Google lancia Gemini 3 e inaugura una nuova era dell’AI multimodale integrata nei suoi prodotti

di Redazione
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Google Gemini 3

La presentazione di Gemini 3 segna per Google un salto strutturale nella propria strategia AI, con un modello di terza generazione che punta su ragionamento avanzato, multimodalità nativa, tool use affidabile, contesto esteso e un’integrazione profonda nell’ecosistema Search, Maps, Android, Scholar e nei servizi destinati a imprese e sviluppatori. Il lancio del modello coincide con un ampliamento globale della capacità di ricerca, grazie all’apertura di nuovi centri AI come il lab di Singapore e all’espansione delle collaborazioni in Polonia. La piattaforma API aggiornata, i nuovi strumenti client-side e le funzionalità agentiche in preview ridisegnano le possibilità applicative dell’AI Google, mentre soluzioni come la verifica dell’età risk-based, l’archiviazione RCS enterprise e nuove funzioni in Maps e Search mostrano come l’azienda voglia coniugare innovazione e responsabilità. In parallelo, il programma Accelerator, Google Scholar Labs e le iniziative educative consolidano un ecosistema dove l’AI diventa un motore di crescita economica e sociale, premiando nel frattempo le migliori app e giochi del 2025 su Google Play.

Lancio di Gemini 3 e nuove capacità avanzate

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Google introduce Gemini 3 come modello AI di nuova generazione progettato per eccellere in attività complesse, combinando ragionamento strutturato, codifica agentica, multimodalità profonda e finestre di contesto estese. Il modello raggiunge prestazioni di punta in benchmark come LMArena, dove registra 1501 Elo, e in GPQA Diamond, dove tocca il 91,9%, superando la generazione precedente in compiti di logica, coding multi-step e comprensione video dettagliata. Questa evoluzione pone Gemini 3 in una categoria distinta, capace di rispondere in modo più coerente a richieste articolate senza necessità di prompt ripetitivi.

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La concezione di Gemini 3 ruota attorno alla capacità di operare come modello multimodale nativo, analizzando testo, immagini, video e contesto storico con una fluidità pensata per supportare applicazioni in tempo reale. Il modello mostra un miglioramento significativo nel tool use, segnando il 54,2% su Terminal-Bench 2.0, e si distingue nella manipolazione di video ad alto frame-rate, catturando micro-eventi che richiedono un’attenzione temporale ravvicinata. Il suo ragionamento matematico raggiunge livelli definiti “PhD-level” da Google stessa, con un sorprendente 23,4% su MathArena Apex, per un settore considerato altamente selettivo.

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La nuova interfaccia API offre agli sviluppatori diversi parametri per bilanciare costi, latenza e profondità del ragionamento, includendo un livello thinking personalizzabile e controlli sulla risoluzione media per contenuti visivi. La disponibilità immediata per gli abbonati AI Pro e Ultra negli Stati Uniti consente a utenti consumer e imprese di sfruttare da subito le capacità del modello, mentre Vertex AI e Gemini Enterprise offrono scalabilità per deployment complessi in contesti corporate.

L’espansione di Gemini 3 include anche un primo sguardo a Gemini 3 Deep Think, un’estensione del modello che raggiunge il 41% su Humanity’s Last Exam, orientato alla ricerca avanzata e al reasoning strutturale multi-livello. Google accompagna il rollout con una model card completa, includendo valutazioni di sicurezza contro prompt injection, misuse e scenari di rischio emergenti, segnalando un equilibrio tra potenza computazionale e protezioni etiche.

Integrazione di Gemini 3 nell’ecosistema Search, Maps e app Google

Il cuore dell’evoluzione di Gemini 3 è la sua integrazione diretta nei prodotti Google più diffusi. In Search, la nuova AI Mode instrada automaticamente le query complesse verso Gemini 3, generando layout visivi dinamici, schede interattive e strumenti come simulatori fisici, comparatori finanziari o analizzatori di scenari. Gli utenti possono manipolare variabili in tempo reale, attivare simulazioni o eseguire calcoli complessi senza lasciare la pagina, grazie al fan-out che scandaglia ampi corpus e riduce la necessità di ricerca manuale. Questa struttura inizia con gli abbonati AI Pro e Ultra, per poi espandersi su più larga scala.

Nell’app Gemini, l’esperienza si trasforma in un ambiente generativo immersivo con interfacce dinamiche, viste a schermo intero e una nuova cartella My Stuff, che raggruppa contenuti, progetti e materiali prodotti. Il nuovo Gemini 3 Agent amplia la funzionalità agentica introducendo automazioni multi-step integrate con Calendar, Gmail e strumenti Google: organizza inbox, programma appuntamenti o ricerca opzioni di viaggio rispettando limiti di budget, tutto sotto controllo utente via conferme contestuali.

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In Shopping, Gemini 3 consulta oltre 50 miliardi di prodotti, creando tabelle di comparazione pronte all’uso e offering in tempo reale. In Maps, arriva il nuovo sistema di consigli avanzati Gemini Tips, che riassume informazioni come dress code, parcheggi, percorsi consigliati e feedback ricorrenti dai visitatori. La nuova tab Explore, disponibile globalmente, consolida sugli stessi schermi contenuti da fonti come Lonely Planet e Viator, semplificando la scoperta di luoghi e attività.

