7 ottobre e memoriale in Israele definiscono il perimetro di una giornata che misura il peso della memoria collettiva due anni dopo gli attacchi di Hamas. L’analisi OSINT esclusiva di Matrice Digitale, alimentata da Anthares per l’estrazione dei post e da Aldebaran per il sentiment, ha isolato la parola chiave “7 ottobre” e l’hashtag #7ottobre, depurando i flussi da rumori non pertinenti come il compleanno di Putin e il voto su Salis. Nel solo 7 ottobre 2025 emergono 4.661 tweet che generano 103.540 like, 21.075 condivisioni, 1.573 citazioni e 10.177 commenti; i segnali di commemorazione in Israele, dal memoriale del Nova Festival a Re’im alle cerimonie nei kibbutzim colpiti, corroborano il quadro di una memoria attiva ma contesa, come mostrano i richiami istituzionali del Quirinale e le manifestazioni in Italia. Le cerimonie in Israele e la cornice italiana offrono contesto verificabile: il Presidente Sergio Mattarella ribadisce la condanna dell’attacco del 2023 e l’allarme contro l’antisemitismo, mentre a Milano si tengono momenti di raccoglimento e a Torino e Bologna esplode la tensione tra divieti e cortei.
Cosa leggere
Attività su X il 7 ottobre: scala e indici
La metrica primaria restituisce un’attenzione significativa ma inferiore al 2024. Su 4.661 contenuti, il gradimento medio si attesta a 22,21 like per tweet, la viralità a 4,86 interazioni di rilancio per tweet (condivisioni più citazioni), il dibattito a 2,18 commenti per post. Questi rapporti indicano una memoria che resta visibile ma che subisce l’inerzia di due anni di guerra su Gaza, con conversazioni più conflittuali che celebrative.
Profili vincenti per gradimento e visibilità

Sul piano del gradimento assoluto (somma dei like), i profili vincenti emergono con nettezza. annarita digiorgio guida con 2.518 like, traducendo in consenso una narrativa di piazza e memoriale; HaStataFrancescaAlbanese segue con 2.202, segnale di alta salienza del suo frame nell’arena digitale; quindi un doppio gradino con Fabio Dragoni e MisterChiton a 1.931, che intercettano audience polarizzate ma molto reattive. Nella prima fascia rientrano anche Carlo Calenda (1.847), legato al registro commemorativo lineare, Marco Fattorini (1.599) e Luigi Marattin (1.592), che presidia la semantica del dibattito. Completano la top zone Esercito di Cruciani (1.531), Ultimora.net – POLITICS (1.501) e Lucia Pì (1.455). Più sotto ma significativi per riconoscibilità compaiono Rocco Tanica, Toni Baruch, Aria Luce, m a u r o, Free4future, mostro, Giuseppe Benedetto, Israele in Italia, Tommaso Cerno e IlGuffanti. Il profilo di Carlo Calenda si distingue come “ponte” tra commemorazione e audience generalista, mentre Francesca Albanese capitalizza un’alta attenzione conflittuale che trasforma visibilità in like, pur con forte eterogeneità di reazioni.
I tweet più graditi: tributi, ironie, politica
Test | Name | Testo | Like |
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Oct 7, 2025 @ 10:31:58.000 | HaStataFrancescaAlbanese | Il #7ottobre sarà ricordato come il giorno… | 2.176 |
Oct 7, 2025 @ 07:57:43.000 | Carlo Calenda | Oggi ricordiamo il pogrom del 7 ottobre… | 1.847 |
Oct 7, 2025 @ 08:18:18.000 | Marco Fattorini | 7 ottobre 2023. Shiri Bibas stringe a sé i figli… | 1.599 |
Oct 7, 2025 @ 14:09:56.000 | Fabio Dragoni | La mancata ratifica del nuovo #MES… #7ottobre | 1.570 |
Oct 7, 2025 @ 15:32:01.000 | Esercito di Cruciani | Meraviglioso @marattin #7ottobre | 1.531 |
Oct 7, 2025 @ 14:47:07.000 | annarita digiorgio | Milano per le vittime del 7 ottobre | 1.455 |
Oct 7, 2025 @ 00:00:35.000 | Giuseppe Benedetto | Oggi è il #7Ottobre Due anni fa… | 1.286 |
Oct 7, 2025 @ 10:02:35.000 | Lucia Pì | La famiglia Kutz, sterminata nella loro casa… | 1.221 |
Oct 7, 2025 @ 12:05:54.000 | Luigi Marattin | Dedicato a chi oggi… “dal fiume al mare”. #7ottobre | 1.127 |
Oct 7, 2025 @ 10:59:32.000 | Benedetta Frucci | 1. Quando si parla del 7 ottobre… | 1.079 |
Oct 7, 2025 @ 22:53:16.000 | Alessandra De Rossi | Il corteo per Gaza del 7 ottobre a Torino… | 1.047 |
Oct 7, 2025 @ 15:50:34.000 | MisterChiton | I palestinesi hanno votato per Hamas… | 1.024 |
Oct 7, 2025 @ 01:15:21.000 | mostro | Norman Finkelstein… | 995 |
Oct 7, 2025 @ 09:04:51.000 | m a u r o | Complimenti al Comune di Genova… | 947 |
Oct 7, 2025 @ 07:56:23.000 | annarita digiorgio | Londra, trafalgar square manifestazione… | 937 |
Oct 7, 2025 @ 12:47:12.000 | Riccardo Puglisi | Gli orridi filmati sulla strage… | 929 |
Oct 7, 2025 @ 00:20:18.000 | Toni Baruch | E comunque, cari amici… Che paese di merda. | 925 |
Oct 7, 2025 @ 09:24:39.000 | Natangelo | Auguri – la mia vignetta… #natangelo | 925 |
Oct 7, 2025 @ 10:08:39.000 | Ultimora.net – POLITICS | Il Presidente della Repubblica, Sergio #Mattarella… | 923 |
Oct 7, 2025 @ 06:02:38.000 | Sabrina F. | Editoriale di Marco Travaglio – 7 Ottobre 2025 LES CORNUS | 922 |
Nella fascia alta per like emergono registri diversi. Carlo Calenda apre con un tributo sobrio al “pogrom del 7 ottobre”, invocando toni non polemici. Luigi Marattin stigmatizza slogan come “dal fiume al mare”, marcando il perimetro semantico del dibattito. Sul versante polemico, account critici richiamano responsabilità storiche o ironizzano sulla sicurezza israeliana. Il fattore commemorativo resta forte: post su famiglie colpite, ostaggi e figure simbolo come Liliana Segre convergono in una narrazione di lutto e monito civile. I riscontri su X confermano i picchi: il messaggio di Calenda raccoglie un forte coinvolgimento, così come gli interventi di Marattin nello stesso arco orario.
Profili più menzionati: giornalismo, istituzioni, influencer

