Pixel 11 rompe con Samsung: modem MediaTek M90 sul Tensor G6 e sfida Galaxy S26 e iPhone 17

di Redazione
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MediaTek M90

Il Pixel 11 segna un cambio epocale nella strategia di Google. Dopo anni di collaborazione con Samsung e l’uso dei modem Exynos 5400i, il nuovo flagship della linea Pixel integra il MediaTek M90, affiancato al processore Tensor G6 prodotto da TSMC. Una mossa che non solo migliora prestazioni ed efficienza, ma prepara anche il terreno per una sfida diretta ai colossi del settore: Samsung Galaxy S26 e iPhone 17.

MediaTek M90: il nuovo cuore della connettività Pixel

Il modem MediaTek M90, presentato al MWC 2025, garantisce downlink fino a 12 Gbps, supporto a dual SIM 5G dual-active e un’ottimizzazione dei consumi energetici grazie a modelli AI integrati, con un risparmio medio del 18 percento rispetto agli Exynos precedenti. La nuova soluzione riduce i problemi di surriscaldamento che hanno colpito i Pixel negli anni passati e introduce per la prima volta il supporto nativo alla connettività satellitare, ormai un requisito per i flagship di fascia alta.

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Il Tensor G6, prodotto con processo N3P di TSMC, utilizza una configurazione 1+6 core e punta a un equilibrio tra prestazioni AI e consumi. Google guarda già oltre, con indiscrezioni che parlano di un passaggio al nodo 2 nanometri per i modelli successivi. Il codename interno “spacecraft” rappresenta simbolicamente il distacco dal “deepspace” dei Pixel 10 e dalla dipendenza tecnologica da Samsung.

Confronto con Galaxy S26: autonomia contro tradizione

Galaxy S26 Ultra
Galaxy S26 Ultra

Il confronto con Samsung Galaxy S26 mette in luce due filosofie diverse. Samsung resta fedele ai modem Exynos evoluti, con performance elevate ma una forte integrazione nel proprio ecosistema. Google, con MediaTek, cerca flessibilità e stabilità, puntando su autonomia più lunga e gestione termica migliorata. Il Galaxy S26 mantiene la leadership nella fotografia multipla e nell’ottimizzazione hardware-software, ma Google con il Pixel 11 rilancia sul terreno dell’AI on-device, sfruttando il Tensor G6 e il modem M90 per ridurre latenza e garantire connessioni affidabili anche in contesti difficili. Se Samsung può vantare un ecosistema consolidato, il Pixel 11 scommette sulla diversificazione della supply chain e sull’integrazione profonda dei servizi Google, un vantaggio che potrebbe rivelarsi decisivo per utenti che privilegiano AI, autonomia e aggiornamenti costanti.

Confronto con iPhone 17: ecosistema contro innovazione tecnica

iPhone 17
iPhone 17

Il confronto con l’iPhone 17 apre un altro scenario. Apple punta sull’ecosistema chiuso, con un modem proprietario che privilegia stabilità e integrazione software, ma con meno flessibilità rispetto a Google. Il Pixel 11 con MediaTek M90 offre velocità superiori in downlink, dual SIM attivo e un approccio più avanzato alla connettività satellitare. Se l’iPhone 17 rimane imbattibile in termini di ottimizzazione energetica e qualità costruttiva, il Pixel 11 punta a colmare il gap con una gestione AI proattiva e funzioni di rete che anticipano scenari futuri. Google, inoltre, può proporre un prezzo più aggressivo rispetto ai livelli premium di Apple, offrendo un valore accessibile in un mercato sempre più competitivo.

Implicazioni strategiche per Google

La decisione di adottare MediaTek segna una svolta industriale e geopolitica. Google riduce la dipendenza da Samsung, rafforza i rapporti con TSMC e diversifica la catena di fornitura, un passo cruciale in un momento in cui le tensioni internazionali influenzano l’industria dei semiconduttori. Il Pixel 11 non è solo un nuovo smartphone: rappresenta un manifesto della volontà di Google di costruire un’identità tecnologica autonoma, capace di sfidare direttamente i leader di mercato con innovazioni mirate e un approccio pragmatico all’hardware.