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Per la mobilità elettrica, Android Auto sfrutta modelli di previsione che analizzano dati storici per stimare la disponibilità futura dei caricatori EV, ampliando l’affidabilità delle informazioni in scenari ad alta variabilità. Le nuove recensioni anonime in Maps permettono l’uso di nickname, limitando esposizione identitaria e rafforzando la fiducia degli utenti in ambienti ad alto rischio di scraping.

Espansioni globali di Google AI e collaborazioni accademico-istituzionali

L’espansione della ricerca AI non si limita ai modelli: Google annuncia l’apertura di un lab DeepMind a Singapore, dedicato allo sviluppo di capacità linguistiche e culturali in Asia-Pacifico. L’obiettivo è accelerare progetti locali e costruire una comunità scientifica interoperabile che contribuisca allo sviluppo globale dei modelli generativi. In parallelo, l’iniziativa Research@Poland riunisce ricercatori, aziende e istituzioni per affrontare sfide reali tramite AI, dalla salute pubblica alla risposta ai disastri, fino alla mappatura cerebrale ad alta precisione.

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L’azienda introduce anche un nuovo sistema di verifica dell’età risk-based, basato su architetture di machine learning che inferiscono l’età in modo probabilistico, evitando scansioni ID invasive o soluzioni obbligatorie che escludono utenti senza documenti. La tecnologia zero-knowledge proof, portata in open-source, consente verifiche distribuite che proteggono privacy e dati sensibili, con un effetto diretto su YouTube e Google Play.

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Android Enterprise aggiunge una funzione chiave per il mondo aziendale: l’archiviazione RCS conforme su dispositivi Pixel. L’integrazione con applicazioni terze come Celltrust mantiene la crittografia end-to-end, ma consente alle imprese soggette a requisiti di compliance di archiviare messaggi in modo regolamentato. Il sistema notifica i dipendenti quando il logging è attivo, garantendo trasparenza operativa.

Iniziative educative, supporto startup e AI per la ricerca

Google rafforza il proprio impatto sociale attraverso programmi dedicati alla formazione, alla ricerca e al sostegno delle startup. Google Scholar Labs introduce strumenti AI in grado di analizzare domande di ricerca complesse e identificare paper rilevanti, sintetizzando argomenti chiave e generando riferimenti metodologici. L’uso iniziale è limitato a utenti selezionati ma segna un passo significativo verso una discovery accademica assistita.

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Dal 2016, l’Accelerator Program supporta oltre 1700 startup, che hanno raccolto 28,6 miliardi di euro e creato 109.000 posti di lavoro in 87 Paesi. Le cohort regionali affrontano problemi locali, dall’energia rinnovabile in Africa alla fintech in India, mentre il report 2025 evidenzia una crescita sostenuta degli unicorni in America Latina e Asia. L’azienda annuncia una nuova call per founder, offrendo mentorship Googler e risorse AI equity-free. In Colorado, l’hackathon Impact porta 70 studenti a sviluppare soluzioni energetiche tramite Gemini, con prototipi come marketplace intelligenti per caricatori EV basati su AI. Il governatore Polis partecipa come ospite, sottolineando il ruolo della tecnologia nel risolvere sfide infrastrutturali e climatiche.

Premi Google Play 2025 e cultura digitale

Il panorama culturale su Google Play vede Focus Friend, app creata da Hank Green, premiata come miglior app 2025 per la sua capacità di aiutare utenti a ritrovare concentrazione attraverso tecniche di presenza e mindful productivity. Il miglior gioco è Pokémon TCG Pocket, celebrato per un’esperienza digitale che riproduce fedelmente la tensione fisica dell’apertura dei pacchetti e la strategia delle carte. I premi multi-device includono Luminar Photo Editor per editing AI avanzato e Disney Speedstorm per il gaming cross-platform ad alta intensità. Le categorie librarie premiano titoli come The Raven Scholar e This American Woman, rafforzando la presenza di ebook e audiobook su Play. Il settore kids valorizza opere come Wind Watchers, che educa all’osservazione ambientale, e Very Bad at Math, che trasforma difficoltà matematiche in una narrazione divertente. Gemini 3 rappresenta per Google un cambio di scala tecnologico che unisce un modello di ragionamento avanzato a un’integrazione nativa nei prodotti consumer, nelle app aziendali, nella compliance e nei servizi di ricerca. La capacità di operare sui dati multimodali, di gestire agenti multi-step e di espandere le sue funzionalità a livello globale dimostra come il nuovo ciclo AI stia già modellando ecosistemi complessi, dalla mobilità alle startup, dalla ricerca alle infrastrutture digitali. L’architettura risk-based per la verifica dell’età e l’archiviazione RCS enterprise rafforzano la dimensione responsabile della piattaforma, mentre Search, Maps e Scholar evidenziano un futuro dove l’AI non solo risponde, ma guida attivamente l’esperienza utente.