Nel panorama dei browser moderni, Google e Mozilla si muovono parallelamente su un terreno comune: quello della sicurezza, della stabilità e del controllo utente. Gli ultimi aggiornamenti di Chrome e Firefox segnano un’evoluzione significativa, ciascuno a modo suo: da un lato Google rafforza la struttura tecnica con patch critiche e miglioramenti multipiattaforma, dall’altro Mozilla ridefinisce la gestione della privacy introducendo profili separati per ambiti personali e professionali.
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Aggiornamenti Chrome: sicurezza e stabilità multipiattaforma
Google rilascia la versione 141 di Chrome per Android, desktop, iOS e ChromeOS, consolidando la propria posizione come browser di riferimento grazie a un ciclo di aggiornamenti sempre più agile e coordinato. L’obiettivo è ridurre vulnerabilità e ottimizzare le prestazioni su ogni piattaforma, garantendo esperienze coerenti e sicure. Su Android, Chrome raggiunge la versione 141.0.7390.70, disponibile su Google Play con un rollout progressivo. L’aggiornamento introduce miglioramenti di stabilità e performance, correggendo bug condivisi con la versione desktop. Nessuna nuova feature visibile per l’utente, ma un consolidamento interno che rafforza l’affidabilità e previene crash frequenti.
Sul fronte desktop, la release stabile si attesta alle versioni 141.0.7390.65 e .66 per Windows e Mac, e .65 per Linux. L’update include tre fix di sicurezza rilevanti:
– CVE-2025-11458, un heap buffer overflow nel modulo Sync, segnalato da Raven del KunLun Lab, con premio da 4585 euro;
– CVE-2025-11460, un use after free in Storage, segnalato da Sombra;
– CVE-2025-11211, un out of bounds read in WebCodecs, identificato da Jakob Košir e premiato con 2751 euro.
Google ringrazia i ricercatori indipendenti per le segnalazioni e continua a utilizzare strumenti avanzati di testing come AddressSanitizer, MemorySanitizer e LibFuzzer, che contribuiscono a una protezione proattiva del codice. Sul canale Extended Stable, Chrome raggiunge la versione 140.0.7339.240, pensata per utenti enterprise che privilegiano la stabilità nel lungo periodo. Anche qui le patch garantiscono compatibilità e sicurezza, senza introdurre modifiche sostanziali all’interfaccia o alle funzionalità. Aggiornamenti importanti anche per ChromeOS, che riceve la build LTS 132.0.6834.245 (platform 16093.119.0), con correzioni di vulnerabilità ad alta severità. Tra le più rilevanti figurano CVE-2025-10201 (implementazione errata in Mojo), CVE-2025-10501 (use after free in WebRTC) e CVE-2025-10585 (type confusion in V8). Il programma LTS si conferma la scelta ideale per gli ambienti aziendali che necessitano di aggiornamenti mirati e prevedibili. Anche iOS riceve la versione 141.0.7390.69, pubblicata su App Store, con miglioramenti di stabilità e performance. Google ribadisce il suo impegno verso la trasparenza, invitando gli utenti a segnalare bug attraverso i canali ufficiali e mantenendo log Git pubblici che documentano ogni variazione di codice.
Firefox introduce i profili per la privacy
Sul fronte Mozilla, la novità più rilevante è il debutto dei profili utente separati in Firefox, una funzionalità pensata per migliorare la gestione delle identità digitali e ridurre il rischio di contaminazione dei dati tra attività personali, lavorative e scolastiche. A partire dal 14 ottobre, gli utenti desktop possono creare profili distinti, ciascuno con preferenze, estensioni, segnalibri, cronologia e login indipendenti. Questo approccio offre una soluzione elegante al problema della frammentazione delle identità online, permettendo di passare da un contesto all’altro senza log out o compromessi sulla privacy.

Mozilla pone l’accento sulla personalizzazione visiva: ogni profilo può avere colori, temi e avatar unici, consentendo di riconoscere facilmente l’ambiente di lavoro rispetto a quello personale. A differenza di altri browser che utilizzano account centralizzati per sincronizzare i dati, Firefox adotta una filosofia radicalmente opposta, evitando qualsiasi tracciamento degli utenti per scopi commerciali o pubblicitari.

La funzione non è ancora disponibile su mobile, ma il rollout graduale su desktop è accompagnato da una revisione profonda delle impostazioni di accessibilità. Mozilla ha collaborato con comunità di utenti con disabilità per garantire un design conforme e intuitivo, dimostrando una volta di più la propria attenzione etica e inclusiva.
Sicurezza e impatto sugli ecosistemi browser
Sia Google che Mozilla perseguono un obiettivo comune: rafforzare la fiducia nell’esperienza di navigazione. Nel caso di Chrome, ciò avviene attraverso un approccio tecnico centrato sulla resilienza del codice e sulla rapidità nel correggere exploit. In Firefox, invece, la priorità è proteggere la privacy e l’autonomia dell’utente, offrendo un modello alternativo al data-driven design dei concorrenti. Google affronta minacce complesse come use after free e type confusion, puntando sulla prevenzione tramite strumenti di analisi automatica e programmi di bug bounty sempre più strutturati. Mozilla, dal canto suo, risponde con una visione più umana della sicurezza, in cui il controllo dei dati personali diventa una componente dell’identità digitale. L’impatto combinato di questi aggiornamenti ridefinisce le aspettative verso i browser moderni: stabilità, trasparenza e protezione diventano parametri imprescindibili, mentre la competizione si sposta dal semplice rendering delle pagine web alla costruzione di ecosistemi affidabili e sostenibili.