Microsoft cela perdite consistenti nella sua partecipazione in OpenAI all’interno di una voce contabile opaca da 4,31 miliardi di euro, sollevando interrogativi sulla trasparenza dei bilanci e sulla sostenibilità a lungo termine degli investimenti in intelligenza artificiale. Mentre Sam Altman prevede che l’AI eliminerà i “lavori finti” e ridefinirà la produttività globale, una collaborazione tra Generative Machine e Aibuild mostra come l’AI possa già progettare una stampante 3D desktop a 5 assi, segnando un salto tecnologico nella manifattura.
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Relazione finanziaria tra Microsoft e OpenAI
Secondo le analisi finanziarie, Microsoft avrebbe impegnato 12,61 miliardi di euro in OpenAI, ma nel bilancio ufficiale il valore contabile residuo è inferiore a 5,5 miliardi. La differenza, pari a perdite non dichiarate, è nascosta nella categoria “other, net”, che raccoglie spese non specificate. Le regole contabili GAAP impongono alle aziende con partecipazioni di rilievo di nominare le controparti e di indicare la natura delle transazioni, ma Microsoft evita di citare OpenAI come “parte correlata”, oscurando così la reale portata delle perdite. Le perdite azzerano di fatto il valore della partecipazione diretta, impedendo ulteriori svalutazioni in assenza di nuovi fondi. Tuttavia, la valutazione di OpenAI, stimata a 458,5 miliardi di euro in una recente vendita secondaria, assegna a Microsoft un valore economico implicito superiore a 91,7 miliardi di euro, creando un contrasto evidente tra realtà contabile e mercato. Questa discrepanza alimenta dubbi tra gli analisti sulla reale struttura della partnership e sull’impatto delle spese legate all’infrastruttura AI, che comprendono i costi per modelli come GPT-4 e Codex, integrati in Azure e Microsoft 365 Copilot. L’assenza di trasparenza mina la fiducia degli investitori e potrebbe pesare sui risultati trimestrali, previsti per il 29 ottobre 2025, in cui gli osservatori attendono chiarezza sulla gestione dei costi AI.
Sam Altman e la fine dei “lavori finti”
Durante il DevDay di OpenAI, Sam Altman ha definito l’AI uno strumento destinato a “eliminare i lavori non reali”. Il CEO ha paragonato molte attività d’ufficio contemporanee ai compiti burocratici senza valore descritti da David Graeber nei “bullshit jobs”: riunioni inutili, report mai letti e processi di conformità privi di impatto. Altman sostiene che l’intelligenza artificiale automatizzerà queste mansioni ripetitive e di scarsa utilità, liberando tempo e risorse umane per attività creative e produttive. “Un contadino del passato – ha dichiarato – non considererebbe molti lavori moderni come reali. L’AI ci costringe a ridefinire cosa significhi lavorare.” Gli studi confermano la percezione: solo il 5% dei lavoratori europei ritiene il proprio impiego inutile, ma negli Stati Uniti la cifra sale al 20%, a causa di cattive gestioni e culture aziendali basate sulla burocrazia. Altman immagina un futuro in cui l’AI riduca l’overhead organizzativo, permettendo economie più snelle e orientate al valore. Tuttavia, riconosce i rischi di disoccupazione tecnologica e suggerisce soluzioni come il reddito universale di base (UBI) e la riqualificazione professionale per i nuovi ruoli legati alla gestione e supervisione dell’AI.
Innovazione nella stampa 3D con AI generativa
Parallelamente ai dibattiti sul lavoro, l’AI trova applicazioni concrete nella manifattura. La startup Generative Machine, in collaborazione con la britannica Aibuild, ha sviluppato Onyx, la prima stampante 3D desktop a 5 assi interamente progettata con intelligenza artificiale generativa. La macchina supera i limiti tradizionali dei sistemi a 3 assi, introducendo un ugello orientabile che si muove in cinque direzioni, permettendo la stampa non conformale di oggetti complessi senza supporti aggiuntivi. Questo approccio migliora la resistenza meccanica, l’adesione tra strati e la qualità estetica delle parti stampate.

Il software di Aibuild utilizza slicing parametrico e toolpath generativi, ottimizzando automaticamente i movimenti per ridurre tempi e sprechi. Il risultato è una produzione più efficiente, accessibile e adatta a ingegneri, designer e laboratori indipendenti. Onyx debutterà al Formnext Expo di Francoforte, previsto per il 18 novembre 2025, come dimostrazione del potenziale della sinergia tra AI e robotica industriale.
L’AI in questo contesto diventa un co-progettista, capace di esplorare soluzioni geometriche e strutturali che superano i limiti dell’intuizione umana. Il progetto evidenzia come l’intelligenza artificiale possa democratizzare la manifattura avanzata, portando capacità un tempo riservate all’industria aerospaziale nei laboratori domestici.
Implicazioni economiche e sociali dell’intelligenza artificiale
Le tre dimensioni di questo scenario — finanziaria, lavorativa e tecnologica — mostrano la doppia natura dell’AI: da un lato, una fonte di trasformazione radicale e, dall’altro, un terreno di ambiguità e rischio. Microsoft nasconde perdite miliardarie ma continua a investire nella corsa verso l’AGI, mentre OpenAI accelera sulla produttività automatizzata che potrebbe ridefinire l’occupazione globale. La collaborazione industriale per la stampa 3D dimostra che l’AI non è solo software ma una leva fisica di innovazione. In un’economia sempre più guidata dai modelli generativi, la linea tra capitale umano e macchina diventa più sottile. Altman auspica un futuro dove l’AI sostituisca il “lavoro inutile” e potenzi quello essenziale; Microsoft, invece, deve dimostrare che l’intelligenza artificiale può anche generare valore reale, non solo contabile.
