Un attacco informatico senza precedenti ha colpito il National Time Service Center (NTSC) della Chinese Academy of Sciences, cuore del sistema temporale nazionale cinese e infrastruttura critica per comunicazioni, navigazione e difesa. Le autorità di Pechino hanno attribuito la responsabilità alla National Security Agency (NSA) statunitense, accusata di aver condotto un’operazione di spionaggio digitale mirata al Beijing Time, lo standard atomico che sincronizza l’intero ecosistema tecnologico del Paese. L’incidente, descritto dai media cinesi come “uno dei più gravi attacchi contro la sovranità tecnologica nazionale”, mette in luce la vulnerabilità dei sistemi tempo-frequenza globali, fondamentali per l’equilibrio delle comunicazioni e della navigazione satellitare. Il NTSC, con sede a Lintong, nei pressi di Xi’an, rappresenta il centro nevralgico della precisione temporale cinese, con una deviazione massima di soli 3 nanosecondi rispetto al tempo universale coordinato (UTC).
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Il ruolo del National Time Service Center

Fondato nel 1966 e precedentemente noto come Shaanxi Astronomical Observatory, il NTSC è l’unico istituto professionale cinese dedicato alla ricerca sul tempo e la frequenza. Il centro genera, mantiene e distribuisce gli standard TA(NTSC) e UTC(NTSC), su cui si basano telecomunicazioni, trasporti, difesa, energia e aerospazio. Le sue infrastrutture comprendono stazioni di servizio temporale a onde lunghe e corte, sistemi di monitoraggio orbitale e piattaforme di navigazione spaziale integrata. Questi servizi assicurano sincronizzazione precisa per industrie e istituzioni, garantendo stabilità tecnologica e operativa in settori ad alta sensibilità. L’istituto opera attraverso una rete di orologi atomici che si colloca al primo posto in Cina e al quarto nel mondo per stabilità e precisione. I suoi contributi al Temps Atomique International (TAI) lo rendono una delle colonne portanti della cooperazione scientifica globale sul tempo universale.
L’attacco e le accuse contro la NSA
Secondo le autorità cinesi, l’operazione avrebbe preso di mira i sistemi di generazione e trasmissione del Beijing Time, tentando di alterare o monitorare i segnali atomici sincronizzati che regolano infrastrutture critiche. Il sospetto è che l’obiettivo fosse raccogliere dati sensibili o provocare deviazioni minime ma significative in reti di comunicazione, navigazione satellitare e sistemi di difesa. L’attacco, condotto con tecniche avanzate di intrusione persistente, avrebbe sfruttato vulnerabilità nei canali di trasmissione a onde lunghe e nelle interfacce software del centro. Gli esperti cinesi ritengono che la NSA abbia utilizzato strumenti già impiegati in precedenti operazioni di cyberspionaggio contro infrastrutture asiatiche, tra cui il malware “Second Date” e vari exploit di tipo zero-day mirati a sistemi Linux e Unix scientifici. Il Ministero della Sicurezza Statale cinese (MSS) ha annunciato di aver neutralizzato la minaccia prima che l’attacco potesse compromettere la stabilità del sistema temporale nazionale. Tuttavia, le accuse contro gli Stati Uniti hanno già alimentato nuove tensioni diplomatiche, con Pechino che parla apertamente di “atto ostile nel dominio cibernetico” e di “interferenza nella sovranità tecnologica”.
L’importanza strategica del tempo atomico
Il controllo del tempo atomico non è solo una questione scientifica ma anche una risorsa geopolitica strategica. Tutte le reti digitali globali — dai pagamenti elettronici alla navigazione GPS — dipendono da riferimenti temporali estremamente precisi. Una deviazione di pochi nanosecondi può compromettere il posizionamento satellitare, alterare la trasmissione dati militare o influire sul coordinamento orbitale dei satelliti civili. Il NTSC mantiene un gruppo di orologi atomici al cesio e al rubidio, in grado di funzionare ininterrottamente per oltre 30 giorni con una stabilità di 2E-13τ-1/2, mentre i progetti in corso sul nuovo orologio ottico al stronzio promettono un livello di precisione ancora superiore. Questi progressi posizionano la Cina tra i Paesi leader nella scienza del tempo, insieme a Stati Uniti, Giappone e Unione Europea.
Innovazioni e difesa contro minacce future
Nonostante l’attacco, il NTSC ha continuato le proprie operazioni e rafforzato la cooperazione con altre agenzie di sicurezza e ricerca. Le nuove misure includono reti di trasferimento temporale quantistico, sistemi di monitoraggio in tempo reale delle deviazioni atomiche e firewall su reti tempo-frequenza per proteggere le comunicazioni interne. Sul piano scientifico, l’istituto ha intensificato la ricerca su trasferimenti di frequenza ad alta precisione, navigazione spazio-terrestre integrata e standard temporali quantistici, progetti che rientrano nel piano nazionale di sovranità digitale e autonomia tecnologica. Il NTSC contribuisce inoltre al Chinese Area Positioning System (CAPS), il corrispettivo interno del GPS, per ridurre la dipendenza da reti di sincronizzazione occidentali. Le autorità cinesi hanno sottolineato che l’attacco “non ha alterato la precisione del tempo nazionale” e che la deviazione rispetto all’UTC è rimasta entro i 3 nanosecondi, preservando la piena integrità del sistema. Tuttavia, l’episodio rappresenta un campanello d’allarme sulla guerra invisibile che si combatte nel cyberspazio, dove il controllo del tempo equivale al controllo delle infrastrutture globali.
Implicazioni geopolitiche
L’accusa formale contro la NSA segna una nuova escalation nelle tensioni cyber tra USA e Cina, che negli ultimi anni hanno coinvolto ambiti cruciali come semiconduttori, AI e telecomunicazioni. Pechino considera il cyberspazio una nuova frontiera della sovranità nazionale, mentre Washington continua a monitorare le reti scientifiche e industriali cinesi per timori legati alla sicurezza. Questo caso rafforza la determinazione cinese a sviluppare infrastrutture tecnologiche indipendenti, in particolare nei settori tempo-frequenza, navigazione satellitare e calcolo quantistico, elementi considerati fondamentali per l’autonomia digitale del Paese. L’attacco al NTSC non è solo un episodio di cyberwarfare, ma il simbolo di una sfida più ampia: chi controlla il tempo, controlla il mondo digitale.