YouTube TV rifiuta richiesta Disney per ABC in Election Day

di Redazione
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Il blackout tra YouTube TV e Disney si intensifica a ridosso dell’Election Day negli Stati Uniti, dopo che Google ha respinto la richiesta di Disney di ripristinare temporaneamente il canale ABC per la copertura elettorale. La piattaforma streaming di Google ha proposto invece un accordo indefinito che avrebbe riattivato sia ABC che ESPN per l’intera durata dei negoziati, ma Disney ha rifiutato. La disputa, iniziata con la scadenza del contratto il 30 ottobre, ha portato al blackout di 21 canali, inclusi quelli di punta del gruppo come Marvel, Star Wars ed ESPN, e all’escalation delle tensioni tra due giganti dei media.

Origini del conflitto

Il disaccordo nasce dal mancato rinnovo dell’accordo di distribuzione tra YouTube TV e Disney entro la mezzanotte del 30 ottobre. L’interruzione ha rimosso tutti i 21 canali Disney dal bouquet di YouTube TV, colpendo milioni di abbonati e lasciando senza copertura eventi sportivi come il Monday Night Football. In risposta, Google ha temporaneamente ridotto il prezzo mensile dell’abbonamento di 9,17 euro, mentre Disney ha ribadito di voler tutelare il pubblico e i propri contenuti. La divergenza principale riguarda gli aumenti tariffari richiesti da Disney, che Google ha definito “eccessivi” rispetto al calo di ascolti di diversi canali del gruppo. Disney sostiene invece che YouTube TV stia sfruttando la propria posizione dominante per imporre condizioni sfavorevoli ai fornitori di contenuti. L’acquisizione di Fubo da parte di Disney, che rafforza la piattaforma Hulu Live TV, è stata interpretata da Google come una mossa strategica per aumentare la pressione competitiva nel mercato streaming.

Negoziati e accuse reciproche

Le trattative tra i due colossi si sono rapidamente trasformate in uno scontro pubblico. Dirigenti di YouTube TV hanno descritto Disney come “aggressiva e irragionevole”, accusandola di voler imporre bundle obbligatori di canali con scarso seguito. Disney, dal canto suo, accusa Google di distorcere la narrativa per giustificare la mancata firma e di “sfruttare il proprio potere di mercato per ridurre la concorrenza”. Le due parti avevano già affrontato un conflitto simile nel 2021, risolto dopo pochi giorni, ma l’attuale stallo è più grave perché coinvolge eventi sportivi ed elettorali di rilievo, con impatti diretti sulle audience e sulle campagne pubblicitarie.

Impatto sui canali e sugli utenti

Il blackout ha avuto ripercussioni significative: gli abbonati a YouTube TV non hanno potuto accedere a ESPN durante il Monday Night Football del 3 novembre, né ad ABC per la copertura in diretta delle elezioni il giorno successivo. Il blocco include anche canali come FX, National Geographic e Freeform. Google ha indicato ai propri utenti fonti alternative per seguire l’Election Day, suggerendo la visione su canali YouTube gratuiti, tra cui ABC News, che vanta oltre 19 milioni di iscritti. Disney ha definito “deludente” la scelta di Google, sostenendo che il temporaneo ripristino di ABC sarebbe stato nell’interesse pubblico. YouTube TV, però, ha spiegato di aver negato la richiesta per evitare “confusione” tra gli abbonati in caso di un ripristino limitato a un solo giorno.

Rimozione dei contenuti da Google services

La tensione è esplosa ulteriormente quando Disney ha rimosso film e serie dai servizi Google, tra cui Google TV, YouTube e Google Play Movies. Le ricerche di titoli come The Avengers, Star Wars o Encanto restituiscono ora pagine senza opzioni di acquisto o noleggio, mentre contenuti per famiglie e franchise Marvel risultano disponibili solo su Disney+. Produzioni appartenenti al catalogo 20th Century Fox sono state eliminate, incluse quelle precedenti all’acquisizione da parte di Disney. Solo film non appartenenti al gruppo, come Jurassic Park, rimangono accessibili. Gli utenti segnalano pulsanti “Buy” disattivati e link non funzionanti su YouTube, a testimonianza del deterioramento delle relazioni commerciali tra le due società.

Richiesta per Election Day e contro-offerta di Google

Disney ha tentato un gesto di compromesso, chiedendo di riattivare solo ABC per un giorno, il 4 novembre, durante le elezioni presidenziali. Google ha respinto l’offerta, proponendo invece un ripristino totale e prolungato di ABC ed ESPN fino alla conclusione delle trattative. La proposta è stata giudicata “sproporzionata” da Disney, che ha ribadito la propria disponibilità a garantire solo una finestra temporale per “ragioni di interesse pubblico”. YouTube TV ha mantenuto la posizione, sostenendo che la copertura elettorale fosse comunque assicurata da “decine di fonti alternative” su YouTube, NBC e altre reti. Secondo Google, un ritorno temporaneo di ABC avrebbe potuto generare disservizi tecnici e confusione per gli utenti.

Alternative e prospettive future

Nel frattempo, gli utenti cercano soluzioni alternative: Hulu Live TV, controllato da Disney, offre accesso completo a ABC ed ESPN, mentre Peacock e Amazon Prime Video fungono da opzioni per film e intrattenimento. YouTube TV compensa con sconti temporanei e l’offerta di contenuti gratuiti su YouTube principale. Gli analisti del settore vedono nella disputa un simbolo del declino del modello pay-TV tradizionale, sempre più sostituito da piattaforme a consumo personalizzato. Disney punta a consolidare il proprio ecosistema chiuso basato su Disney+ e Hulu, mentre Google cerca di mantenere YouTube TV competitiva senza aumenti di prezzo. Il futuro dell’accordo resta incerto. L’atteggiamento fermo di YouTube TV potrebbe spingere Disney a negoziare termini più flessibili, ma nel frattempo milioni di utenti rimangono nel limbo, con l’accesso ai contenuti Disney sospeso a tempo indeterminato.