Sommario
Apple ha intensificato le proprie strategie su più fronti nel panorama tecnologico del 2025. Da un lato, sta sviluppando un’alternativa a ChatGPT con modelli linguistici avanzati e una nuova versione dell’app Shortcuts integrata con Apple Intelligence. Dall’altro, ha intrapreso una battaglia legale contro le regole europee sulla interoperabilità imposte dal Digital Markets Act (DMA). La direzione presa da Apple evidenzia un crescente interesse per l’intelligenza artificiale generativa, la difesa dell’ecosistema chiuso e il potenziamento della produttività tramite automazione.
Apple sviluppa un rivale di ChatGPT con modelli fino a 150 miliardi di parametri
Secondo quanto riportato da Bloomberg, Apple sta testando internamente modelli linguistici di varie dimensioni, tra cui uno da 150 miliardi di parametri ospitato nel cloud, destinato a competere con le versioni più recenti di ChatGPT. Questo modello, significativamente più potente di quelli da 3 miliardi di parametri attualmente previsti per l’uso on-device, viene testato tramite uno strumento chiamato Playground, che ha prodotto benchmark comparabili con le prestazioni dei principali LLM esistenti.
Nonostante ciò, Apple deve ancora affrontare problematiche critiche come le hallucinations (risposte errate ma plausibili) e divisioni interne tra i dirigenti riguardo l’approccio etico e tecnico allo sviluppo. La società sta anche sviluppando un chatbot chiamato “Knowledge”, progettato per accedere in tempo reale a fonti web, sintesi di contenuti e integrazione con Siri.
Apple sfida l’Unione Europea sulle regole del Digital Markets Act
Parallelamente ai progressi in ambito AI, Apple ha depositato un ricorso formale alla Corte Generale dell’UE, contestando l’obbligo di rendere iOS interoperabile con dispositivi e servizi di terze parti. Le nuove regole UE, attive con il DMA, impongono ad Apple di:
- Consentire la visualizzazione di notifiche su smartwatch e dispositivi concorrenti.
- Facilitare l’accesso a dati come cronologie WiFi e notifiche push.
- Garantire parità di accesso a funzionalità come pairing veloce e trasferimenti dati.
Apple ha definito queste imposizioni “una minaccia alla sicurezza degli utenti”, sostenendo che l’apertura forzata comprometterebbe la coerenza dell’esperienza utente e costringerebbe la condivisione di informazioni sensibili con concorrenti. Secondo l’azienda, alcune richieste delle terze parti violano i principi fondamentali del trattamento dei dati personali.
Nuova app Shortcuts con Apple Intelligence: automazioni generate in linguaggio naturale

Nel settore della produttività, Apple sta sviluppando una versione aggiornata dell’app Shortcuts, che integrerà modelli Apple Intelligence per facilitare la creazione di automazioni attraverso comandi vocali in linguaggio naturale. L’app, nata dall’acquisizione di Workflow nel 2017, permetterà ora agli utenti di:
- Generare shortcut personalizzati tramite comandi conversazionali.
- Automatizzare azioni su iPhone, iPad e Mac senza interfacce complesse.
- Beneficiare di suggerimenti intelligenti contestuali.
Questa integrazione si pone come risposta diretta a Copilot+ di Microsoft e ad altri assistenti AI su piattaforme concorrenti. Tuttavia, ritardi nello sviluppo potrebbero far slittare la disponibilità della nuova versione al 2026, escludendola dal debutto previsto con iOS 26 e macOS 26.
Strategia bifronte tra innovazione AI e difesa dell’ecosistema
Apple si muove simultaneamente su due fronti strategici: da un lato, punta a espandere le funzionalità intelligenti con LLM proprietari e strumenti automatizzati per aumentare la produttività, dall’altro difende con fermezza l’integrità del suo ecosistema da normative che ne metterebbero in discussione il controllo. Il futuro di Siri, l’integrazione dell’AI nei dispositivi e l’equilibrio tra privacy e apertura saranno i punti centrali del dibattito tecnologico che si svolgerà anche nel contesto del WWDC 2025.