Nel corso di un rollout graduale, Google ha introdotto su Android una serie di funzioni orientate a privacy, sicurezza e produttività, con un’attenzione particolare a Messages, all’ecosistema Pixel, a Wallet e ad Android Auto. Il filo rosso è l’uso di AI on-device per mitigare i rischi dei contenuti sensibili e ridurre gli attriti d’uso, evitando invii a server esterni quando non necessario e preservando la riservatezza come valore di piattaforma.
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Avvisi sensibili per video in Google Messages

In Google Messages è arrivata la scansione on-device dei video che rileva la nudità esplicita e applica automaticamente un blur preventivo prima dell’apertura. L’utente resta al comando, con la possibilità di visualizzare, eliminare o ignorare il file segnalato, mentre la classificazione rimane confinata al dispositivo grazie all’infrastruttura di SafetyCore. L’estensione ai video segue il lavoro avviato sulle immagini, si adatta all’età del profilo e riduce l’esposizione involontaria a contenuti offensivi, soprattutto per i minori. La logica è chiara: usare modelli locali per abbassare i falsi positivi, mantenere la fruibilità delle chat e consolidare un perimetro di sicurezza proattiva senza sacrificare l’esperienza.
Feature AI per foto di gruppo su Pixel
Sul fronte imaging, Google ha rafforzato la fotografia computazionale dei Pixel introducendo strumenti che puntano a ridurre gli scarti e ad aumentare la qualità percepita degli scatti collettivi. Auto Best Take valuta sequenze fino a decine di frame e genera un composito naturale in cui tutti hanno lo sguardo aperto e un’espressione coerente;

Add Me unisce scatti quasi identici per includere il fotografo o soggetti rimasti fuori, mantenendo una fusione fotorealistica di luci e prospettive. La suite è completata da Camera Coach con Gemini per suggerimenti in tempo reale su inquadratura, luci e modalità, dal Palm Timer per avviare il conto alla rovescia con un gesto e dall’editing conversazionale, che consente correzioni a comando vocale semplificando gli interventi più comuni.

L’obiettivo è ridurre gli errori tipici degli scatti di gruppo e trasformare la potenza dell’AI in un vantaggio quotidiano senza complessità.
Espansione degli ID digitali in Google Wallet
Google Wallet ha esteso il supporto agli ID digitali includendo Arkansas, portando il totale degli stati compatibili a dieci. L’onboarding prevede la scansione fronte-retro del documento e un selfie per la verifica biometrica; l’ID viene archiviato come una carta e può essere presentato in contesti selezionati. Pur non sostituendo universalmente la tessera fisica, il sistema consolida Wallet come hub d’identità in mobilità, con una pipeline di compliance e sicurezza pensata per ridurre gli abusi senza intaccare la praticità d’uso.
Android Auto: via GameSnacks, spazio ai giochi nativi
Su Android Auto Google ha rimosso progressivamente i mini-giochi HTML5 di GameSnacks, favorendo l’integrazione di giochi nativi Android fruibili esclusivamente a veicolo parcheggiato. Il passaggio alleggerisce l’interfaccia e migliora prestazioni e compatibilità con i display di bordo, mantenendo come priorità la sicurezza alla guida. La scelta riflette una tendenza a privilegiare esperienze full-screen curate dagli sviluppatori, con un controllo più fine su input, audio e telemetria del veicolo.
Nano Banana e l’editing testuale in Lens

Sul versante creativo, Google ha sperimentato Nano Banana, un motore di editing immagini guidato dal testo integrato in Lens e Circle to Search. L’utente descrive l’intervento desiderato – per esempio aggiungere un arcobaleno o attenuare un riflesso – e l’AI opera una trasformazione coerente con l’aspetto della scena, gestendo rapporti d’aspetto e contesti a campo largo. L’idea è rendere l’editing semantico un gesto naturale, integrato nel flusso di ricerca e nell’osservazione del mondo attraverso la fotocamera.
Equilibrio tra privacy, sicurezza e adozione
L’insieme degli aggiornamenti evidenzia una traiettoria precisa: spostare capacità AI sul bordo, consolidare la privacy by design e ridurre i compromessi tra sicurezza e usabilità. Gli avvisi sensibili in Messages mostrano come l’inference locale migliori la protezione senza penalizzare la latency né creare dipendenze cloud; le funzioni foto dei Pixel traducono l’AI in risultati tangibili che elevano l’esperienza senza gergo tecnico; Wallet prova a normalizzare l’identità digitale in un contesto ad alta sensibilità regolatoria; Android Auto ripulisce l’interfaccia per una fruizione più razionale; Lens e Nano Banana esplorano l’editing naturale come nuova grammatica visiva. In sintesi, Google punta a un Android più intelligente perché più discreto, in cui la potenza dei modelli non si vede, ma si sente nelle scelte quotidiane dell’utente.