OpenAI ha annunciato una nuova fase evolutiva per ChatGPT, che da semplice modello conversazionale diventa un hub interattivo con app di terze parti, capace di eseguire azioni reali, inviare comandi, gestire workflow e offrire aggiornamenti personalizzati. Le novità principali riguardano tre fronti: integrazioni dirette tramite Model Context Protocol (MCP), ChatGPT Pulse come feed proattivo e AI Builder per creare agenti personalizzati. L’obiettivo è unificare interazione, automazione e personalizzazione in un unico ecosistema.
Cosa leggere
Integrazioni dirette con app terze
La funzione più attesa è l’integrazione nativa di app esterne all’interno delle chat. Gli utenti possono evocare servizi come Spotify, Canva, Zillow, Expedia, Booking.com, Coursera, Figma, DoorDash, Instacart, Uber o AllTrails semplicemente nominandoli nel dialogo. ChatGPT comprende il contesto e attiva automaticamente i tool appropriati: “Spotify, crea una playlist per un party” diventa un comando eseguibile. Tutto avviene tramite il Model Context Protocol (MCP), che collega ChatGPT ai dati e ai workflow delle app in modo sicuro e trasparente, senza richiedere passaggi intermedi o token manuali. Il rollout iniziale copre gli utenti Free, Go, Plus e Pro nei Paesi extra-UE, con un’espansione graduale prevista dopo la validazione della compliance regolatoria europea. In parallelo, OpenAI rilascia in preview l’Apps SDK, un kit di sviluppo per costruire estensioni basate su MCP, seguito entro l’anno da una developer directory con monetizzazione integrata. L’obiettivo è creare un ecosistema sostenibile, dove i creatori di tool potranno guadagnare dai flussi di utilizzo, trasformando ChatGPT in una piattaforma economica oltre che conversazionale.
ChatGPT Pulse: aggiornamenti proattivi e personalizzati
La seconda grande novità è ChatGPT Pulse, pensata per gli abbonati Pro (183 euro mensili) come interfaccia di AI proattiva. Pulse analizza le chat, il calendario e i tool collegati per proporre card visive giornaliere che riassumono attività, appuntamenti, promemoria e suggerimenti personalizzati. L’idea è passare da un modello reattivo a uno anticipatorio, dove ChatGPT non aspetta input ma propone azioni o sintesi in base ai comportamenti dell’utente.

La gestione dei dati avviene in locale quando possibile, con accesso controllato alle app connesse. Il rollout parte su mobile, con una versione web prevista esclusivamente per gli utenti Pro. L’obiettivo è costruire un assistente che interpreti i bisogni digitali quotidiani, ma mantenga il controllo della privacy e della frequenza delle notifiche per evitare overload informativi.
AI Builder: creare agenti AI personalizzati
Il terzo tassello è AI Builder, un ambiente visivo a flowchart che permette di costruire agenti AI senza codice, collegandoli a fonti dati e servizi esterni. Ogni blocco del canvas rappresenta una funzione logica: recupero file, invio email, confronto documenti o arricchimento dati. Gli utenti possono scegliere template predefiniti, come assistenza clienti o analisi documentale, oppure creare agenti custom da zero, selezionando modello, prompt e output (testuale o JSON).
Grazie a MCP, gli agenti possono interagire con Gmail, Google Calendar, Drive, Outlook, SharePoint, Teams o Dropbox, operando all’interno di permessi controllati. L’interfaccia punta sulla semplicità visiva, consentendo di “trascinare e collegare” funzioni, senza conoscenze tecniche avanzate. In prospettiva, AI Builder trasforma ChatGPT in una piattaforma estensibile, dove ogni utente può creare la propria intelligenza artificiale privata, connessa ai propri flussi operativi.
Impatto sull’esperienza utente
Queste tre innovazioni rappresentano una transizione concettuale: ChatGPT non è più soltanto un chatbot, ma un pannello di controllo per la vita digitale. Le integrazioni riducono la necessità di passare da un’app all’altra, migliorando la produttività conversazionale; Pulse aggiunge un livello di consapevolezza temporale, trasformando la chat in una dashboard personale; AI Builder democratizza la creazione di automazioni, dando a chiunque la possibilità di costruire e gestire agenti intelligenti con pochi passaggi. Per OpenAI, il valore sta nell’interoperabilità: un unico linguaggio naturale per orchestrare attività su più piattaforme. Per gli utenti, l’effetto è un flusso continuo e senza frizioni, dove la conversazione diventa interfaccia universale. Per gli sviluppatori, si apre un mercato interno di app e agenti che premia la qualità e l’utilità dei tool.
Sviluppo e monetizzazione per la community
Con l’Apps SDK, OpenAI offre agli sviluppatori un accesso anticipato per creare integrazioni basate su MCP. Il framework semplifica la gestione di autenticazioni, chiamate API e permessi granulari, riducendo la complessità tecnica e accorciando i tempi di sviluppo. La futura developer directory fungerà da marketplace, dove gli utenti potranno scoprire, attivare e valutare app e agenti in pochi clic. La monetizzazione prevista incentiverà la nascita di un ecosistema aperto, paragonabile a uno store di estensioni, con modelli di revenue sharing trasparenti. Per OpenAI, è il passo decisivo per rendere ChatGPT autosufficiente come piattaforma, attirando talenti e startup che vogliano costruire valore sopra la sua infrastruttura linguistica.
Una piattaforma matura verso il futuro
Con il rollout graduale di integrazioni app, Pulse e AI Builder, OpenAI ridisegna la relazione tra utente e intelligenza artificiale. La visione è quella di un assistente universale, capace di dialogare con il mondo digitale, adattarsi al contesto e anticipare le necessità, mantenendo trasparenza e controllo. La direzione è chiara: portare ChatGPT oltre il concetto di chatbot, verso una interfaccia intelligente per l’ecosistema personale e professionale. È l’evoluzione naturale di una piattaforma che, grazie al Model Context Protocol, può finalmente connettere parole, dati e azioni in tempo reale.