Regno Unito intensifica pressioni su sorveglianza digitale con iCloud e riconoscimento facciale

di Redazione
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Il Regno Unito accelera sulle misure di sorveglianza digitale, spingendo su due fronti: l’accesso ai dati iCloud crittografati di cittadini britannici e l’adozione del riconoscimento facciale live (LFR) nelle operazioni di polizia. Da un lato, il governo ha inviato un nuovo ordine ad Apple a settembre 2025 per ottenere dati utili a indagini su terrorismo e abusi infantili. Dall’altro, il ministro della polizia Sarah Jones ha promosso l’uso di LFR durante la conferenza del partito Labour, sottolineando l’efficacia già dimostrata in città come Croydon. Le decisioni generano un ampio dibattito, tra esigenze investigative e rischi di erosione della privacy, mentre gruppi come Privacy International e Liberty preparano sfide legali per contrastare gli abusi. L’equilibrio tra sicurezza nazionale e diritti civili si conferma fragile, con ripercussioni anche sul piano internazionale.

Nuove richieste governative su dati iCloud

Il governo britannico ha chiesto ad Apple l’accesso ai dati iCloud crittografati relativi a cittadini del Regno Unito. Questo nuovo ordine, mirato a supportare indagini su terrorismo e abusi sessuali su minori, arriva dopo un precedente tentativo di gennaio che puntava ad acquisire dati di utenti a livello globale. Quel primo sforzo provocò tensioni diplomatiche con gli Stati Uniti, culminate ad agosto con l’annuncio di Tulsi Gabbard, direttrice dell’intelligence nazionale americana, secondo cui Londra avrebbe accettato di ritirare la richiesta. La decisione di settembre, limitata agli utenti britannici, mantiene comunque alta la pressione su Apple, che a febbraio aveva ritirato la funzione Advanced Data Protection dal Regno Unito in segno di opposizione. L’azienda ha presentato un reclamo al Tribunale dei Poteri Investigativi e sostiene le sfide legali delle organizzazioni per i diritti digitali. Gli esperti temono che ordini di questo tipo possano aprire la strada a backdoor nei sistemi crittografati, compromettendo la sicurezza globale e riducendo gli standard di protezione dei dati.

Promozione del riconoscimento facciale live

Parallelamente, il governo promuove l’adozione diffusa del riconoscimento facciale live da parte delle forze di polizia. Durante la conferenza del partito Labour del 29 settembre, il ministro Sarah Jones ha elogiato l’efficacia della tecnologia, citando risultati tangibili a Croydon. I dati riportano 580 arresti in 12 mesi grazie a LFR, già usato da forze come la Metropolitan Police e la South Wales Police. Nel solo agosto sette forze hanno adottato furgoni equipaggiati con LFR, integrando le flotte esistenti e ampliando la capacità di intervento. LFR funziona confrontando i volti dei passanti con watchlist predefinite, senza registrare dati di chi non risulta corrispondente. Jones ha sottolineato che il governo pubblicherà linee guida ufficiali entro il 2025 per garantire un rollout responsabile a livello nazionale. L’obiettivo è bilanciare l’uso di strumenti investigativi innovativi con regole etiche chiare.

Critiche e inaccuracy del riconoscimento facciale

Nonostante i risultati dichiarati, il riconoscimento facciale live resta al centro di forti critiche. Studi indipendenti e casi documentati hanno evidenziato tassi di errore più elevati sugli individui neri e appartenenti a minoranze etniche. Un episodio emblematico è quello di Shaun Thompson, volontario anti-crimine fermato ingiustamente nel febbraio 2024 fuori dalla stazione di London Bridge. Dopo 30 minuti di fermo e un tentativo di rilevamento impronte, si è rivelato un errore di identificazione. Con il supporto di Big Brother Watch, Thompson ha avviato un’azione legale contro la Metropolitan Police, denunciando il rischio che LFR trasformi lo spazio pubblico in un ambiente di sorveglianza preventiva simile a “Minority Report”. Le associazioni per i diritti civili sottolineano come i bias algoritmici e l’assenza di controlli indipendenti possano tradursi in discriminazioni sistemiche. Il governo, pur difendendo l’efficacia investigativa di LFR, riconosce la necessità di regole più trasparenti per mitigare i rischi di abuso.

Implicazioni per la privacy e la diplomazia

Le mosse britanniche hanno impatti che travalicano i confini nazionali. Le richieste di accesso ai dati iCloud hanno già generato frizioni diplomatiche con gli Stati Uniti, mentre l’espansione del riconoscimento facciale alimenta un dibattito internazionale sulla protezione dei diritti fondamentali. Per gli utenti britannici, la rimozione di Advanced Data Protection significa minori garanzie di riservatezza, con potenziali conseguenze sulla fiducia nei servizi cloud. Apple insiste nel difendere la crittografia end-to-end come standard globale e mette in guardia dai rischi di backdoor che potrebbero essere sfruttate anche da attori malevoli. Sul fronte interno, le implicazioni sociali del riconoscimento facciale si intrecciano con questioni di discriminazione e libertà civili, mentre la diplomazia tech vede il Regno Unito muoversi in equilibrio tra alleanze strategiche e ambizioni di sovranità investigativa. Le prossime linee guida e i giudizi dei tribunali definiranno i limiti effettivi di queste pratiche.

Espansione tecnologia e risposte aziendali

Il governo britannico continua a espandere le capacità di riconoscimento facciale live, mentre aziende come Apple reagiscono con modifiche ai propri servizi. I furgoni LFR si diffondono a livello nazionale, la Metropolitan Police installa videocamere permanenti a Croydon, e nuove unità mobili vengono testate in scenari reali. Apple, invece, adatta le proprie policy locali, ritirando funzioni avanzate di protezione e avviando ricorsi legali contro ordini governativi. Questo braccio di ferro tra governi e aziende tech ridefinisce i confini della privacy digitale. Mentre le autorità britanniche puntano a rafforzare le capacità investigative con strumenti ad alta tecnologia, le imprese cercano di proteggere i propri utenti da accessi considerati eccessivi. Il risultato è un panorama in cui sorveglianza e innovazione si intrecciano, sollevando questioni di legittimità democratica, etica e fiducia pubblica.