Gli smartphone moderni sono davvero impermeabili?

di Redazione
0 commenti

Gli smartphone moderni offrono resistenza all’acqua sempre più avanzata, ma non possono essere considerati completamente impermeabili. Le certificazioni IP67 e IP68 indicano protezione da polvere e acqua solo in condizioni di laboratorio, e non garantiscono sicurezza assoluta contro liquidi come cloro, sale o sapone. Le guarnizioni e i sigillanti adesivi integrati dai produttori proteggono i dispositivi da immersioni brevi e controllate, ma con l’usura e le riparazioni questa protezione tende a degradarsi. Dispositivi come Samsung Galaxy S24 e iPhone 15 raggiungono livelli di immersione rispettivamente fino a 1,5 metri e 6 metri per 30 minuti, ma le garanzie escludono danni da acqua, proprio per l’imprevedibilità delle condizioni reali. La differenza tra “resistente” e “impermeabile” resta quindi cruciale per evitare malintesi e danni costosi.

Certificazioni IP: cosa significano per gli smartphone

Classificazione IP Protezione dalla polvere Resistenza all’acqua Uso tipico
IP67 Protezione completa contro la polvere Immersione fino a 1 metro per 30 minuti Pioggia, schizzi, immersioni brevi
IP68 Protezione completa contro la polvere Immersione oltre 1 metro (profondità variabile secondo il produttore) Immersione prolungata o in acque più profonde

Le certificazioni IP67 e IP68 definiscono i livelli di protezione di uno smartphone o dispositivo elettronico contro polvere e acqua. La sigla “IP” (Ingress Protection) indica lo standard internazionale IEC 60529, dove il primo numero misura la resistenza alla polvere e il secondo quella ai liquidi. I dispositivi IP67 resistono a pioggia e immersioni brevi, mentre gli IP68 garantiscono una protezione superiore, ideale per immersioni prolungate o condizioni ambientali più estreme.

Le certificazioni IP (Ingress Protection) rappresentano lo standard internazionale che quantifica la protezione di un dispositivo contro polvere e acqua. Il primo numero indica la resistenza alla polvere (da 0 a 6), mentre il secondo misura la protezione dall’acqua (da 0 a 9). Un dispositivo IP67 resiste a immersioni fino a 1 metro per 30 minuti, mentre IP68 estende la profondità oltre 1 metro, in genere fino a 1,5 o 6 metri a seconda del produttore. Questi test vengono condotti con acqua dolce in ambienti controllati, ma nella vita reale fattori come cloro, sale o sapone compromettono le sigillature. Le guarnizioni attorno alle porte USB o ai jack audio vengono testate rigorosamente prima del lancio, ma l’esposizione prolungata o le riparazioni successive ne riducono l’efficacia. Le certificazioni IP restano un riferimento affidabile, ma non proteggono da situazioni estreme o prolungate.

Miti comuni sulla resistenza all’acqua

Galaxy S24 Plus
Galaxy S24 Plus

Molti utenti credono che gli smartphone siano impermeabili a ogni tipo di liquido, ma si tratta di un mito alimentato da marketing e fraintendimenti. La resistenza all’acqua è limitata e dipende da condizioni precise. L’usura quotidiana, l’apertura delle porte di ricarica e gli sbalzi di temperatura compromettono nel tempo le guarnizioni. Liquidi come caffè, succhi o bevande zuccherate possono filtrare facilmente e danneggiare i circuiti interni. Cadute o urti invisibili possono rompere sigillature, rendendo vano il rating IP. Anche interventi di riparazione non ufficiali compromettono l’aderenza dei sigillanti originali. Il diffuso metodo del riso per asciugare un telefono bagnato è inefficace: assorbe solo l’umidità superficiale e può lasciare residui. Gel di silice e prodotti di asciugatura specifici sono molto più efficaci, mentre l’uso di asciugacapelli o fonti di calore dirette causa danni ai componenti elettronici. Le aziende chiariscono nei propri siti che resistente non significa impermeabile, ma i miti persistono e spesso riducono la longevità dei dispositivi.

Esempi di resistenza nei brand principali

Screenshot 2024 11 06 085854
Gli smartphone moderni sono davvero impermeabili? 9

Samsung e Apple dominano il mercato con i livelli più alti di resistenza all’acqua. La serie Galaxy S24 è certificata IP68, permettendo immersioni fino a 1,5 metri per 30 minuti, mentre i modelli Galaxy Z Fold e Flip usano lo standard IPX8, che garantisce protezione dall’acqua ma non dalla polvere, a causa del design pieghevole con cerniera. La serie Galaxy A offre invece varianti IP67 per il segmento medio, mentre i modelli entry-level spesso ne sono privi. L’iPhone 15 di Apple condivide la certificazione IP68, ma spinge la profondità fino a 6 metri, dimostrando un’efficacia superiore in test di laboratorio. Tuttavia, sia Apple sia Samsung escludono dalla garanzia i danni causati da liquidi, a conferma che la resistenza non equivale a impermeabilità. Entrambe le aziende continuano a migliorare materiali e tecnologie per sigillare porte e componenti interni, riducendo i rischi senza compromettere il design.

Cosa fare se lo smartphone si bagna

iphone 17 pro
iphone 17 pro

In caso di contatto con acqua, la prima azione fondamentale è spegnere immediatamente il dispositivo e rimuovere custodie e accessori. Il telefono va asciugato con un panno morbido, evitando scuotimenti o fonti di calore diretto. Il dispositivo deve essere lasciato in un ambiente asciutto per almeno 24-48 ore, preferibilmente con buste di gel di silice per favorire l’assorbimento dell’umidità. Una volta asciutto, è necessario verificare che le porte siano completamente prive di residui prima di collegarlo alla corrente. La carica di un dispositivo ancora umido può causare cortocircuiti irreversibili. In caso di malfunzionamenti, è consigliabile rivolgersi a centri di assistenza autorizzati, che dispongono di strumenti per la diagnosi e il ripristino delle sigillature. Evitare improvvisazioni e calore eccessivo è essenziale per limitare i danni interni e salvaguardare la durata del dispositivo.

Come prevenire danni da acqua

La prevenzione rimane la strategia più efficace. Gli esperti raccomandano di usare custodie impermeabili certificate durante attività a rischio come sport acquatici, escursioni o uso sotto la pioggia. È buona norma evitare l’uso del telefono in ambienti umidi come piscine, bagni o cucine, dove schizzi e vapore possono infiltrarsi nelle aperture. La manutenzione periodica delle custodie e delle guarnizioni mantiene intatta l’efficacia della protezione. Le assicurazioni per danni accidentali rappresentano un’opzione utile per chi lavora in ambienti esposti. Pulire regolarmente porte e griglie da polvere e detriti aiuta a conservare la tenuta originale. I produttori forniscono linee guida chiare per l’uso sicuro dei dispositivi e incoraggiano abitudini consapevoli. Comprendere il significato delle certificazioni IP e adottare pratiche di uso prudente permette di preservare a lungo la funzionalità e la sicurezza dei propri smartphone.