Le menzioni privilegiano figure che fanno da snodo tra informazione e politica. Luca Telese e Francesca Albanese risultano tra i più citati, a indicare un’ibridazione tra cronaca, opinione e attivismo digitale. Attorno a loro si dispongono giornalisti e testate come Il Foglio, volti televisivi come David Parenzo, e riferimenti alle istituzioni italiane. In coda, figure più defilate come Quirinale segnalano un’attenzione non uniforme al registro istituzionale. Questo prisma conferma che la memoria del 7 ottobre si discute attraverso lenti mediatiche fortemente personalizzate, dove la cassa di risonanza di conduttori, commentatori e creator influenza la visibilità del ricordo.
I tweet più commentati: dibattito e polarizzazione
Data | Autore / Testata | Testo | Commenti ???? |
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7 ott 2025 – 10:08 | Ultimora.net – POLITICS | Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Il 7 ottobre del 2023 rimane e rimarrà nelle coscienze come una pagina turpe della storia…» | 230 |
7 ott 2025 – 21:26 | Local Team | Anniversario 7 Ottobre, scontri a Bologna. La polizia carica i manifestanti in piazza nonostante il divieto della questura per i toni celebrativi del massacro di Hamas. | 215 |
7 ott 2025 – 11:58 | Quirinale | Dichiarazione del Presidente Mattarella nel secondo anniversario dell’attacco del 7 ottobre: quirinale.it/elementi/141006 | 166 |
7 ott 2025 – 09:24 | Natangelo | Auguri – la mia vignetta per la prima pagina de Il Fatto Quotidiano oggi in edicola. #7ottobre #israele #hamas #satira | 155 |
I tweet più commentati mettono in luce il baricentro conversazionale della giornata. Luca Telese guida per interazioni con 275 commenti, collocando il ricordo del 7 ottobre in una cornice che affianca le vittime israeliane a quelle di Gaza; il dato rivela come la memoria dell’attacco resti agganciata al frame del conflitto e catalizzi risposte argomentative. A ridosso seguono Antonio Tajani con 244 commenti, centrando una lettura istituzionale che lega il 7 ottobre alla prospettiva di accordo e coesistenza; Ultimora.net – POLITICS (dichiarazione del Presidente della Repubblica) totalizza 230 commenti, confermando l’attrazione del registro istituzionale nei momenti commemorativi. In scia compaiono i video di Local Team (215 commenti) sugli scontri di piazza, l’intervento di Matteo Salvini (202), il post di Maria Elena Boschi (201), quindi Maria Teresa Melì (193), Davide Faraone (189), m a u r o (178) e Giuseppe Benedetto (176). Questo cluster conferma tre poli del dibattito: il ricordo “puro”, l’incrocio con la guerra Gaza–Israele, il conflitto semantico su parole d’ordine e cornici morali.
Hashtag: equilibrio instabile tra Israele e Gaza

