Arresti per truffe cripto da oltre 600 milioni di euro

di Redazione
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Eurojust coordina una vasta operazione internazionale che porta all’arresto di nove sospetti coinvolti in una rete di truffe su criptovalute responsabile di un volume illecito superiore a 600 milioni di euro. L’azione, pianificata dalla sede Eurojust de L’Aia, unisce le forze di Francia, Belgio, Cipro, Germania e Spagna, segnando uno dei più importanti colpi mai inferti al riciclaggio di denaro digitale in Europa. Le autorità europee sequestrano oltre 1,5 milioni di euro in contanti, conti bancari e criptovalute, smantellando una rete transnazionale che gestiva decine di piattaforme di investimento fasulle e operava con struttura aziendale simulata.

Operazione sincronizzata contro rete criminale

Le operazioni si svolgono il 27 e 29 ottobre 2025 in tre Paesi europei, con un intervento simultaneo che impedisce ai sospetti di fuggire o distruggere prove. Eurojust coordina in tempo reale le azioni dalla propria sede, garantendo sincronizzazione e tempestività. Le indagini partono da denunce di cittadini truffati in Francia e Belgio, dove le autorità decidono di creare un team investigativo congiunto (JIT) per scambiare informazioni sensibili e accelerare le verifiche finanziarie. Il network criminale viene localizzato attraverso un lavoro congiunto di intelligence che coinvolge la Gendarmerie Nationale francese, la Polizia giudiziaria federale belga, la Polizia nazionale spagnola, la Polizia criminale tedesca e l’unità antiriciclaggio MOKAS di Cipro. L’intera operazione è condotta sotto la supervisione legale di procuratori e giudici di Eurojust, che assicurano il rispetto delle procedure giuridiche transfrontaliere. I nove sospettati vengono arrestati in Cipro, Germania e Spagna, ponendo fine a un circuito di frodi che aveva danneggiato migliaia di investitori europei.

Dettagli su arresti e sequestri

Le forze dell’ordine eseguono perquisizioni simultanee in più residenze e uffici, recuperando dispositivi elettronici, documenti bancari, wallet digitali e denaro contante nascosto. Le indagini confermano che la rete utilizzava una catena multilivello di trasferimenti per riciclare i fondi, mescolando asset puliti con proventi criminali. Le autorità congelano 800.000 euro in conti correnti, confiscano 415.000 euro in criptovalute e rinvengono 300.000 euro in contanti in diversi nascondigli. Il sequestro dei wallet digitali rappresenta un passo decisivo, perché consente di tracciare le transazioni blockchain e identificare altri nodi del network. L’operazione blocca così flussi illeciti che alimentavano nuove truffe. Gli arrestati affrontano accuse di frode aggravata e riciclaggio internazionale, mentre le prove digitali raccolte delineano un’organizzazione sofisticata con centri operativi in Cipro e ramificazioni in Germania e Spagna. Eurojust conferma che parte dei fondi sequestrati sarà destinata a risarcire le vittime dopo la chiusura del procedimento penale.

Struttura della rete di truffe su criptovalute

La rete criminale costruisce decine di piattaforme di investimento false, create per apparire legittime e altamente redditizie. Gli operatori pubblicizzano guadagni rapidi e profitti garantiti, utilizzando interfacce grafiche realistiche e dati di mercato falsificati. Quando le vittime depositano criptovalute come Bitcoin o Ethereum, gli importi vengono immediatamente trasferiti verso wallet controllati dai membri della rete, rendendo impossibile qualsiasi rimborso. Le attività operative principali si concentrano a Cipro, dove si gestiscono le infrastrutture digitali, mentre la Spagna ospita le squadre di marketing incaricate di attrarre nuovi investitori attraverso campagne pubblicitarie e contatti diretti. In Germania, invece, avviene la fase cruciale di conversione degli asset digitali in valuta fiat tramite exchange non regolamentati. Le autorità stimano che in pochi anni la rete abbia accumulato oltre 600 milioni di euro, utilizzando una struttura piramidale che reinvestiva parte dei fondi rubati in nuove operazioni fraudolente.

Metodi di reclutamento e inganno delle vittime

Gli investigatori ricostruiscono le tecniche di manipolazione psicologica impiegate per convincere le vittime. I truffatori diffondono pubblicità su social network e siti web finanziari, sponsorizzando offerte che promettono “rendimento garantito” e “opportunità limitate nel tempo”. A queste campagne si aggiungono chiamate a freddo da parte di finti consulenti finanziari, spesso con perfetta padronanza della lingua della vittima, che assicurano assistenza personalizzata e accesso privilegiato ai mercati crypto. La rete diffonde anche articoli di notizie falsi e video manipolati che mostrano presunti endorsement da parte di imprenditori o celebrità. Le piattaforme create dai criminali simulano in tempo reale la crescita del capitale investito, mostrando profitti virtuali che spingono le vittime a depositare ulteriori somme. Quando tentano di prelevare, si trovano di fronte a blocchi tecnici o a richieste di commissioni aggiuntive che preludono alla scomparsa definitiva dei fondi. Le perdite medie superano le decine di migliaia di euro per investitore, con casi documentati di famiglie che hanno perso tutti i risparmi accumulati.

Ruolo delle autorità e cooperazione internazionale

L’operazione evidenzia il ruolo cruciale di Eurojust nella lotta contro i crimini cibernetici transnazionali. L’agenzia europea, con sede all’Aia, ha istituito un Joint Investigation Team (JIT) tra Francia e Belgio, cui si sono aggiunti Cipro, Germania e Spagna, per garantire un coordinamento diretto tra forze di polizia e magistrature. Questo approccio consente uno scambio immediato di prove digitali e informazioni bancarie, accelerando la risposta investigativa e riducendo i tempi giudiziari. Dalla sede centrale, Eurojust supervisiona le traduzioni legali, i mandati europei di arresto e l’esecuzione dei sequestri internazionali, assicurando che tutte le procedure siano conformi al diritto UE. Le autorità coinvolte riconoscono il modello operativo come un esempio di cooperazione giudiziaria integrata, destinato a diventare il riferimento per future indagini sul cyber-lavaggio di denaro e frodi crypto.

Impatto e prospettive future

L’operazione segna una vittoria significativa per la sicurezza finanziaria dell’Unione Europea, dimostrando che un approccio coordinato può colpire efficacemente reti criminali transnazionali. Le vittime ottengono un primo passo verso la giustizia, grazie al recupero di parte dei fondi e alla possibilità di partecipare ai procedimenti di risarcimento. Le autorità avvertono tuttavia che le truffe crypto continuano a evolversi. Eurojust e gli stati membri pianificano l’adozione di strumenti di tracciamento blockchain avanzati e l’ampliamento della formazione specialistica per investigatori e magistrati. La Commissione Europea prepara inoltre nuove normative per rafforzare i controlli sugli exchange non regolamentati e sulle piattaforme di investimento non certificate, con l’obiettivo di prevenire future ondate di frodi digitali.