati Uniti, che accusa l’azienda di pubblicità ingannevole per i ritardi nelle nuove funzionalità di Siri annunciate con iPhone 16. La causa, Landsheft v. Apple Inc., sostiene che gli spot pubblicitari abbiano promesso funzioni non disponibili al momento del lancio. Apple ha presentato una motion to dismiss, ribadendo che due sole feature sono state rimandate al 2026, mentre oltre 20 strumenti di Apple Intelligence risultano già accessibili, dalle Writing Tools a Image Playground fino a Priority Notifications. Secondo Apple, l’ecosistema nel complesso ha mantenuto le promesse, e i miglioramenti hardware e software introdotti giustificano il marketing. La difesa mira a chiudere il caso, riducendo l’impatto reputazionale e sottolineando l’impegno costante nel rispetto della qualità e della privacy.