La tassonomia degli hashtag mostra una polarità quasi simmetrica: israele prevale di stretta misura su gaza, mentre hamas resta terzo vettore semantico. Accanto alle chiavi commemorative 7ottobre2023 e 7ottobre2025 compaiono riferimenti a mattarella, città italiane come bologna e nodi geopolitici come netanyahu. La mappa suggerisce una memoria sospesa tra tributo alle vittime israeliane e rimessa in scena del conflitto, con l’Europa — e l’Italia in particolare — usate come palco di risonanza.
Sentiment: neutro prevalente, positivo diffuso, negativo circoscritto

Il sentiment aggregato presenta 45% neutro, 38% positivo e 16% negativo. Il neutro riflette notazioni fattuali di commemorazione, il positivo riguarda cordoglio e richiami alla liberazione degli ostaggi, il negativo si concentra su cortocircuiti politico-mediatici, accuse di doppi standard e parole d’ordine che esasperano le fratture.

Nei sottoinsiemi dedicati a Francesca Albanese e Liliana Segre l’analisi distinta restituisce, paradossalmente, lo stesso profilo percentuale con 49% positivo, 31% neutro e 20% negativo: nessuna “vince”, entrambe catalizzano identità contrapposte senza risolvere la tensione narrativa.
Il memoriale in Israele: rituali del ricordo e nuova centralità del Nova
Nel perimetro israeliano, la giornata ha riportato al centro il memoriale del Nova Festival e i luoghi-simbolo come Be’eri e Nir Oz. Familiari e sopravvissuti hanno dato forma al lutto tra Tel Aviv e il deserto del Negev, intrecciando il ricordo delle vittime con l’appello al rilascio degli ostaggi ancora a Gaza. Le cronache internazionali, dal Times of Israel a The Guardian ed El País, confermano la densità dei rituali civili e la stratificazione del trauma che attraversa la società israeliana. La ritualità del memoriale, più della retorica politica, sembra oggi l’architrave della memoria pubblica.
L’Italia tra lutto, ordine pubblico e semantica del dissenso
In Italia, la memoria del 7 ottobre si manifesta in forme divergenti. A Milano un flash mob sobrio in piazza San Carlo ricorda le vittime, con cartelli sugli ostaggi e contro il negazionismo. A Torino, nonostante il divieto prefettizio, migliaia di persone sfilano con slogan pro Palestina; la Questura annuncia denunce agli organizzatori. A Bologna, le autorità vietano la manifestazione per il rischio di esaltazione dell’attacco, in un contesto nazionale già teso. La dimensione istituzionale resta netta: il Quirinale ribadisce che il 7 ottobre 2023 “rimane… una pagina turpe della storia”, legando la condanna di Hamas alla necessità di fermare le sofferenze a Gaza dentro i confini del diritto internazionale umanitario.
Focus sui contenuti: memoria contesa e figure-chiave
Tra i contenuti di maggior impatto risaltano i tributi istituzionali e civici, i ricordi delle famiglie colpite e i post che richiamano Segre come icona morale. Sull’altro versante, la discussione si polarizza attorno a Albanese, al lessico dei cortei e a un framing che relativizza il 7 ottobre dentro la cronologia della guerra. La giornata registra Calenda in posizione commemorativa, Marattin nel presidio semantico sugli slogan, giornalisti e creator nel ruolo di amplificatori. La memoria si muove tra cordoglio e conflitto: israele e gaza restano contigue nel flusso, ma raramente convergono in un racconto condiviso.
Analisi incrociata: come cambia la memoria pubblica
7 ottobre e memoriale in Israele convergono su due coordinate. La prima è rituale: presso il Nova e nei kibbutzim si consolida un canone del ricordo che chiede nome, volto e biografia per ogni vittima. La seconda è mediale: su X la memoria subisce la deriva conflittuale della guerra di Gaza, che piega i post commemorativi in chiave identitaria. Gli indici OSINT di gradimento, viralità e dibattito delineano un coinvolgimento ampio ma meno “caldo” dell’anno precedente, con un neutro dominante e un positivo che tiene grazie ai tributi. L’Italia funge da specchio: Milano cerca il rito sobrio, Torino e Bologna fanno i conti con l’ordine pubblico e la semantica del dissenso. Nel confronto diretto tra i frame proposti da figure come Albanese e l’icona civile di Segre, i dati di Aldebaran mostrano un pareggio che non placa la polarizzazione. La memoria del 7 ottobre non scompare, ma si sdoppia: si fissa nei rituali israeliani e si frammenta nel discorso pubblico europeo, dove il conflitto successivo la ri-contesta a ogni anniversario.